PUBBLICATO DA: Harlequin Mira
VOTO: 8Testo in lingua ingleseEd eccoci qui, ad un paio di settimane dalla pubblicazione negli States, a parlare dell’ultimo romanzo di Deanna Raybourn, stavolta ambientato in Kenya, nel 1923.Questa storia si differenzia dagli altri lavori della stessa autrice, diventata famosa grazie alla serie di romanzi dedicati alle indagini di Lady Julia Gray, per molte ragioni, prime fra tutte tempo e collocazione. Per coloro che hanno seguito e amato le indagini di Julia e Brisbane , sarà un bel salto trovarsi in Africa anziché nell’abituale Londra, ma direi che vale decisamente la pena concedere a queste novità la possibilità di affascinarci.
Per quanto riguarda il background di questa storia vi suggerisco di leggere il prequel di questo libro in Far into the Wilds, già recensito qui. Delilah è una donna che ha fatto del mondo la propria casa, a proprio agio in qualunque luogo, anche se le sue origini si trovano a New Orleans. Bella, intelligente e raffinata, sa usare il proprio fascino con spregiudicata sicurezza per ottenere quello che vuole da chiunque. Più volte sposata, più volte vedova, si trova purtroppo a ricevere come eredità dal suo ultimo matrimonio con un principe russo uno scandalo legato al suicidio non esattamente limpido di quest’ultimo e la di lui famiglia in guerra legale e mediatica per tornare in possesso dei gioielli di famiglia. Lo scandalo è inevitabile e tutto sommato non le sembra un’idea malvagia quella suggeritale dalla madre: trascorrere qualche tempo in Kenya in modo da lasciar calmare le acque.Tuttavia, anche se in quel Paese di acqua ce n’è ben poca, Delilah è destinata ad agitarla per bene grazie alla turbolenza del proprio carattere unita al fuoco dell’Africa stessa. Una volta giunta in questo Paese lei continua a comportarsi come la sua natura le suggerisce, ma il luogo, le persone e gli incontri oltre che la natura stessa sono destinati a cambiare radicalmente questa donna.In questa terra Delilah rivede i propri schemi mentali e assumendo anche canoni di comportamento inaspettati e sicuramente malvisti nella èlite sociale a cui è abituata, ma proprio per questo ancora più veri e sinceri arrivando persino ad esporsi in prima persona pur di salvare un amico, sicuramente considerato inaccettabile secondo il ton inglese.Attenzione, a differenza di moltissimi romanzi non amiamo sempre questa donna, ma con il proseguimento della lettura, ci avviciniamo sempre di più a lei, anche più disposti a capirla.L’altro carattere fondamentale è naturalmente il protagonista maschile, Ryder, che però è diverso da Delilah come il giorno dalla notte. Come lei è forte e determinato, ma in modo assolutamente contrario.Sembrano diametralmente opposti fino a quando si capisce che sono così apparentemente diversi da essere uguali. Lei è scintillante e sprizza vitalità almeno quanto lui è sicuro di sé ma di poche parole.La storia d’amore la dobbiamo soffrire, anche se continuiamo a sperarla una pagina dopo l’altra e quando la troviamo è in modo assolutamente inaspettato, è vero, ma di assoluta soddisfazione per il lettore.È splendido perché, quando si rivela l’amore, è molto più sottile e vero di quanto le parole esprimano, proprio perché fatto di azioni e scelte, non solo di parole. Oltre a luogo e tempo già citati anche i personaggi sono radicalmente differenti rispetto ai predecessori nati dalla penna della Raybourn: Delilah è una donna adulta, ma anche cresciuta, sicura di sé, di quello che vuole e di come ottenerlo. È anche una donna a cui importa poco delle convenzioni sociali, legata solo alle regole da lei stessa create. Ha suscitato scandalo in diversi continenti, e sotterrato diversi mariti, ma sembra assolutamente a proprio agio con se stessa e l’immagine che il mondo ha di lei. Sembra una donna molto forte, ma, come spesso accade, l’apparente sicurezza è al contrario sintomo di fragilità e solo quando si trova a dover fare una scelta molto difficile riusciamo a vedere, per la prima volta, la vera Delilah. Rayder al contrario è un uomo elusivo, difficile da inquadrare e definire, direi quasi discreto. Conduce la propria vita rispondendo solo alle proprie regole, è vero, ma allo stesso tempo lo fa solo per compiacere se stesso, non per accontentare la società o creare scalpore. Se risponde ad un qualche tipo di codice, direi che si tratta solo dell’Africa, delle regole della vita e della morte, della sopravvivenza e del rispetto, che l’Africa richiede e impone.E da ultimo l’Africa, la grande protagonista di questo romanzo. Forse avrei dovuto citarla ancora prima dei protagonisti umani, dato che è l’innegabile e indiscussa regina di questa storia. La maggior parte delle scelte e delle azioni sono possibili solo e perché siamo in Africa ai tempi della colonizzazione inglese. Ma è in questi spazi sconfinati di azioni ed emozioni estreme, che ci si può liberare definitivamente da quello che egli standard sociali impongono ai personaggi per riconoscere quello che è puro istinto, null’altro che la vera persona dietro ad ogni personaggio, dimostrando che anche l’essere umano, in realtà, non è molto diverso dal leone e dal leopardo.
Mentre aspetto in trepidante attesa il ritorno di Julia e Brisbane mi sento di dire con tutto il cuore: ottimo lavoro, Deanna.Waiting for the next adventure of Julia and Brisbane I can say with all my heart: really well done, Deanna