Antonio Catricalà è fuori ruolo dal Consiglio di Stato da sempre, è stato capo gabinetto di vari ministri di schieramenti opposti, poi all'Agcom, fino al 2005 segretario della presidenza del Consiglio con Berlusconi, quindi nominato presidente dell'Antitrust. Non ricopre la carica in Consiglio di Stato, ma ciononostante nel 2006 da consigliere diventa presidente di sezione, e senza ricoprire quel ruolo incassa uno stipendio di 9.000 euro netti al mese che si aggiungono ai 528.492,67 annui dell'Antitrust.Due cose sono da osservare, per me. Una, ovviamente, l'indecenza di percepire uno stipendio per un lavoro che non si sta svolgendo (se sei presidente dell'Antitrust non puoi prendere anche lo stipendio di consigliere di Stato, ruolo che non stai svolgendo), ma c'è anche da considerare l'elevato stipendio: quasi 529 mila euro, molto più di un parlamentare. E ancora
Consigliere di Stato è anche Donato Marra: percepisce 189.926,38, più un'indennità di funzione di 352.513,23 perché è alla presidenza della Repubblica.
Il dottor Paolo Maria Napolitano oltre allo stipendio di consigliere di Stato in fuori ruolo, prende 440.410,49 come giudice della Corte costituzionale. Anche Lamberto Cardia, magistrato della Corte dei conti fuori ruolo, è stato 13 anni alla Consob, ma il 16 ottobre del 2002 è stato nominato presidente di sezione, «durante il periodo in cui è stato collocato fuori ruolo», specifica l'ufficio stampa della Corte dei conti, «ha percepito il trattamento economico di magistrato, avendo l'emolumento di 430.000 euro corrisposto dalla Consob, natura di indennità».Tanto per avere un'idea di quali siano gli emolumenti di pari dirigenti a livello europeo
il presidente della Consob spagnola prende 162.000 euro l'anno, quello delle telecomunicazioni 146.000, non un euro in più, e nessun magistrato prestato ad altre funzioni mantiene il posto e tantomeno lo stipendio.Ma altri collezionano stipendi ancora più consistenti. Il Sole 24 Ore nel luglio 2009 presenta una lista degli stipendi dei dirigenti di società a parziale o totale partecipazione pubblica
- Francesco Guarguaglini, presidente e ad di Finmeccanica, 5 milioni e 560 mila euro
- Fulvio Conti di Enel, 3 milioni 236 mila euro
- Paolo Scaroni, ad e dg dell'Eni, con 3 milioni e 77 mila euro
- RobertoPoli, presidente Eni, 1.131.000 euro
- Pietro Gnudi, presidente Enel 923 mila euro
- Massimo sarmi, ad Poste Italiane, 900 mila euro
Ecco, per finire, una tabella con gli stipendi dei dirigenti pubblici ministeriali, pubblicata su Oggi.it nel maggio 2010, in occasione di un'altra manovra di Tremonti.
fonte oggi.it