La Rai e il Tg2 hanno scelto oggi il Sacro convento di Assisi per presentare una campagna su 'Gli invisibili' e un'altra sulla burocrazia, con servizi che saranno trasmessi dallo stesso telegiornale della seconda rete ogni giorno fino alla fine del prossimo giugno.
«La Rai deve scendere tra la gente e utilizzare tutte le sue strutture sul territorio per essere presente e raccontare le storie», ha detto il direttore generale, Luigi Gubitosi, presente alla conferenza stampa con il direttore del Tg2, Marcello Masi, e il custode del Sacro convento, padre Mauro Gambetti. «Un 'focus permanente' sugli ultimi, che non sono solo i sofferenti, ma anche quelli che vivono la vita cercando di migliorarla, senza prevaricare gli altri», uno «specchio di una Italia reale», così Masi ha spiegato il senso della campagna 'Gli invisibili'.
«Sarà dedicata - ha aggiunto - a storie di ordinaria normalità, tra coloro che ci circondano quotidianamente, ma sono invisibili agli occhi della società, con racconti in prima persona, dai migranti agli italiani che ogni mattina si mettono in fila alla ricerca del lavoro». Al Tg2 e alla Rai sono arrivati anche gli «auguri sinceri» del segretario della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi.
«Far luce sui deboli - ha sottolineato -, sulle sofferenze, sul decoro di tante attività quotidiane di singoli e di persone che vivono le difficoltà con una dedizione civile espressione di solidarietà, appare un segnale di risveglio qualificante della missione di servizio pubblico». L'altro focus sarà dedicato alla burocrazia. «Non solo con le denunce - ha spiegato Masi - ma anche con le risposte». E con «le storie di chi ogni giorno vive combattendo questa malattia tutta italiana».
«Questa campagna partita dal Tg2 ma che si estende a tutta la Rai - ha aggiunto Gubitosi - è un'altra iniziativa importante del servizio pubblico che si aggiunge a quella sulla legalità cui abbiamo partecipato ieri a Palermo. Ce ne sarà una contro la violenza sulle donne tra qualche giorno su tutta la Rai».
«Questa trasmissione - ha spiegato ancora il dg - riflette sia lo spirito di inclusività della Rai, sia la ricerca di valori che di questi tempi è importante. In un momento in cui i nostri ascolti vanno molto bene questa iniziativa ci deve ricordare che noi non siamo una tv commerciale ma di servizio pubblico». «La scelta di una conferenza stampa ad Assisi - ha spiegato Masi - non è casuale: abbiamo scelto la città di San Francesco, uomo-simbolo del riscatto di chi non ha voce, paladino di una scelta di vita che ha in sè coerenza e dignità. La recente elezione di Papa Bergoglio che ha scelto proprio il nome di Francesco ha stimolato poi, anche nei non credenti, la voglia di agire in favore dei più deboli».
«Quando ho saputo che la Rai si stava orientando a documentare le situazioni di tanti fratelli che vivono nell'anonimato la fatica dell'esistenza, io personalmente ho avuto un sussulto. Mi sono detto: 'Forse sta cambiando qualcosà» ha osservato padre Gambetti.