Rieccomi! Sono appena tornata nel mondo degli internauti e non vedevo l’ora di raccontarvi del mio fantastico weekend a Trieste
Premettendo che le ore di treno sono diventate 13 (rispetto alle 12 previste) dato che al ritorno non si sa bene perchè ci siamo fermati un’oretta a Rovigo, le 24 ore che abbiamo passato a Trieste sono state perfette. Ovviamente non sono mancati gli imprevisti (non sarebbe nemmeno da noi…), come la corsa notturna dell’autobus sospesa senza comunicazioni di sorta, il rifiuto categorico delle postazioni bancomat a lasciarci prelevare contanti, o l’aver perso l’autobus perchè l’attesa di un toast da portare via è durata un po’ troppo… però il bilancio di questa trasferta a Trieste è assolutamente positivo. E ora vi racconto perchè.
Le 3 scimmie
Tempo ottimale
Per essere del tutto onesta, devo dire che la prima impressione che abbiamo avuto del festival purtroppo non è stata delle migliori… Come vi avevo scritto, nutrivo grandi aspettative su questa manifestazione e non vedevo l’ora di immergermi nelle danze irlandesi, così come nelle rievocazioni dei giochi celtici. Beh, la parte iniziale è stata un po’ deludente, ma noi non abbiamo mollato e dopo esserci concesse un giro nel parco del Ferdinandeo e una gustosa cena “celtica” siamo state più che ricompensate.
Merita una menzione il menu della mia cena: ho mangiato la “spada di Parsifal”, contornata da “spicchi di Ginevra” e annaffiata da una mezza pinta di ottima Kilkenny, per concludere con una buonissima cheescake.
Ma il pezzo forte della serata sono state le due band che si sono esibite sul palco. Fortunatamente per noi, venerdì sera la bora ha soffiato di nuovo forte, per cui la band che era in programma si è esibita sabato. Gente, io non li conoscevo minimamente, ma vi assicuro che questi ragazzi sono fenomenali! Si tratta degli Irish Stew of Sindidun, un gruppo serbo che si è esibito per la prima volta in Italia proprio al Triskell. La combinazione tra la guizzante melodia del flauto, le note veloci del violino, il ritmo incalzante della batteria e la calda voce del vocalist, Bojan Petrović, ha creato il sostrato ideale per il nostro totale coinvolgimento. Difficile non essere travolti da questa sferzata di energia! Qui ne trovate un assaggio.
A concludere la serata, un’altra band spettacolare: gli austriaci Paddy Murphy. Suonano un genere musicale chiamato Irish Speed Folkrock; tradotto: dinamite pura! La simpatia coinvolgente di Franz Höfler, leader del gruppo, abbinata alla sopraffina maestria al violino di Hermann Hartl e al magnetico sex appeal degli altri membri della band, è risultata in un ritmo infuocato di eccellenza artistica che ha animato il pubblico infondendo un’energia primitiva e selvaggia assolutamente incontenibile. Sentite qui la loro carica: impossibile non esserne catturati!In definitiva: torneremo a Trieste perchè è una città veramente incantevole; consiglieremo “Le 3 scimmie” a tutti coloro che vorranno recarvisi; continueremo a seguire gli Irish Stew e i Paddy Murphy, ma soprattutto… caccia aperta ai loro CD!!! Ho acquistato quello che i Paddy Murphy hanno portato al Triskell e nonostante la stanchezza si fosse impossessata di me, ieri sera alle 23.30 il loro ritmo mi ha infuso nuova e scattante energia
Un grazie alle due band, che ci hanno fatto passare qualche ora di assoluta spensieratezza (era una vita che non ballavo per 4 ore a fila…).See you guys!
Aury