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A un passo dal traguardo - Provato - PS4

Creato il 28 febbraio 2015 da Intrattenimento

Siamo volati a Milano per provare una build avanzata del racing targato Milestone

A poco meno di un mese dal lancio sul mercato, previsto per il 20 marzo 2015 su PC, PlayStation 4, Xbox One e console della passata generazione, e dopo averlo testato in due specifici eventi tenutisi a Borgo Panigale - presso il museo Ducati - e in Austria nella sede della KTM, abbiamo messo nuovamente mano sull'atteso simulatore motociclistico di Milestone, per l'occasione direttamente negli uffici della software house meneghina, in quello che, verosimilmente, è stato il nostro ultimo contatto prima della prova definitiva. Il codice mostratoci su una fiammante PlayStation 4 debug da Andrea Basilio, il game designer dell'ambiziosa nuova proprietà intellettuale che punta a tradurre l'esperienza di Gran Turismo nel mondo delle due ruote, era indubbiamente più avanzato e ricco di contenuti rispetto a quelli testati nelle altre occasioni, permettendoci di saggiare diverse nuove caratteristiche sino ad oggi gelosamente custodite dagli sviluppatori. Così come è avvenuto nei precedenti incontri, il focus della prova è ruotato attorno a uno specifico costruttore e ad alcuni dei suoi bolidi più iconici, ovvero le splendide Speed Triple, Speed Triple R, Daytona 675 e Daytona 675 R della Triumph, leggendaria casa motociclistica inglese con sede a Hinkley (Leicestershire) fondata nel lontano 1885, ma con una storia ancor più antica legata anche alla produzione di biciclette e automobili.

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Ambizione tricolore

Sin dal suo annuncio a sorpresa, avvenuto lo scorso 19 settembre, Ride è apparso immediatamente come un vero e proprio spartiacque per Milestone, una scommessa dagli obiettivi ambiziosi catalizzata da uno sforzo produttivo inedito e imponente per la software house milanese; basti pensare agli oltre cento modelli di motociclette presenti (tratti dai quattordici migliori costruttori al mondo), ai trenta tracciati dislocati in quindici ambientazioni e alle numerose licenze coinvolte nel progetto, sia per i componenti aftermarket, necessari per personalizzare le moto, che per l'abbigliamento dei centauri, tutti dettagli che esaltano la genuina passione per le due ruote. Insomma, come specificato dai suoi stessi sviluppatori, Ride ambisce a diventare per i motociclisti ciò che il "Real Driving Simulator" di Kazunori Yamahuchi rappresenta per quelli delle quattro ruote, e i freddi numeri in ballo non possono che alimentarne l'attesa.

A un passo dal traguardo
Cuore pulsante dell'esperienza sarà il cosiddetto World Tour, una lunga e stratificata carriera single player della quale Andrea Basilio ci ha snocciolato nuovi interessantissimi dettagli. Il giocatore, all'avvio di una nuova partita, potrà scegliere tra tre modelli predefiniti di naked sotto i 700 centimetri cubici di cilindrata, e da lì in avanti lanciarsi in una pantagruelica sequenza di eventi - duecento in tutto - per conquistare la vetta della leaderboard, partendo dall'ultimo e trecentesimo posto della classifica piloti.
A un passo dal traguardo
Stando alle parole del game designer, sarà possibile conquistare il primo posto giocando sempre con la stessa categoria di moto (Naked, Supersports, Superbikes e Historical), tuttavia il gran numero e la varietà di bolidi spingerà gli appassionati a testarne quanti più possibili. A tal proposito, ricordiamo che le moto potranno essere acquistate con i crediti guadagnati in pista e rivendute presso il negozio virtuale, inoltre ci sarà spazio anche per una componente dedicata alla manutenzione, con l'indicazione dei chilometri percorsi e la necessità di cambiare l'olio per mantenere inalterate le performance. I singoli eventi della modalità World Tour, dei quali accennammo nel nostro precedente speciale, saranno suddivisi in corse singole, campionati a punti, trackday con sorpassi, testa a testa in drag race e originali endurance, specifiche sfide nelle quali i centauri non partiranno in sella alla propria moto, ma dovranno raggiungerla dopo una breve corsa (si tratterà, comunque, di una sequenza automatizzata). A questi eventi si aggiunge la novità dei cosiddetti Team Race, competizioni a squadre ove il ruolo di seconda guida potrà essere rivestito da un'intelligenza artificiale peculiare, plasmata sulle capacità di guida dei nostri amici in lista. In Ride, infatti, esordiranno per la prima volta i "Virtua Riders", piloti assimilabili ai Drivatars della serie Forza Motorsport che potranno essere liberamente scaricati dai giocatori. I Virtua Riders avranno inoltre una funzione estetica, dato che compariranno con la propria moto nello sfondo del "quartier generale" della modalità carriera, sfoggiando tutti gli elementi estetici personalizzati eventualmente applicati dagli amici.

