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A taranto,la costituzione travisata.

Creato il 21 novembre 2013 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

Molti dicono che non si puo’ fare piu’ nulla per Taranto e la sua gente.

Il punto di non ritorno e’ stato passato.

Senza veri soldoni e legalita’,non potremmo bonificare l’Ilva e allora giu’ col pessimismo,catastrofico e nero,buio pece sancito da un principio,che la legge non e’ uguale per tutti.

“La sua sacralizzazione dettata dall’articolo 1 della Costituzione, il fatto che in suo nome si possa anche arrivare ad uccidere e avvelenare. Certamente è un valore primario, basilare, ma non può essere un totem che condiziona tutto il resto fino alle estreme conseguenze. L’articolo 1 dovrebbe essere fondato sulla persona umana, non sul lavoro”.

Questa frase l’ho letta oggi,sull’Unita’ online.

E’ dello scrittore Carlo Vulpio,giornalista del Corriere della Sera.

Ebbene partendo dall’articolo 1 della Costituzione,dovremmo essere a posto,contenti di un diritto che apporta benefici all’uomo,rendendolo consapevole di uno stato personale,il lavoro,che e’ sforzo fisico e beneficio economico.

Ma economico per chi?

Per l’industriale,certo anche lui,ma a quale prezzo?

Il duetto Vendola Archina’ e l’intervista di Luigi Abbate a Riva,il giornalista deriso nell’intercettazione telefonica tra il presidente della regione Puglia e l’amministratore dell’Ilva,solca una linea di basso profilo tra chi,la regione Puglia,avrebbe dovuto difendere proprio l’articolo 1.

Il lavoro si,non la morte di una citta’.

O se  cosi’ dovesse essere,e lo e’,allora sanciremmo una bugia,quella del rispetto altrui.

Il lavoro citato dal giornalista e’ quello che non danneggia l’ambiente,quello che dovrebbe essere il volano di citta’ e paesi.

In alcune parti lo e’,senza mezzi termini.

Rispetto e produzione,limiti da rispettare e soldi negli stipendi.

Qui la giustizia,con la Todisco,rompe un diritto negato,la salute pubblica,adottando norme legislative che vanno in aiuto dei cittadini tarantini.Ma lo stato,baypassa tutto e tutti,e colpisce,annientando una logica che altrove regge invece.

Perche’ a Taranto si muore e altrove no?

 



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