Io credo che si possa fare ancora oggi una scuola normale, dove i rapporti coi genitori sono normali, quelli coi bambini altrettanto normali. Certamente non so se bastano le convinzioni personali a fare della scuola un luogo normale, in un paese che di normale a sentire i media ha ben poco. Per fortuna la quotidianità ci sottrae a quell'idea tutta costruita sul negativo per restituirci istanti di serenità. Io lo dico subito, tutto ciò che noi si fa coi bambini è negoziato, loro si conoscono sanno di avere la tendenza a esagerare, a tramutare tutto in gioco e chiacchera a volumi estremamente alti. Ma sanno che a scuola l'imparare non è compatibile con l'eccesso. Perchè essendo in tanti dobbiamo pur ascoltarci e questo può accadere solo se ci diamo delle regole che tutti siamo tenuti a osservare.
E' così che oggi per la prima volta abbiamo pranzato tutti insieme come una famiglia in agriturismo: nessun capriccio, tutti hanno mangiato educatamente e almeno assaggiato prima di rifiutare. Prima di qualsiasi spostamento avvisavano la maestra più vicina, educatamente hanno alzato la mano quando gli occorreva qualcosa. Sempre grazie e per favore. Ciascuno ha parlato, scambiandosi opinioni sul cibo e raccontando coi vicini a volume controllato, senza mai spazientirsi durante le attese che a dire il vero erano a misura di bambino.E hanno detto: "Maestra che bello mangiare insieme a te" (qualcuno ha anche ipotizzato un viaggio da fare tutti insieme).E credo che non ci sia più bel regalo, oltre al fatto che partecipano, che sono presenti e vitali a scuola, di quando ti dicono che con te ci stanno bene. Spero di far felici loro, come loro fanno felici me quando mi guardano e ci capiamo al volo, quando fra noi c'è complicità e divertimento. E quando esagerano e torno a essere la loro maestra anche severa e sanno accettare i rimproveri. Ma tra noi non c'è nulla di personale rispetto ai rimproveri. Il bello è che quando una decisione non la condividono stanno imparando a dirlo (sempre coi dovuti modi) e allora se ne discute più a fondo e se si può fare un accordo lo si fa. I bambini non vogliono essere trattati da bambini, ma da "pari", dei pari un po' speciali, che crescono ogni giorno di più.© Crescere Creativamente
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