Mancano 10 giorni e sarà un anno dalla morte della povera Sarah Scazzi, la ragazza 15enne di Avetrana. Eppure l’inchiesta non è chiusa anzi ci si prepara ad un maxi processo in cui gli indagati continuano a crescere. Ecco un altro colpo di scena dovuto all’oculatissimo lavoro della Procura tarantina. Sino all’altra settimana gli indagati erano 15 di cui 13 era noto avessero anche il rinvio a giudizio. Ecco che oggi emerge il sedicesimo sospettato. Si tratterebbe di un testimone persino reticente. Il soggetto, un ottantenne di sesso maschile di cui non sono note le generalità avebbre nascosto alcuni fatti cui invece sarebbe a conoscenza. Per questo deve ora rispondere di false dichiarazioni al pubblico ministero. Sentito giorni fa dal pm Mariano Buccoliero che con il procuratore aggiunto Pietro Argentino conduce la difficile inchiesta, l’indagato avrebbe negato di avere avuto contatti telefonici (di cui esiste invece prova nei tabulati acquisiti agli atti delle indagini) con il super testimone, suo conoscente, mai comparso sinora nel lunghissimo elenco delle persone sentite.
Si tratterebbe di una testimonianza ritenuta credibile, che avvalorerebbe la tesi dell’accusa secondo cui ad uccidere la ragazza sarebbe stata la cugina Sabrina Misseri con la complicità della madre Cosima Serrano mentre Michele Misseri, padre e marito delle due presunte assassine, che si sarebbe occupato di occultare il cadavere, sopprimendolo, aiutato da altri due parenti, il fratello Carmine e un loro nipote, Cosimo Cosma.Si apre una nuova pista che però porterebbe dritto a Sabrina che probabilmente ha agito in preda alla gelosia. L’udienza del processo è prevista per il 29 agosto e prima di quel giorno l’ottantenne dovrebbe chiedere di essere interrogato, in ogni caso anche questo personaggio dovrà seguire la sorte spettante al fiorista Giovanni Buccolieri e al di lui l’amico Michele Galasso: ovvero un processo idoneo per falsa testimonianza .
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