A proposito della chiusura del “Grand Hotel et Des Palmes” di Palermo

Creato il 29 novembre 2013 da Laotze @FrancoTorre1953

E così Palermo sta per perdere un altro pezzo (e che pezzo!).

Si commetterebbe però un grave errore se il “Grand Hotel et Des Palmes” (nome alla maniera francese ma per i palermitani semplicemente “Le Palme”) venisse ridotto a livello di semplice struttura alberghiera, anche se di grande prestigio.

Quello che un tempo era Palazzo Ingham, vale a dire uno dei più grandiosi palazzi privati di Palermo (la sua trasformazione in Grand Hotel risale ai primi anni del Novecento, in piena “Belle Epoque”) è infatti ben altro che un albergo; si tratta infatti di un luogo storico (si tratta di due categorie ben differenti!).

Alle Palme sono accaduti avvenimenti che fanno parte della Storia (non solo di quella locale): ne cito solo alcuni tra i più famosi; qui Richard Wagner completò il Parsifal (in quell’occasione, esattamente il 15 gennaio 1882, Renoir andò apposta alle Palme per fare al grande musicista tedesco un ritratto rimasto famoso); qui, nell’ottobre del 1957 (proprio nella “Sala Wagner”) si svolse uno storico meeting di Mafia, tra la Mafia siciliana e quella americana (un vero e proprio incontro di Stato); qui, il 14 luglio del 1933, morì, in modo misterioso, Raymond Roussel (quella vicenda ispirò uno dei romanzi più interessanti di Leonardo Sciascia). 

Ebbene, ho letto le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Palermo a proposito della chiusura del “Grand Hotel et Des Palmes” e, dopo averle lette, ho provato una grande pena!

Con la demagogia che gli è propria, il sindaco ha affermato che “l’amministrazione non può e non vuole rimanere spettatrice di eventi che riguardano un simbolo del turismo cittadino oltre che un’importante realtà occupazionale”.

E così la perdita di un importante pezzo di storia della città viene miseramente strumentalizzata, banalizzata, per mediocri fini politici.

Quello che però mi fa più pena in questa triste vicenda è vedere ridotto a banale simbolo turistico cittadino (!) quello che è (era) un luogo della memoria, un pezzo di Storia!

Che pena!

So bene che nella vita tutto ciò che nasce è destinato a morire, ma ciò non toglie che nel leggere della prossima chiusura delle Palme ho provato una grande tristezza, una grande malinconia.

Ma forse, a pensarci bene, il vero motivo della mia tristezza dipende dal fatto che certe notizie mi rendono evidente il passare del tempo.

Mi rendo conto che “si sta facendo sera” o, per dirla alla palermitana, sta scurannu.



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