Magazine Maternità

A proposito di primo maggio...

Da Suster
Il caldo e il sole, la data e la ricorrenza, mi portano a pensare e a ricordare.A ricordare quando potevo considerare questa festa a tutti gli effetti una festa anche mia.Quando aspettavamo che arrivasse per organizzare un'altra delle nostre celebri scampagnate; quando si faceva il conteggio di quanti saremmo stati, e poi immancabilmente eravamo sempre dieci volte tanto il numero pronosticato, eppure il cibo e il vino avanzavano lo stesso.Quando ci ritrovavamo per l'ennesima giornata da passare liberi da pensieri, fermi nell'ora e adesso, eppure il tempo a nostra disposizione non era poi tanto.Quando mi sentivo davvero leggittimamente e meritatamente in vacanza, malgrado in realtà fossi sempre l'unica che doveva invece sempre scappare a metà giornata per tronare a lavoro.Me ne fossi goduto uno intero, di quei primi maggio!Eppure me li godevo, davvero.E poi lasciavo tutti alle sei e mezzo per tornare ai miei piatti, alle mie tagliate, ai miei gnocchetti al tartufo di San Gimignano, ai miei "Sparkling or still water?", mentre loro continuavano a oltranza a suonare, e ballare, e gozzovigliare, e bivaccare fino a mezzanotte e oltre, eppure: quanti ce ne saranno stati in mezzo a quel marasma di lavoratori veri?Ironia della sorte. Niente tregua per il lavoratore: il giorno a lui dedicato si presta ad offrir sollazzo a chi anche abitualmente ha poco da lavorare. E però io lasciavo a loro, ai miei amici sollazzoni e spensierati, l'incombenza noiosa del pulire tutto, smontare e radunare, malgrado la pesantezza dell'alcool e del mangiare, malgrado la stanchezza di una festa troppo lunga, malgrado le orticarie che tutti alla fine si ritrovavano.
E così oggi, da disoccupata, non mi sento molto in diritto di festeggiare. La CGIL mi ha fatto persino la tessera con su scritto: sindacato dei disoccupati, e alla COOP risulto socia sotto la dicitura "casalinga".Per fortuna è domenica, una pigra domenica di sole, e noi ce ne andiamo al mare lo stesso, appena la pupa si sveglia. Hasuna si è tolto dai piedi perchè, entusiasta come un bambino, prepara gli strumenti per la pesca. Come al solito butterà a mare 15 € di sarde per tornarsene con una mezza insolazione.Il tempo cambia le cose e le abitudini, fa mutare le situazioni e allontanare le persone.Ma a me piace ripensare a quelle feste dei lavoratori, passate a non pensare.
A mangiare come bestie alla faccia dell'immagine filiforme della donna moderna, pure se pesavo 5 chili in più di ora...
A proposito di primo maggio...
Ascoltare Hasuna che suonava la darbuka e non perdeva occasione per fare il buffone...
A proposito di primo maggio...
Sorbirsi le confidenze alcooliche del cuore infranto di turno...
A proposito di primo maggio...
Lanciarsi in forsennate danze tribali malgrado la mia cronica allergia al ballo e a qualsiasi forma di esercizio motorio che richiedesse armonia dei movimenti...
A proposito di primo maggio...
E poi soprattutto, tornare bambina e giocare...
A proposito di primo maggio...A proposito di primo maggio...
A proposito di primo maggio...A proposito di primo maggio...
Quello fu l'anno in cui imparai a muovermi con le bolas... certo: avevo ancora molto da migliorare.
- Ma come fai a fare questo passaggio? Io mi incarto sempre!
- Non saprei spiegartelo. Devi provare. Provare, provare, provare, provare, provare... E alla fine riesci.
Lo feci, ed era vero!
L'anno successivo ero decisamente più brava:
A proposito di primo maggio...A proposito di primo maggio...
A proposito di primo maggio...Avevo capelli e chili in meno, ma mi vestivo sempre allo stesso modo! (Che vergogna: indosso sempre gli setssi vestiti da anni!)
E mi piaceva fare sempre le stesse cose.
E... miracolo! Mi muovevo! Il tronco che era in me andava in pausa per la festa dei lavoratori, e io finalmente ero libera di abbracciare l'aria con il mio corpo, senza sentirmi un tricheco ubriaco.
Quelle appendici fluttuanti delle mie mani compivano la trasformazione.
Ancora non so ballare, ma almeno ho imparato a muovermi, e a star bene col mio corpo.
Quindi per me Primo maggio è come dire: io e le bolas.
Nell'attesa di deporre il marsupio e ricominciare a muovermi più leggera, auguiro a tutti i lavoratori, oberati dal peso di se stessi e di una vita che non sembra più fatta a misura d'uomo, di riscoprire in questo giorno, la propria leggerezza.
Buon Primo maggio!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines