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La trama (con parole mie): Milos è un ex attore porno ritiratosi per vivere con la moglie ed il figlio alla ricerca di qualche soldo extra per prolungare il suo stato di "giovane pensionato". Una collega dei vecchi tempi lo mette in contatto con il misterioso regista Vukmir, che gli offre una cifra astronomica per partecipare ad un progetto che mescola, a suo dire, arte ed un nuovo modo di intendere il genere senza però che i suoi attori sappiano a cosa stanno andando incontro.Già dal principio tutto pare disturbante, tanto da convincere il protagonista a chiedere aiuto a suo fratello, un poliziotto, ma prima che possa davvero rendersene conto il lavoro di Milos si tramuterà in un incubo senza fine.
A volte non dovrebbero esserci neppure parole.Si dovrebbe decidere di spegnere, e basta.E la tentazione è stata enorme, nitida, clamorosa, in particolare nel corso di due delle sequenze più squallide ed agghiaccianti che mi sia mai capitato di vedere come spettatore.Ma il gioco di registi di questa risma, con la voglia disturbata di sconvolgere per compensare chissà quali turbe che albergano nella loro testa è anche questo, così ho resistito, trattenendo la rabbia ed un senso di profondo sconforto, per arrivare fino alla fine e poter scrivere avendo tutti gli strumenti per poter descrivere una cosa come A serbian film.Che un film non è, malgrado la cura di alcuni aspetti della confezione.In alcune interviste, per difendersi dalle critiche piovute rispetto al suo lavoro, pare che il regista abbia dichiarato di aver fatto alcune scelte per mostrare quanto e quanto a fondo si finisce per essere segnati dalle esperienze legate alle origini, alla società, al Potere e alla Storia che, a volte, si fanno interpreti di orrori come quelli effettivamente portati sullo schermo dall'autore di A serbian film.Che, lo ripeto, un film non è.Ora, lungi da me sottovalutare quello che Spasojevic può aver dichiarato, anche perchè questa riflessione effettivamente emerge nel corso della visione.Eppure trovo davvero impossibile giustificare la scelta di portare sullo schermo immagini e situazioni come quelle che passano nel corso dell'ora e mezza abbondante - e la versione originale è anche più lunga - di A serbian film davanti agli occhi dell'audience, così come dubito che, traumi oppure no, l'idea di mostrarle non porti almeno un pò di voyeristica soddisfazione all'uomo dietro la macchina da presa.La situazione di Spasojevic, della sua critica e del suo lavoro mi ha ricordato, in qualche modo, quella dei serial killers: spesso e volentieri, nella storia degli assassini seriali, sono presenti abusi di ogni genere subiti in giovane età, altrettanto spesso radici del male che gli stessi tendono ad esplodere all'indirizzo delle loro prede.Il fatto che siano stati delle vittime, però, non rende meno gravi le loro azioni - e la lunga digressione rispetto al concetto stesso di vittima risulta quasi una via di fuga da lavaggio di coscienza -, o li rende in una qualche misura meno condannabili.Non esistono critiche che giustifichino scene come quelle mostrate qui.Non esiste arte che abbia alla base un tale morboso attaccamento all'orrore.Non esiste gore, o effetto, o acuta riflessione da "chi controlla i controllori" che possa spiegare il perchè di ogni singola goccia di sangue. E di alcune in particolare.Non esiste scandalo che richieda un sacrificio di questo genere allo spettatore.Non esiste, nell'opera di Spasojevic, l'estrema e disturbante rottura di Kynodontas.O la genialità al confine ultimo di Enter the void.Non esiste nulla, perchè questo non è un film.Perchè A serbian film è una gigantesca, enorme, terrificante montagna di merda.Lasciate che apra l'ombrello per voi, e vi eviti di prenderla in pieno viso.
Prendete questo post, e dimenticatevene.
Dimenticatevi di A serbian film, che non è un film.
E di Spasojevic.
Così come spero facciano produttori e distributori.
Perchè è una vergogna che gente come questa possa avere la possibilità di continuare a fare film.
Che poi film non sono.
Figuriamoci Cinema.
MrFord
"Whose life is it? Get it? See it? Feel it? Eat it?
Spin it around so i can spit in its face
I wanna leave without a trace
cause I don't wanna die in this place."Slipknot - "People = shit" -
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COMMENTI (1)
Inviato il 01 dicembre a 17:52
Non vedo l'ora di vedere Enter the void! Ho visto che si potrà vedere anche online su Own Air. http://www.ownair.it/