A Torino scatta l’ “ignoranza”: sabato sera è prevista un’invasione a San Salvario per cantare “Oh Rosenborg”, lo spettacolare coro inventato dai tifosi della squadra norvegese.
A Torino, in Largo Saluzzo – cuore del quartiere di San Salvario, nuovo centro della movida torinese – a partire dalla mezzanotte prenderà il via l’evento più atteso di tutto il mese, che ha fatto letteralmente esplodere il web. 12mila persone, ma il numero è esponenzialmente in crescita, si raduneranno per riprodurre il coro che il 23 ottobre era stato cantato dai tifosi del Rosenborg per celebrare la 23esima vittoria in campionato del club norvegese. Un coro da brividi – fa più o meno così: “Shalalalalalala Oh Rosenborg“- che fa venire i brividi e che per la sua bellezza ed originalità è subito diventato un fenomeno virale, pubblicato in primis da Calciatori Brutti ( la pagina più seguita su Facebook dagli amanti del calcio ) e poi dalle varie testate giornalistiche.
Essendo un vero e proprio fenomeno del web, non poteva mancare la nascita di moltissime pagine su Facebook che ne parlassero. Tuttavia l’evento di cui stiamo parlando è riuscito, più di tutti, a coinvolgere migliaia di utenti – di Torino e non – ed ad attirare l’attenzione di “pezzi grossi”: pochi giorni fa infatti gli stessi ideatori e scrittori della pagina di Calciatori Brutti – che ripetiamo essere la massima eccellenza in materia – hanno dato il proprio apporto all’evento confermando la loro partecipazione all’evento! Perchè si sa che, dove c’è ignoranza, ci sono Calciatori Brutti.
E non è finita qui! A rendere questo evento ancora più internazionale ci ha pensato la stessa pagina internet del Rosenborg Ballklub pubblicando un articolo in merito all’evento torinese di sabato. Il club norvegese si dichiara incredulo del vastissimo feedback ricevuto dall’Italia e lo stesso Micke Dorsin – calciatore svedese del Rosenborg che è stato cantante protagonista nella celebrazione della vittoria in campionato – è diventato una specie di eroe nel cuore degli italiani. “It’s just a little song” scrive il club norvegese che non si capacita di come abbia potuto attirare una tale orda di fans.
Ma chi c’è dietro a questo evento?
Si chiama Filippo Sanangelantoni, studente di Ingegneria Aeropaziale al Politecnico di Torino e grande appassionato di calcio internazionale. Da sempre accanito “follower” di Calciatori Brutti. Un ragazzo come molti altri che, però, a partire dal 23 ottobre, ha un sogno: “che un giorno riusciremo a far partire l’ignoranza a San Salvario al grido di SHALALALALALALA OH ROSENBORG“. Così recita la descrizione dell’evento da lui stesso creato su Facebook e che ora conta 12mila partecipanti. Grazie alla sua disponibilità, siamo riusciti a fare due domande a Filippo proprio quest’oggi, quando, da pochi giorni, l’evento ha incominciato ad assumere proporzioni macroscopiche.
“La definizione migliore per le grandi masse credo che possa essere Flash Mob in stile Rosenborg“, così Filippo ci definisce ciò che accadrà sabato. Filippo ci tiene a precisare che è partito tutto dal basso: l’evento all’inizio contava fino a poche centinaia di partecipanti, ma fin da subito “siamo stati noi a contattarli ( Calciatori Brutti e il Rosenborg ndr. ) cercando di far conoscere l’evento, e direi proprio che ci siamo riusciti! – specificando che – è stato il desiderio di emulare i tifosi del Rosenborg in uno dei cori più belli degli ultimi 10 anni, a rendere possibile tutto questo”. Quando gli chiediamo quale evoluzione potrebbe prendere il Flash Mob nel corso della serata, però, Filippo ci risponde seccamente che: “L’idea è di fare il coro e basta“, per farci capire che non ci sarà nessun tentativo di storpiare il significato puro del raduno, neanche dopo l’esorbitante afflusso di persone – di cui anche solo il 20% di quelli che hanno cliccato “parteciperò” basterebbe -. E’ questo infatti un concetto a cui tiene molto: “Vorrei aggiungere che non mi aspettavo ci fosse così tanta gente e che saranno vietate torce e fumogeni, poiché i tifosi del Rosenborg, nostri tifosi di riferimento, non li usano e vogliamo solo usare la nostra voce come loro“. Niente esagerazioni nè alcun genere di atti, quindi, che potrebbero rovinare una serata indirizzata verso l’unico scopo di poter, tutti insieme, riprodurre l’amatissimo coro norvegese nel centro di Torino.
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