A titolo di esempio è una rubrica da me creata in cui, in maniera casuale, proporrò tre romanzi mettendo a confronto i titoli originali e quelli che hanno assunto in traduzione, cercando di capire quanto siano scelte azzeccate. E in cui spetta a voi l’ultima parola col sondaggio finale!
Buongiorno, amici! Come ve la passate? Mi sono ritagliata una mezz’oretta di pausa dalla full-immersion di storia dell’arte moderna per il post di oggi, perché è passato già un mese dall’ultimo appuntamento e non ne potevo più di aspettare!
Per il sondaggio della volta scorsa che vedeva in lotta Cancella il giorno che mi hai incontrato, Lo straordinario mondo di Ava Lavender e Mai per amore direi che c’è stata più indecisione, ma, fortunatamente, gli obbrobri sgrammaticati non passano inosservati e non posso che concordare col risultato:
Ma veniamo ai titoli di oggi!
Titolo italiano: Tutto ciò che sappiamo dell’amoreTitolo originale: Slammed
Traduzione dell’originale: Schiaffeggiato
Questo è un titolo davvero complicato da tradurre e non penso esista un equivalente in italiano. Credo si avvicini a “schiaffeggiato”, essendo lo slam quel tipo di poesia declamata col preciso intento di scuotere l’ascoltatore, prenderlo figurativamente a schiaffi con le parole; ma in italiano è davvero orribile, tanto più che si è diffuso pacificamente il termine americano anche da noi. Ciò non toglie che la scelta di Tutto ciò che sappiamo dell’amore non sia propriamente felicissima, anche se in un certo senso rende quel senso di amore, ivi incluso l’affetto, che aleggia in tutto il romanzo. Titolo italiano: Il primo bacio a Parigi
Titolo originale: Anna and the French kiss
Traduzione dell’originale: Anna e il bacio alla francese
Mi piace il gioco di parole del titolo originale: dà l’idea di un bacio ed evoca al tempo stesso l’atmosfera in cui si svolge la vicenda.
Quello italiano non è molto dissimile, anche se aggiunge un “primo” che probabilmente è un po’ una forzatura. Nel senso, sì, avviene a Parigi e per i protagonisti è il primo con l’altro, ma insomma, è davvero importante sottolinearlo? Dopotutto è sottinteso ed è inutile metterlo in risalto, tuttavia non suona poi così male all’orecchio. Titolo italiano: Noi siamo grandi come la vita
Titolo originale: Love letters to the dead
Traduzione dell’originale: Lettere d’amore ai defunti
Ammettiamolo: la traduzione di questo titolo è migliore. Oltre a essere comunque un rimando a un determinato momento all’interno del romanzo, sicuramente attrae più di un eventuale traduzione dell’originale. Francamente, non so se l’avrei letto in quel caso. Certo, si perde quel non so che di inquietudine e angoscia profonda che poi fa da specchio alla narrazione, ma in questo caso non mi sento di essere poi così tanto inorridita, anzi, il fatto che poi la frase scelta sbuchi davvero all’interno della storia non è da bocciare, visto che non è campata in aria.
Lascio a voi la parola!
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Non vedo letteralmente l’ora di sapere chi vincerà stavolta, visto che non ne ho la più pallida idea. Vi ho reso le cose un po’ più complicate stavolta, forse, con le scelte di oggi ma staremo a vedere chi avrà la meglio… o la peggio!
Un abbraccio grande grande alla Gianni Morandi,