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A real Challenge for Harlequins

Creato il 29 aprile 2011 da Rightrugby
A real Challenge for HarlequinsNon deve certo passare in secondo piano il turno di semifinali della Challenge Cup, che sarà anche la "seconda" coppa in palio dopo la Heineken, ma a guardare tra le tante cose i club che si affronteranno, non manca nulla. Tanto più che i London Harlequins potrebbero aggiudicarsi il trofeo per la terza volta, la prima squadra a riuscirci. Di fronte domani pomeriggio hanno il Munster, arrivato dalla fase a gironi della Heineken e in gara per addobbare ulteriormente la sua bacheca. C'è dalle parti dei Quins la volontà di andare fino in fondo, di sbancare il Thomond Park e assicurarsi, prima di tutto, la confidenza necessaria. Lo fanno intendere chiaramente non solo le parole del mediano Danny Care, ma anche una serie di considerazioni fatte nei giorni scorsi dal pilone Mike Lambert e messe in nero su bianco sul blog ovale del Telegraph. 
Il titolo del post è esauriente: non abbandoneremo mai la filosofia offensiva, ma dobbiamo imparare le lezioni di questa stagione. Una stagione che ha visto lo storico club alle prese con le montagne russe: buone prestazioni, qualche inciampo di troppo, un po' di fiato corto, di nuovo uno scatto. Per restare competitivi agli alti livelli, occorrono abilità e capacità individuali non solo al massimo della condizione possibile, ma anche aggiornabili, per di più se sulla base delle sconfitte alle spalle. 
Poi c'è il Care pensiero. "Sconfiggere il Munster in trasferta dev'essere come scalare l'Everest. Ma abbiamo battuto lo Stade Francais a Parigi due anni e sappiamo che possiamo farcela. Possiamo battere chiunque se siamo in giornata". Danny Care si gioca molto in questo finale d'annata. Non parteciperà ai playoff di Aviva Premiership perché gli Harlequins non hanno le credenziali (leggi punti) per farlo: sono settimi, 51 punti all'attivo, nove vittorie contro dieci sconfitte e due pareggi. Sono comunque in corsa per qualificarsi per la prossima Heineken Cup, mentre hanno raggiunto le semifinali di LV Cup, cedendo a Newcastle. Up & down. Ma per quello che riguarda il numero 9, c'è il ruolo di mediano di mischia nell'Inghilterra mondiale, qualora Martin Johnson si stufi degli sbalzi d'umore di Ben Youngs.
"A inizio stagione ci eravamo posti come obiettivo quello di arrivare tra le prime quattro, ma le cose non sono andate come ci aspettavamo". Allungare le mani sulla Challenge non farebbe altro che rimettere a posto un po' di cose. "Abbiamo il mix giusto tra giovani e gente d'esperienza per farlo". E ancora: "Sono soddisfatto del modo in cui sto giocando e continuerò a bussare alla porta", sottolinea in merito al posto in nazionale. "Il mediano di mischia è un ruolo chiave perché devi essere quello che prende le decisioni e io sono stato fortunato agli Harlequins. Gli allenatori mi hanno spinto a giocare sulla base di ciò che vedo e sento e ad essere positivo. Sono anche fortunato ad avere davanti a me un pack di qualità". 
Il pilone, il mediano di mischia. E' il turno dell'apertura, Nick Evans. Per Care, ovviamente, è un compagno di squadra sul quale porre tutta la fiducia. E tanto che c'è gli affida a sua volta le chiavi della sfida contro Munster: "Nick sarà cruciale". D'altronde è lui l'uomo dei drop che hanno già segnato quelli dello Stade. 

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