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A quando una 1872 Cup italiana?

Creato il 02 gennaio 2012 da Rightrugby
A quando una 1872 Cup italiana? Cronache dalla 12' giornata del Pro12, prima di ritorno.
Fosse previsto anche in Italia un trofeo alla vincente nei derby aggregati tra le due squadre Pro come esiste in Scozia, sarebbe rimasto alla Benetton che già l'aveva conquistato la stagione scorsa:  sia che si misurassero i punti classifica accumulati (cinque contro quattro) che si considerassero i punti marcati complessivi (50-41) o anche le mete fatte (quattro a una). Tuttavia il secondo doppio derby italo-celtico è segnato dal recupero prima di tutto d'orgoglio del team di Viadana, impostosi nettamente in casa, a chiudere una fase di involuzione del gioco e di speculazioni e divisioni interne, esaltate dai soliti vongolari che rilanciavano per l'aere le fole di contratti già firmati col francese di turno.
Se un commento di sintesi può essere azzardato, si può dire che gli Aironi han sfruttato magnificamente la prima in casa (la stagione precedente la prima era stata a Monigo),  sorprendendo gli avversari proprio con la coesione e la concentrazione - a partire da quella mostrata da Luciano Orquera autore di un nove su nove nei piazzati. Nel ritorno Treviso, ad oggi più "squadra" dei cugini, s'è semplicemente ri-raggruppata e "fatta furba", impostando la gara sulla forza del pacchetto. E' stata più questione di attrito che di disciplina: di cartellini gialli gli Aironi ne avevan presi un paio anche all'andata e la Benetton stessa non è rimasta immune da sanzioni. Tant'è, si spera che l'aver finalmente riassaporato la vittoria, consenta ai basso-padani di affrontare con lo spirito giusto la gara di sabato prossimo, quando riceveranno un potabilissimo Connacht in casa.
- Connacht che peraltro a Galway ha fatto vedere i sorci verdi al Leinster, ieri. E' finita 13-15, e la partita pareva in controllo dei campioni d'Europa, almeno fino all'ora di gioco grazie al piede di Isa Nacewa, ala figiana di cui riparleremo in quanto diventata suo malgrado emblema di protesta.  Nel secondo tempo i giovanotti dell'Ovest macinavano i rimaneggiati avversari, provocando un paio di cartellini gialli e guadagnando un paio di mete col 19enne ala Tiernan O'Halloran e col tallonatore ex Saracens Ethienne Reynecke. Purtroppo l'imprecisione del giovane apertura ex Ospreys Matthew Jarvis non consentiva di capitalizzare i punti aggiuntivi, sarebbe bastata una sola trasformazione per fermare sul pareggio i capolista di Dublino.
- Anche l'altra "grande" e campione celtica in carica Munster era stata fermata nell'anticipo di fine anno a Belfast, travolta da Ulster con un sonoro 33-17, figlio anche di tanti infortuni e soste precauzionali. Munster e Ulster che stanno peraltro facendo frotne comune con Leinster nella critica alle decisioni federali sui limiti agli stranieri che entreranno in vigore dalla prossima stagione, quando sarà ammesso un solo straniero per ogni ruolo nelle tre franchigie (uno solo per le tre, non uno per squadra): chi sceglierà per primo, ha polemicamente avanzato il coach di Leinster? Loro vorrebbero tenere Nacewa, ma che ne sarà se Munster spingesse per Doug Howlett?
- In Galles i due derby han visto prevalere le più forti sulla carta: nell'anticipo gli Scarlets hanno espugnato Newport, prevalendo sui Dragons per 6-10, meta del flanker Jonathan Edwards.
Altrettanto stentata è stata la vittoria de Y Gweilch (gli Ospreys) sui Gleision Caerdydd (Cardiff Blues) per 17-12. Dopo l'equilibrio del primo tempo, la partita pare risolta all'inizio del secondo, quando gli assalti dei padroni di casa trovano concretizzazione in una bella azione combinata che porta in meta Tommy Bowe all'estremità della linea offensiva. Ma prima Leigh Halfpenny dalla distanza e poi un drop perfetto di Dan Parks portavano in testa i Blues a 10 minuti dalla fine. E' la cappella di un estremo esordiente (in questa stagione)  ad aprire la strada per la punizione decisiva di Dan Biggar che ridà il vantaggio definitivo agli Ospreys: è un tal Gavin Henson, mai sentito? L'ex temporaneo a Tolone e precedentemente a Swansea per tutta la carriera, al suo rientro ha giostrato con grande sagacia e abilità per tutta la gara, ma alla fine ha regalato una rimessa laterale prossima alla sua linea dei 22metri con un calcio in rimessa sbilenco. Da cui sortiva la punizione fatale. Molte le critiche al coach uscente degli Ospreys pur vincenti, per una squadra priva di anima, oltre che per essersi permesso di ironizzare sugli avversari, definendoli "i Galacticos" del rugby gallese, ma senti da che pulpito ...
- Infine, l'evento della giornata è il ritorno del doppio derby scozzese che assegnava la 1872 Cup. La strada per la riconferma di Glasgow era stata già segnata dal pareggio natalizio a Edinburgh; i padroni di casa non hanno tradito la folla record di quasi 9.000 spettatori al Firhill e han tenuto la coppa a ovest con un 17-12, assicurato dalla meta al 70' del pilone Moray Low dopo che il punteggio era stato portato sul 9 pari dal 9-3 di fine primo tempo dalla precisione dell'apertura ospite Phil Godman.
Folla, sfida sportiva, orgoglio, motivazione, desire , obiettivi. E noi a ripeterlo: che ci vuole a istituire un trofeo che premi la squadra Pro italiana vincitrice del doppio derby di fine anno? Sarebbe la ciliegina sulla torta a una sana rivalità già in via di radicamento. Eh ma già, dimentichiamo sempre che le due franchigie italiane mica son state mandate in Keltia per vincere, solo per tener caldi i nazionali ... Come dire che i figli non si mandano a scuola per eccellere, ma solo per il pezzo di carta. Per fortuna ora è arrivato Brunel a spiegargli come funziona, con parole sue.

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