Donna nel tempo di fiori sbocciati
la terra bruciò di violenza
ebbe freddi occhi insolenti
mentre anche l’acqua bruciava
e aironi stanchi planavano.
Cercavi le tue ali
rimaste ferme tra aceri e pini
piegati dal vento e i suoi pianti antichi.
I tuoi pensieri non ebbero parole
consumate come le radici di una terra
che dentro sé soffocò ogni tuo grido
imprigionando il pianto versato.
Tradita da un affetto bugiardo
sorgente d’inganno i suoi occhi.
E i tuoi sogni rimasero pietre
nella cieca natura
dove braccia assassine
violarono i tuoi splendidi anni.
Io ignoro i limiti dell’eterno immenso
dove ogni tempesta si placa
ho solo mani per sgretolare rime
per te che hai perduto quell’Angelo
nata dal tuo grembo di madre.
Ma un fiume scende lentamente
sfociando dove si riconcilia l’acqua
spumeggerà l’onda della verità
travolgendo chi ha reciso i tuoi rami.
Agli angeli rivolgo una preghiera:
sprigionino una melodia nell’aria
ed accompagni sempre
la tua piccola Vittoria.
A Melania
( Poesia di Melina Gennuso )
16/07/ 2011
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