Magazine Cultura

A Scopriamo l’artista lo scrittore Thomas Melis

Creato il 03 dicembre 2014 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

A Scopriamo l’artista giunge, dalla splendida terra sarda, un giovane al suo esordio letterario.Conosciamo meglio lo scrittore Thomas Melis.

 Intervista  a cura di Monica Pasero

Ringraziandoti di essere qui ti chiedo subito: quando è nata la tua passione per la scrittura?

“La mia passione per la narrativa è nata molto presto, già quando ero bambino. Sono cresciuto in un ambiente

toma
profondamente legato alla lettura, grazie a mia madre, e sono stato avvicinato gradualmente a questo mondo, prima con i fumetti e i libri per bambini e poi, via via, con testi più complessi. Non a caso all’università ho scelto la facoltà di Lettere e Filosofia, dove ho maturato le competenze teoriche necessarie per immaginare di scrivere un libro. In seguito, ho iniziato a lavorare nel campo della consulenza aziendale e nel settore dei fondi comunitari, attività professionale che ha comportato un lavoro quotidiano di redazione e revisione di documenti complessi e particolarmente strutturati. In questo modo sono riuscito a unire la teoria delle scienze umanistiche alla pratica del lavoro di scrittura, iniziando a vedere più vicina la possibilità di creare realmente un romanzo”.

C’è uno scrittore, in particolare, a cui ti ispiri?

“Ho sicuramente un debito di gratitudine verso due giganti della letteratura nazionale contemporanea: il Collettivo Wu Ming e Giancarlo De Cataldo. Ai membri del primo devo una certa propensione all’introduzione di elementi di analisi sociale, economica e politica, apparentemente esterni all’intreccio e alla storia raccontata, ma in realtà pienamente organici al messaggio sottostante il romanzo. Vedere questa tecnica, messa in atto con la maestria del Wu Ming, mi ha affascinato sin dalla lettura del loro primo romanzo. A De Cataldo sono debitore dell’idea di raccontare la criminalità moderna dall’interno, con le particolarità umane e della quotidianità dei personaggi descritti e gli elementi, chiamiamoli tecnici, dell’attività illegale, come per esempio il legame con il territorio, il controllo delle diverse zone della città e la compenetrazione tra crimine ed economia lecita. Da entrambi, inoltre, ho preso ispirazione per quanto riguarda l’utilizzo di un linguaggio vicino a quello della realtà, costituito da espressioni gergali e vernacolari diverse, in base all’estrazione sociale e alla provenienza geografica dei personaggi. Ovviamente loro sono dei maestri inarrivabili, io sono un semplice discepolo!”.

Nel tuo libro “A un passo dalla vita” edito dal Lettere Animate, tratti argomenti  attuali in cui evidenzi  il degrado giovanile; il tuo personaggio Calisto, giovane meridionale, lascia la sua terra natia con idee ben chiare, e per costruirsi un futuro, sceglie la criminalità. Una riflessione su questa triste realtà ?

“Direi che è sufficiente aprire i giornali per capire quanto pericolosa e reale possa essere la storia di quelli come Calisto. Quando sfogli il Sole 24 Ore e leggi che in Italia esistono 10 milioni di poveri, che la disoccupazione è attualmente più alta rispetto alla crisi del ’29, ma che, tuttavia, la metà della ricchezza nazionale totale è in mano al 10% degli italiani, è chiaro che qualcosa non va, che esiste qualcosa di profondamente sbagliato nella nostra società. Nel Paese più corrotto d’Europa, con le organizzazioni criminali più potenti dell’Occidente, dove la politica ha rinunciato da oltre un ventennio alla propria dimensione pedagogica, è proprio la degenerazione socioeconomica dilagante a produrre il terreno fertile nel quale personaggi intelligenti e determinati, che si sentono derubati come Calisto, trovano le giustificazioni e le motivazioni per scegliere la deriva criminale. Quella di Calisto è una reazione violenta a un’ingiustizia. Di fronte a questa ingiustizia, se si leggono i giornali, esistono due tipi di reazione, entrambe violente: c’è chi decide, dopo l’ennesima umiliazione, di togliersi la vita e chi invece prende la strada del crimine. Ecco, io ho voluto raccontare la storia di chi crede che per non arrendersi sia legittimo anche il male, sia legittima anche la violenza. Ovviamente, al contrario, tutti sappiamo che questa scelta non può che far pagare un prezzo altissimo a chi decide di intraprenderla. Nondimeno, la denuncia dell’incredibile realtà che stiamo vivendo rimane intatta”.

