Anni fa c’era chi voleva chiuderla perchè il numero di italiani troppo basso. L’allora ministro dell’istruzione, Maria Grazia Gelmini, aveva messo il tetto del 30% per le presenze straniere. I genitori venivano dirottati verso altre strutture scolastiche. Nel 2011/2012 non aprì la classe prima, perché non erano rispettate le percentuali di legge sulla presenza di un numero massimo di figli di immigrati in rapporto a figli di italiani.
“Io sono tra i genitori che sono convinti che sia una ricchezza e un’opportunità per i nostri figli, tra l’altro la maggioranza di bambini sono italofoni” dice una mamma, che, abbandonati pregiudizi e stereotipi, ha saputo cogliere al meglio le tematiche della socialità. L’integrazione funziona anche tra le famiglie e se è un po’ difficile parlarsi alle riunioni di classe o lasciarsi andare nei corridoi, allora si creano occasioni per scambi più informali. ” Abbiamo portato i mercati all’interno del cortile della scuola – prosegue il direttore scolastico Del Bene – mercati a km0 della Coldiretti, in modo che davanti alle bancarelle, le mamme facendo la spesa si parlino. Abbiamo fatto dei corsi di cucina con dei premi per il piatto migliore e la regola era che i piatti lavorati dovevano essere di diversi paesi del mondo. Abbiamo anche aperto la scuola alle mamme che vengono a imparare l’italiano”.
Prodotti tipic
E così a cadenza settimanale, ogni venerdì dalle otto e mezza del mattino fino all’ora di pranzo si potrà fare quindi una spesa di tipo diverso senza dover impiegare tempo extra, tra un’attività e la successiva e capiterà di trovare la mamma in Jilbab che chiacchiera con un papà ingeniere, in giacca e cravatta che sta per andare in ufficio. Scene che possono rassicurare chi inizia l’anno scolastico intimorito dai numeri.
In Veneto quest’anno i bambini indicati come stranieri iscritti alle scuole statali sono quasi 80.000 ma, oltre il 40% di loro è nato in Italia. In una società democratica e civile l’inserimento del diverso nella scuola e nella società è un diritto e un dovere. La diversità è una realtà nella nostra società ormai abbastanza diffusa, non sempre accettata ma molto complessa come fenomeno. Sembra strano che in una società che tende alla globalizzazione e all’intercultura ci siano ancora fenomeni di discriminazione e di giudizio del diverso. Temi centrali per insegnanti, educatori, genitori, studiosi e per chiunque creda che una delle sfide più importanti della società contemporanea sia la questione della convivenza tra culture.
J.J Rousseau : “L’uomo ha bisogno dello sguardo altrui”; cioè il diverso è necessario alla completezza dell’umanità stessa.