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A scuola di cucina: utilizzo dell’olio DOP Umbria tra tradizione e innovazione

Creato il 12 novembre 2012 da Auroradomeniconi

Durante il mio weekend umbro per il blog tour “A ciascuno il suo frantoio” ho apprezzato davvero molto il fatto che tra le tante iniziative di Frantoi Aperti fossero previsti anche dei momenti di incontro in cucina.

A scuola di cucina: utilizzo dell’olio DOP Umbria tra tradizione e innovazione
Intendiamoci: in una manifestazione dedicata all’olio DOP Umbria in tutte le sue declinazioni, io considero alta cucina anche la preparazione di una semplice (e gustosissima!) bruschetta; non c’è niente di meglio, infatti, di una fetta di pane abbrustolito aromatizzato all’aglio fresco con un’abbondante dose di olio per far tornare il buonumore. Trattandosi poi di olio novello, riconosciuto come marchio DOP e quindi come una delle eccellenze nazionali, anche il gusto ci ha sicuramente guadagnato. Non a caso su Twitter l’hashtag #aciascunoilsuofrantoio si è coniugato fin da subito con il suo gemello #bruschetta
;)

A scuola di cucina: utilizzo dell’olio DOP Umbria tra tradizione e innovazione
Di certo la bruschetta all’olio è il primo alimento di una cucina tradizionale, cosiddetta povera, fondata su uno degli elementi cardine della cucina mediterranea. E dato che in Italia produciamo un olio di ottima qualità, tutti i piatti tipici della tradizione contadina sono nobilitati dall’uso – sapiente e generoso – di questo ingrediente basilare. Così il sapore di una zuppa di legumi viene completato dall’olio nuovo versato a crudo a fine cottura, magari direttamente nel piatto di portata; il carattere di un soffritto di verdure è esaltato da una buona dose di olio novello, che ne accompagna la cottura; il condimento di una pasta all’uovo fatta in casa è sublimato dal connubio naturale tra l’olio appena spremuto e il rosmarino tritato.

L’olio DOP Umbria, quindi – ma non solo – è stato alla base del corso di cucina che si è tenuto sabato 3 novembre presso l’Oleoteca di Trevi, nell’ambito della manifestazione Festivol. L’evento ha riunito all’ex mattatoio del paese una trentina di persone, tutte appassionate di cucina e desiderose di mettersi alla prova con i piatti della tradizione umbra sotto la guida di una maestra d’eccezione: la Chef (nonché food blogger) Flavia Biscarini. Di carattere giocoso, allegro e solare, nelle tre orette passate insieme Flavia ha distribuito la sua sapienza gastronomica con preziosi consigli e suggerimenti, di modo che una volta tornati a casa noi convenuti potessimo lanciarci nei nostri personalissimi esperimenti culinari.

A scuola di cucina: utilizzo dell’olio DOP Umbria tra tradizione e innovazione
Approfittando della tipicità dei legumi caratteristici dell’Umbria, tra cui le famose lenticchie di Castelluccio di Norcia, insieme a Flavia abbiamo rivisto in chiave semi-tradizionale dei piatti tipici regionali quali la zuppa di lenticchie, il farrotto al pecorino profumato al limone, gli spaghetti alla chitarra alla mousse di ceci e pomodorini. Abbiamo poi utilizzato le lenticchie per preparare degli hamburger vegetariani, davvero originali e personalizzabili a seconda dei gusti personali. Infine abbiamo imparato a fare gli arvoltoli, tipiche pizzette fritte che si possono gustare con una dadolata di pomodorini marinati in olio al momento dell’aperitivo, oppure spalmati con miele e ornati con mandorle a scaglie e ribes secchi per portare in tavola un dolce alternativo a fine pasto.

A scuola di cucina: utilizzo dell’olio DOP Umbria tra tradizione e innovazione

Photo Credits: Flavia Bi

E’ stato bello condividere la mattinata con un simpatico gruppo di compagni di corso e, potrei aggiungere, di merende dal momento che dopo le fatiche culinarie abbiamo condiviso quelle della tavola. Seduti tutti insieme attorno allo stesso tavolo – dal quale si godeva anche una splendida veduta di Borgo Trevi – abbiamo gustato le prelibatezze preparate sotto la pronta guida di Flavia. Ad accompagnare la nostra degustazione, dall’aperitivo al dolce, non potevano mancare due vini classici della regione, il bianco Grechetto ed il rosso Baiocco, che sono scorsi a volontà nei calici allietando la conviviale rimpatriata.

A scuola di cucina: utilizzo dell’olio DOP Umbria tra tradizione e innovazione
Uniti da una comune passione per la cucina, sono convinta che siamo tornati tutti a casa con qualche convinzione in più. Prima di tutto che si cucina “solo per passione”: per le persone che accogliamo alla nostra tavola; per il territorio che ci regala preziosi elementi da combinare in ricette tradizionali e non; per noi stessi che possiamo apprezzare il gusto di ciò che prepariamo. Secondo poi che da un qualunque corso di cucina occorre cogliere degli input che andranno poi rielaborati personalmente. E infine che in cucina occorre essere generosi, perché “chi non è generoso in cucina ha seri problemi anche in altri momenti della propria vita”. Come non essere d’accordo con quest’ultima massima?
;)


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