Ogni libro dona un messaggio, il tuo libro dai colori forti, che purtroppo dipingono realisticamente la società odierna, quale messaggio vuole lasciare al lettore?

tomas

“Il male non resta mai impunito: questo vorrei fosse il messaggio lasciato al lettore una volta terminata l’ultima pagina del mio romanzo. Per questo motivo, pur nella denuncia sociale e in una certa visione cinica della società, che traspare dalle righe di A un passo dalla vita, ho voluto inserire degli elementi di speranza, rappresentati da alcuni personaggi speciali, puliti e privi del rancore e della voglia di rivalsa violenta che invece caratterizzano Calisto e gli altri elementi del sodalizio criminale raccontato nel libro. Questo perché credo che la moltiplicazione del male e della negatività, soffocanti nella nostra società, sia un elemento autodistruttivo capace di causare danni potenzialmente irrecuperabili, soprattutto nelle generazioni più giovani e in quelle future”.

Un appello ai nostri lettori, spiegagli perché dovrebbero leggerti ?

“Perché racconta in modo disincantato un mondo che esiste, e che ci circonda, ma che molti sottovalutano o preferiscono non vedere. Perché dà una testimonianza della frustrazione e della rabbia di quella che è stata definita “generazione perduta” – un simpatico understatement per evitare di dire “generazione fallita” –, la generazione che non avrà figli perché non ha lavoro, quella più preparata e qualificata ma meno pagata e occupata. Infine, lo consiglio ai lettori, perché fornisce un piccolo segnale di cosa potrebbe succedere, sempre più spesso e a sempre più persone, se non si dovesse trovare una soluzione – reale e non propagandistica – alle problematiche di cui abbiamo parlato”.

Casa Editrice o Self publishing ?

“Sicuramente casa editrice. Ho scelto di pubblicare con Lettere Animate perché ero sicuro della serietà e del grande know how che mi avrebbero garantito, sia per quanto concerne la gestione dei canali di pubblicazione, sia in merito alle metodologie promozionali da utilizzare successivamente. Credo di aver fatto la scelta giusta e sono sicuro che il lavoro che stiamo sviluppando porterà i giusti risultati.”

Qualche nuovo libro nel cassetto ?

“Al momento non ho ancora valutato seriamente la possibilità, ma credo che se questa dovesse realizzarsi dedicherei il nuovo lavoro a un argomento legato alla mia terra d’origine: la triste e bellissima Sardegna. Poi chissà, non escludo un seguito di A un passo dalla vita… Tuttavia, si tratta ancora di eventualità piuttosto premature.

Chi è Thomas Melis nella vita di tutti giorni ?

“Un comunissimo italiano che si dà da fare per superare questo durissimo momento. Cerco di far coincidere la mia vita professionale con le mie passioni, in particolar modo con la scrittura. Ho fortunatamente avuto la possibilità di ricevere una formazione universitaria e post universitaria, che mi ha lasciato l’utilissimo tarlo per l’approfondimento, caratteristica senza la quale non sarei mai riuscito a realizzare il mio romanzo. Direi che questi elementi contraddistinguono, a grandi linee, la mia giornata.”

Ultima domanda, di rito nel nostro spazio, che cos’è l’ arte per Thomas Melis ?

“ Credo che l’arte sia la volontà di filtrare, attraverso la creatività, le impressioni e le idee dell’artista rispetto alla realtà circostante. Esistono infiniti esempi di questo concetto in tutti i campi artistici, dalla scrittura alle arti grafiche, dalla musica al ballo. Nel raggiungimento dell’obiettivo, ossia nella capacità di comunicare alla platea più ampia il messaggio sottostante – l’intenzione dell’autore –, sta la bravura dell’artista. Se dovessi definire il concetto di arte in poche parole, lo farei in questo modo”.

Ringraziandovi per lo spazio che mi avete concesso su questo blog, lascio un saluto ai vostri lettori, ricordando loro che potranno trovare “A un passo dalla vita” in tutte le principali librerie on line.

Ringraziando Thomas per questa interessante intervista, ricordiamo il link per l’acquisto del suo libro https://play.google.com/store/books/details?id=2gEUBQAAQBAJ&source=ge-web-app



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :