A PROPOSITO DI AUTORI PER RAGAZZI...
Assistere all'incontro tra una scolaresca e uno scrittore di libri per ragazzi è stata un'esperienza nuova alla quale mi sono avvicinata con diffidenza come si è diffidenti verso tutte le novità. Nel presentarsi ad un pubblico molto giovane occorre obbligatoriamente saper coinvolgere divertendo, l'autore può anche non essere eccellente ma se riesce a far ridere resterà per sempre nella memoria di chi lo ha ascoltato. Non citerò nome e luogo dell'evento poiché questo vuol essere solo un esempio di approccio ben riuscito con piccoli lettori. Il progetto lettura del nostro istituto, realizzato in collaborazione con la biblioteca comunale, ha consentito ad alunni di 8 anni di incontrare uno scrittore in carne e ossa vincitore del prestigioso premio Andersen per la letteratura dell'infanzia che ha all'attivo circa 30 libri pubblicati (a noi maestre però risultava un perfetto sconosciuto). In classe ogni insegnante aveva già letto una media di 3 suoi libri e ogni alunno aveva realizzato un disegno della storia che più lo aveva colpito per ottenere un autografo a fine incontro, portando a casa un ricordo concreto oltre che nella memoria. Per l'incontro erano state selezionate da noi insegnanti alcune domande e curiosità da sottoporre all'intervistato. Il suo approccio è stato di tipo scherzoso, ha iniziato a dialogare in modo spigliato e giocoso chiamando in causa i bambini e proponendo loro un gioco di parole e doppi sensi che ha colto tutti di sorpresa. La lettura di alcuni brani tratti dai suoi testi è stata veloce e apparentemente casuale in modo da incuriosire senza annoiare.
Ogni scambio di battute provocava risate e divertimento e poi il via ufficiale alle richieste degli ascoltatori: da dove arriva l'ispirazione è stata la prima domanda. "Non esiste, qualsiasi cosa ispira: un tavolo, una stanza, un vestito, una scarpa, una persona, un animale".
Per essere scrittori basta saper scrivere bene? "No non è sufficiente, c'è bisogno di idee, di fantasia, bisogna mediare tra mente e sentimenti". Come si impara a scrivere? "Leggere è l'unico modo per imparare a scrivere, se ti piace davvero lo fai comunque. Se non ti piace troppo, meglio fare altro".
Qual è il momento più bello del tuo lavoro? "Senza dubbio quando incontro i ragazzi e parlo e gioco con loro".
Cosa provi quando scrivi? "Scrivere è faticoso ma mi piace molto. Se si fa fatica dà più soddisfazione (le maestre annuivano)".
Da dove cominci a scrivere i tuoi libri? "Comincio spesso dal titolo e poi oltre a scrivere faccio anche i disegni".
Che cosa è un libro? "Un libro trasmette amicizia, ci fa compagnia, ci diverte, ci fa piangere, ci fa pensare, viene con noi quando e dove vogliamo. Per me i miei libri sono come i miei figli".
Quanto tempo impieghi per scrivere un libro? "Di solito 6 mesi. Nel primo mese scrivo per me, negli altri cinque correggo, riscrivo, rivedo finché decido a chi scrivere, a quale fascia di età sarà rivolto quel racconto".
Quanto tempo scrivi ogni giorno? "Scrivo circa un'ora al giorno".
Dopo la raffica di risposte l'autore si è messo a disposizione dei suoi attenti ascoltatori, rilasciando la sua firma sui disegni che ha apprezzato e riconsegnato personalmente. Una bimba aveva acquistato per l'occasione un suo libro, le spettavano perciò autografo e disegnino personalizzato da portare a casa: era radiosa. L'atmosfera era di grande allegria, si sono divertiti grandi e piccoli e, prima dei saluti finali, anche le maestre hanno chiesto l' autografo. Al momento di tornare in classe, si percepiva nell'aria la sensazione di un incontro finito troppo presto visto che la voglia di continuare a giocare con le parole elettrizzava ancora le menti...
Anche questo articolo rientra nel progetto #teenreaders