Magazine Cucina
Le Lunch Girls tornano a raccontarvi di un pranzo con il gradito ospite, il Lunch Boy, presso il ristorante Sugo, sito a due passi da Piazza di Spagna, nelle vicinanze della centralissima via dello shopping romano, ovvero Via del Corso.
Come al solito, il nostro complice di fiducia è proprio Groupalia che con i suoi pratici coupon ci permette di ritrovarci in allegria, per un pranzo divertente, quanto mai istruttivo grazie ai fantastici racconti del Lunch Boy.
Con Groupalia è facile acquistare e organizzare così il proprio pranzo o la propria cena con gli amici.Basta recarsi sul sito per accedere con un click alla sezione che più vi interessa, in questo caso alla sezione Ristoranti, e scegliere se lasciarvi ammaliare dalle offerte in homepage oppure selezionare il tipo di cucina che più gradite. In questo caso abbiamo optato per la pizza di Sugo, una catena di pizzeria tipicamente napoletana.
L'estate sembra non essere andata via da Roma. Seppur il cielo sia a tratti nuvolo, l'afa non ha abbandonato la città ed i suoi cittadini che, disperati, tornano a rivivere il caldo afoso, quello stesso caldo che è mancato proprio nel mese di luglio.La mattinata inizia presto per la sottoscritta che, dopo aver rilasciato una intervista -presto vi racconterò anche di questo- si reca all'anteprima del film "Posh" -che vi consiglio caldamente di vedere- immergendosi in quella che le appare come una sorta di "poshmania", o per chiamarla in termini musicali, come la "beatlesmania".
Erano anni che non mi ritrovavo in una situazione simile. Vedere un nutrito gruppo di ragazzine appostate all'ingresso di un noto hotel nei pressi della Stazione, ove per l'appunto si è tenuta la conferenza stampa con i protagonisti del film -ovvero il trittico formato dai giovanissimi Sam Clafin, Max Irons e Douglas Booth- mi ha fatto venire in mente quando ancor più giovincella, in compagnia di Isa, ce ne andavamo in giro -un pò per lavoro e un pò per semplice fortuna- per alcuni backstage musicali e per questo sempre aspramente fissate dal torvo sguardo di chi non poteva accedere. Ecco, la mia mente è tornata indietro proprio in quegli anni, quando ancora sognavo di diventare una giornalista, quando ancora la musica era soltanto un piacere e non un lavoro, quando ancora la magia di una canzone poteva creare un mondo fatto di sguardi, sorrisi, silenzi, coincidenze (forse), ma anche amarezze e delusioni, poichè quando si oltrepassa una soglia vi è anche il rovescio della medaglia che ci attende e che molto spesso non mettiamo in conto.
Ad ogni modo, mi sono fatta largo tra questa folla, non nascondendovi però il timore di restare anche io fuori. A volte ho ancora la sensazione di essere scambiata per una ragazzina che passa di lì per caso, mentre so per certo che in determinate situazioni ho pieno diritto ad esserci. Comunque, gli sguardi pazienti e febbricitanti di quelle ragazze -e non so spiegare come mai fossero lì, visto che in realtà era qualcosa che soltanto la stampa poteva sapere- erano pieni di speranza. Una illusione forse, ma chi a quattordici anni non ha fatto qualcosa di simile? Si, proprio tu che magari nascondi i diari scolastici dove al posto dei compiti scrivevi fiumi di parole, tempestati di cuoricini e trabordanti di ritagli di giornali, l'unica fonte dove trovare tracce dei nostri beniamini (che negli anni '80 proprio internet ce lo potevamo sognare). O di quelle fotografie rubate, scattate proprio quando alle Messaggerie Musicali avevi saputo ci fosse stato quel cantante tanto in voga in quel momento, magari che neanche ti piaceva eh, ma volevi a tutti i costi far rosicare le compagne di banco con un cimelio che loro non avrebbero mai potuto avere.
E se vi state chiedendo quali foto, ma soprattutto, a quali cantanti mi riferisco, spiacente: questo è un segreto che non vi rivelerò mai. Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio.
Strati di scheletri che si accumulano anno dopo anno, perchè si sa, talvolta alcune passioni sono soltanto effimere e durano una stagione, altre invece ci accompagnano per il resto della vita. Strati di vita che comunque contribuiscono a renderci quello che siamo.
Quegli stessi strati che fanno di Roma una città dalle millesfaccettature storiche ed archeologiche. La nostra città, in alcuni punti visitabili, conserva nel sottosuolo paesaggi, oggetti e strade di epoche lontane. Strati che narrano di come la città si sia evoluta ed elevata nel tempo. Se si scava a Roma, è molto facile trovare qualcosa. Quel qualcosa però lo si trova anche a fondo, visto che chi ha costruito si è divertito a farlo "insabbiando" quello che c'era sotto.
E così può capitare che i nomi delle strade, persino quelli buffi, abbiano un'origine antica che voi neanche potete immaginare. Sapete perchè la stazione Termini, ad esempio, si chiama in questo modo?
E non è che Via dei Quattro Venti si chiami così perchè ci si incanalano i venti in estate per restare freschi: piuttosto ci si incanala il traffico cittadino.
Di queste e di tante altre curiosità ce ne ha parlato il Lunch Boy, mentre aspettavamo le nostre ordinazioni per il pranzo. E' difatti sua abitudine infarcire ogni conversazione conviviale con aneddoti e racconti che pesca, di volta in volta, dalla dispensa delle sue scorribande librarie. E così, tra una forchettata e l'altra, questa volta si è spaziato da Diocleziano al Risorgimento.
Ma l'appetito rivendica i suoi diritti, e torniamo quindi al nostro coupon, per due persone, che consiste nel seguente menù:Antipasto x2:Fiori di zucca (2pz) Mozzarella in carrozza (3 pz) Bruschette miste (3pezzi) 1 Pizza a scelta tra le oltre 30 del menùOltre alle classiche potrete gustare le specialita' della casa. Alcuni esempi:4 Stagioni
(pom- mozzarella-cozze-funghi-acciughe)
Pescatora
(Pom-frutti di mare-aglio-origano)
Pulcinella
(Pom.-salsiccia-friarielli)
Chef
(1/2 bianca con panna-funghi-prosciutto, 1/2 margherita)
Super lasagna
(Pom.-mozzarella-ricotta-salame-basilico) Bevanda a scelta tra:Coca cola lattinaFanta lattinaSprite lattina Birra 0,4 alla spina Dolce a scelta tra:Tiramisu' Pastiera napoletana Coperto e servizio incluso
Per un costo di 16,00 Euro a coupon.
Incantate nell'ascoltare il Lunch Boy, quasi non ci siamo accorte dell'antipasto. Un mix di bruschette e fritti portati su di un unico piatto che, da bravi commensali, abbiamo diviso -quasi- in parti uguali.Gavrik ha apprezzato particolarmente i fiori di zucca, che ha trovato non troppo oleosi, come talora capita, e giusti nell'impasto, né troppo sottile, né troppo spugnoso. La giusta quantità, che permette di gustare la farcitura senza oscurarla.
Ma perchè ordunque la Stazione Termini si chiama così? E che cos'ha in comune con il divo imperatore Diocleziano?
La risposta del Lunch Boy è stata sorprendente, non tanto nello svelare la curiosità, ma su come ci ha raccontato questo particolare. Ve lo lasciamo raccontare dalle sue vivive parole, mentre possiamo degustare insieme la pizza che abbiamo scelto, ovvero Bufalina DOC, Chef, Margherita e Rucola. Come potrete osservare, la pizza è tipicamente napoletana.
"Eh già - dice Gavrik, il nostro Boy - molti pensano che la Stazione Termini, il più grande scalo ferroviario italiano, prenda il nome dal fatto che lì, magari, terminano i binari. Come se, visto che tutte le strade portano a Roma, tutti i binari terminassero lì. A dire il vero, l'origine del termine (e scusate il gioco di parole) va ricercata assai più indietro nel tempo. La stazione prende infatti il nome dalle Terme dell'imperatore Diocleziano, che sorgevano e insistevano in loco, nell'area prospiciente la stazione e di cui qualche lontana eco toponomastico-architettonica possiamo ritrovare nell'area di Piazza Repubblica, che non a caso per tantissimi romani è ancora Piazza Esedra. Insomma, si è passati dal piacevole sudore di chi si attardava nel calidarium, la sauna dell'epoca, al sudore del povero pendolare che va e viene con i treni e un fine settimana alle terme magari se lo sogna... Se poi, andando a Monteverde, avvalendovi magari della stazione (treni sì, sempre treni) Quattro Venti che dell'omonima via porta il nome, non dovrete immaginarvi correnti ascensionali oppure pettegolezzi vari spifferati, appunto, ai quattro venti. La strada ricorda invece una storica battaglia del Risorgimento, all'epoca della Repubblica Romana. Il nome viene da un casino di caccia, andato poi distrutto, detto appunto dei Quattro Venti, ma a qualcuno piace invece pensare che i Quattro Venti fossero in realtà ottanta soldati passati per quella via durante i combattimenti. Questo perché, in francese, ottanta si scrive quatre-vingts, ovvero quattro venti".
Un'altra curiosità, questa volta relativa alla mia ordinazione, ve la devo svelare. Il cameriere si è stupito della mia scelta, in quanto la mia pizza "Chef" è un pò insolita, o meglio, duplice: formata da una parte dalla classica margherita, mentre dall'altra da un mix di funghi, prosciutto e panna. Gavrik, fedele ai suoi principi (o meglio dogmi!) gastronomici, è stato più tradizionalista nella scelta. Infatti ha optato per la DOC: bufala, pachino, basilico. "Una pizza - ci dice - che difficilmente si presta a rimaneggiamenti e sperimentazioni e che quindi, nella semplicità dei suoi ingredienti, costituisce sempre un buon banco di prova per saggiare l'arte del pizzaiolo e confrontarla con le esperienze del passato. Pizza promossa per una pausa pranzo nella giornata lavorativa o per un veloce rendez-vous con gli amici, ma migliorabile se è quella la pizza con cui volete stregare la dama della vostra vita".Come concludere il nostro pranzo se non con il dolce? Ognuno ha scelto un dolce diverso, così da diversificare i sapori, ma anche per testare la bontà degli stessi. La sottoscritta ha degustato un tiramisù, Isa si è concessa la pastiera napoletana, mentre il Lunch Boy si è gettato a capofitto nella caprese, con a seguire un tris di mini babà.
La pizza è discretamente buona, così come gli antipasti. Certo, è una pizza tipicamente napoletana, quindi tenetene da conto se preferite la pizza romana. I dolci, a parte la pastiera, non hanno del tutto soddisfatto i nostri esigenti palati. Si sa che noi tutti siamo degli specialisti dei dolci e miriamo quasi alla perfezione, quando ne assaggiamo uno.
"Sugo" è un locale molto grande, dove il personale è simpatico e sorridente. Per la sua posizione è molto frequentato da turisti, forse eravamo gli unici romani -superstiti come i nostri avi- nella sala interna.
E' stata una esperienza frizzante perchè a tavola, come ben sapete, nascono sempre le idee migliori. E chissà che non si riesca a stupirvi con effetti speciali nei prossimi racconti. O misteri.
SUGO - Via di Propaganda, 22 - 00187, Roma
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