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A scuola di scrittura: Restituta Carbone

Creato il 16 gennaio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Cosa spinge una preparatissima saggista storica a scrivere una trilogia erotica? La grinta, la determinazione, la rabbia di

pensare che autrici che non posseggono nessuna delle qualità necessarie per essere davvero tali abbiano venduto milioni di copie in tutto il mondo, unita alla convinzione di esserne altrettanto, se non più capace.

Questa è la vicenda letteraria di Restituta Carbone, autrice di saggi e romanzi storici ed ora al secondo volume della suddetta trilogia “Passioni ardenti” accolta da un, a questo punto, scontato successo per un’autrice della sua levatura.

Ma in questa sede vogliamo fare dei passi indietro con lei, tornando al suo primo romanzo “La notte di San Lorenzo una stella…”

Perché? Perché è stato adottato da diversi licei come testo di lettura, esempio di bella scrittura e citato in un’antologia di letteratura italiana. E cosa ci fa lei qui, dal Villa che scrive? Quello che è giusto e buono che faccia, vale a dire insegnare ed essere d’esempio per molti autori e molte autrici che vogliano seguire con successo e competenza la loro strada.

Le chiederemo, in pratica, qualche ‘dritta’ sullo scrivere.

Restituta, quali sono gli errori più frequenti che commette un giovane autore e come vi deve porre rimedio?

R: La poca chiarezza visiva dell’immagine di scrittura, nei dialoghi bisogna curare rigorosamente virgolette, trattini ed inizio rigo per permettere un approccio più facile al lettore. Inoltre i dialoghi alleggeriscono e arricchiscono la lettura, danno vita ai personaggi e alle situazioni.

Qual è a tuo avviso il tempo verbale più d’impatto per una narrazione efficace?

L’imperfetto lo usavo senza rendermene conto fin quando, il grande critico letterario Walter Mauro relatore a palazzo Colonna del mio “Vittoria Colonna d’Avalos” non mi fece un elogio. Pare che l’imperfetto riesca a dare più di gni altro tempo verbale, il senso dell’attesa sia che si scriva un romanzo che una situazione storica.

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Cosa pensi manchi agli autori emergenti oggi, e cosa dovrebbero fare per colmare queste lacune?

Ricordare gli svolgimenti dei temi a scuola: impostazione, svolgimento, conclusione. Woody Allen fa dire alla moglie di Fitzgerald Scott da Hemingway “Sì, lo stile non è male, ma non sei conclusiva.”

Alla luce di quanto hai detto dunque, come si scrive Restituta? Quali sono i passi fondamentali per scrivere quantomeno dignitosamente?

Credibilità, non in quello che si vuole raccontare, ma in come lo si racconta;  onestà, come diceva sempre Hemingway, perché se si bluffa il lettore lo avverte e prova un certo senso di disagio; originalità, se e quando si può.

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Cosa sostituisce la musica delle colonne sonore  quando si ha in mano soltanto la penna?

Sappiate creare le atmosfere. Volete degli esempi? L’atmosfera esterna come le descrive Villasanta e l’atmosfera interna come la descrive Restituta Carbone (sorride).

Un cosa che avresti sempre voluto dire ma non ti hanno mai chiesto?

Quello che mi chiedi mi da la possibilità di dirti che la mia cultura viene da lontano,  mi sarebbe piaciuto farne un pochino sfoggio riferendo quello che il Petrarca scrisse al Boccaccio:”perché scrivere, perché leggere? Nulla è più bello delle parole. Poiché devo morire mi auguro che la morte mi trovi intento a scrivere o a leggere!”



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