A proposito di discriminazione (sull’accesso ai pubblici uffici da parte dei cittadini di ambo i sessi)

Creato il 28 luglio 2011 da Cristiana

Da Schegge di Cotone.

A proposito di discriminazione (sull’accesso ai pubblici uffici da parte dei cittadini di ambo i sessi):

CAPPI dichiara di astenersi, perché – come ha già sostenuto nella sezione apposita che si è occupata del potere giudiziario – è contrario all’accesso delle donne agli uffici della Magistratura.
MANNIRONI si associa alla dichiarazione dell’onorevole CAPPI.
NOBILE dichiara che non voterà l’emendamento,  perché riconosce che vi sono delle cariche pubbliche alle quali le donne non possono accedere, ad esempio cariche militari, di pubblica sicurezza, ecc.

COLITTO è d’accordo con l’onorevole MOLÈ che la donna non abbia la capacità di svolgere le funzioni giudiziarie, ma fa rilevare che sostituire “idoneità” a “capacità” non chiarisce il concetto.

MOLÈ […] non intende affermare una inferiorità nella donna; però da studi specifici sulla funzione intellettuale in rapporto alle necessità fisiologiche delle uomo e della donna risultano certe diversità, specialmente in determinati periodi della vita femminile.

sempre sulle discriminazioni (stavolta sulla donna lavoratrice):

MERLIN UMBERTO ritiene che con tutta la buona volontà di essere generosi, approvando una formula che sia la più ampia possibile, non si deve però adottare una formula equivoca come quella “lo stesso trattamento economico.” Le lavoratrici interpreteranno la formula nel senso che essere debbono avere il salario che spetta al lavoratore maschio, mentre questo in pratica non avviene mai.
IOTTI LEONILDE non vede il motivo perché ciò non debba avvenire.

e anche:

MASTROJANNI fa rilevare che l’interpretazione da lui data alla parola “essenziale” non è il risultato di un suo personale apprezzamento. [..] E’ logico che si debba dare alla donna questa funzione preminente, e che si debba ritenere l’attività lavorativa come accessoria di fronte all’attività che deriva dalla sua funzione biologica e fisiologica, dalla quale non si può e non si deve prescindere.

Molte di queste posizioni, dopo  mezzo secolo, ci sembrano ridicole (addirittura una donna giudice! eresia!). Domani ci sembreranno ridicole anche le discussioni di questi giorni. Oggi si tratta solo di scegliere se fra cinquant’anni vorremo essere ricordati come ridicoli oppure no. Decidete voi da che parte stare.

P.S.
Tutti i virgolettati sono tratti dai verbali dell’Assemblea Costituente e delle Sottocommissioni. Come a dire che gente che cercava di nascondersi dietro un dito e di fregarsene delle minoranze e delle discriminazioni c’è sempre stata. La differenza è che allora erano una minoranza anche loro. 


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