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A “Porta a Porta” si è parlato di evasione fiscale

Creato il 01 aprile 2014 da Gaetano61
A “Porta a Porta” si è parlato di evasione fiscale

L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, insieme, non riescono a recuperare neppure il 10% dell’evasione fiscale globale, un fallimento che deve fare riflettere in vista dei tagli che il Governo – tramite Cottarelli – dovrà presto effettuare
E’ la prima volta che il noto conduttore televisivo Bruno Vespa affronta il problema dell’evasione fiscale, dedicandogli una intera trasmissione ed ospitando anche delle menti critiche e non solo i soliti esponenti politici o dirigenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I dati sciorinati dal vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate hanno convinto poco sia i telespettatori sia gli autorevoli ospiti in studio, tra i quali il presidente della CGIA  di Mestre Giuseppe Bortolussi , già ospite del Movimento dei Finanzieri Democratici nell’ambito di un convegno tenutosi qualche tempo fa a Mestre. A quel convegno c’era anche il prof. Raffaello Lupi, autorevole economista di fama internazionale, che, già all’epoca, aveva condiviso pienamente la linea dei Finanzieri Democratici per battere l’evasione fiscale.
L’evasione fiscale italiana, tra le più alte del mondo, secondo alcune stime di economisti italiani ma anche internazionali, si attesterebbe tra i 120 ed i 150 miliardi di euro, pari a circa 7 anni di manovre finanziarie lacrime e sangue, ovvero quelle che oggi vengono denominate con termini eufemistici e vezzeggiativi quali: “legge di stabilità”, “manovrina”, “decreto salva Italia”, ecc..
Il vicedirettore del MEF ammette che di questi 120/150 miliardi di euro evasi solo 13,1 circa sarebbero quelli che verranno recuperati, comprese le sanzioni amministrative aggiuntive che poco o nulla hanno a che fare con l’evasione reale.
Ma in quali settori è più alta l’evasione? A quanto pare – se la matematica e la statistica non rappresentano delle opinioni – ci sono imprenditori e liberi professionisti che hanno dichiarato meno di uno solo dei loro dipendenti, con delle medie nazionali poco credibili. E così, a quanto pare, mentre il figlio dell’operaio o dell’impiegato medio che va all’università paga delle tasse elevate ed insopportabili, il figlio del gioielliere, del dottore commercialista, dell’imprenditore edile, del notaio o del proprietario di una grande palestra finisce per pagare la metà o, addirittura, riceve pure un sussidio.
La Guardia di Finanza, che quando scoppiò lo scandalo della Parmalat siseppe non andava in quell’azienda da circa 22 anni per una verifica totale, oggi scopre che un anziano, apparentemente nullatenente, era proprietario di ben 48 appartamenti abusivi che dava in affitto in nero da moltissimi anni. Ma ci sono voluti più di 20 anni di evasione per arrivare a lui, con tecniche e strumenti diversi ci si sarebbe potuti arrivare subito.
Se il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, guardasse questo blog dei Finanzieri Democratici sappia che noi siamo pronti a collaborare con lui per indicargli dove potrebbero essere effettuati dei tagli alla spesa, senza danneggiare con inutili tasse e balzelli i già tartassati lavoratori dipendenti ed i pensionati. Daremo volentieri il nostro contributo per una giustizia fiscale equa e non vessatoria.
Lorenzo Lorussopresidente nazionale del Movimento dei Finanzieri Democratici
Per info e contatti: [email protected]

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