Pieghe con stile

La nuova build costruita attorno ai quattro bolidi Triumph, come specificato, ci ha permesso di apprezzare diverse caratteristiche inedite del titolo italiano, a partire dal menù delle opzioni relative al modello di guida, oltre che i vari setting per personalizzare una gara singola. Nella versione definitiva di Ride i livelli di difficoltà selezionabili saranno cinque, dei quali noi abbiamo potuto testarne quattro, ovvero Easy, Medium, Hard e l'ostico Realistic. Se al più semplice, conoscendo sufficientemente le piste, si può vincere piuttosto agevolmente, già da quello medio è necessario guidare con grande attenzione, mentre per salire sul podio in Realistic si deve sfoggiare tutto il proprio talento, dato che i piloti avversari, sui circuiti come Magny Cours, Imola, Donington o Sugo, piazzano gli stessi tempi dei centauri reali, ovviamente in relazione alla categoria di moto pilotata.

A un passo dal traguardo
Per la prima volta, in questa occasione, abbiamo potuto competere contro l'intelligenza artificiale, e possiamo sottolineare che i testa a testa risultano davvero tesi e avvincenti, anche perché i piloti controllati dalla CPU non sono infallibili e possono dunque commettere errori "umani", comprese rovinose quanto spettacolari cadute: "la CPU, rispetto al giocatore - ha sottolineato ai nostri microfoni Andrea Basilio - non possiede alcun tipo di vantaggio".
A un passo dal traguardo
Ricordiamo che in Ride, nelle modalità offline, vi sarà un massimo di sedici piloti contemporaneamente in pista, mentre online, come ci ha confermato lo sviluppatore, il numero scenderà a dodici. In caso di incidenti è possibile utilizzare il comando Rewind (tasto L1 sul DualShock 4) per riavvolgere l'azione, esattamente come avviene nei moderni racing game targati Codemasters o nelle serie Forza, tuttavia il numero di volte in cui è possibile utilizzare tale funzione non è illimitato, dato che, oltre a poterla disabilitare del tutto, si può impostare al massimo sino a nove volte in una singola gara. La profondità dell'esperienza di guida fruibile in Ride è veicolata da un modello dinamico solido e credibile, la cui fisica può essere plasmata in base alle proprie esigenze e su tre valori distinti, ovvero Standard, Semi pro e Pro. Benché l'impostazione Standard rappresenti l'anima più arcade del gioco, le motociclette hanno sempre un comportamento coerente, e il passo avanti compiuto da Milestone rispetto a MotoGP 14 da questo punto di vista è sensibile, soprattutto quando si apprezzano le differenze fra i singoli mezzi. Se la naked Speed Triple è già sufficientemente più "tranquilla" rispetto alla sorella cattiva Speed Triple R, salendo in sella alla Daytona 675 si affronta un'esperienza di guida del tutto differente, laddove le carte in tavola non vengono sparigliate dalle sole maggiori performance, ma si avvertono la differente distribuzione dei pesi e un nervosismo più accentuato, che costringono a parzializzare gas e freni con più delicatezza per non finire rovinosamente a terra. Inoltre le pieghe, le traiettorie e il comportamento del pilota cambiamo sostanzialmente, aumentando il senso di realismo e la solidità dell'esperienza, pur non tradendo l'anima ludica del prodotto. Ride - Trailer sul circuito di Milano
A un passo dal traguardo - Provato - PS4
Ride - Trailer sul circuito di Milano
Per approfondire ulteriormente il livello di simulazione è possibile modificare diverse opzioni ad hoc, come i freni automatici, i freni anteriore e posteriore congiunti su un singolo tasto, il controllo che impedisce o limita le impennate (Anti-Wheelie), il Tuck-In automatico, ovvero la risposta aerodinamica del pilota in base alla velocità, la traiettoria ideale su pista, la trasmissione e il Traction Control System (TCS), regolabile su più livelli anche direttamente in gara, premendo semplicemente la croce direzionale sul joypad. Benché nella realtà non sia disponibile sulle motociclette più vecchie, è possibile forzare l'Anti-Wheelie su tutti i mezzi presenti nel titolo.
A un passo dal traguardo
Naturalmente l'esperienza più hardcore la si ottiene impostando la fisica a livello Pro, una soluzione che impegna costantemente il giocatore a pennellare le traiettorie con pieghe perfette e a conoscere nel dettaglio sia i circuiti che i limiti del modello guidato, pronto a sbacchettare violentemente o a disarcionare il centauro alla prima sbavatura. Può apparire un dettaglio superfluo, ma Andrea Basilio ci ha raccontato che è stato fatto un lavoro approfondito e specifico per rendere credibile il movimento del ginocchio rispetto al suolo, rispondendo con naturalezza alle variazioni di inclinazione per mantenere l'equilibrio, a tutto vantaggio del realismo. A proposito di posizione di guida, il game designer ha indicato che sarà possibile personalizzare il proprio pilota (sia uomo che donna) anche da questo punto di vista, e oltre a implementare preferenze comuni, come il piede di appoggio o l'inclinazione del busto, si potranno scegliere pose rese celebri dai piloti più conosciuti, alla stregua di Daniel Pedrosa e Marc Marquez. Le visuali disponibili nel prodotto definitivo, selezionabili sul DualShock 4 premendo il touch pad, saranno cinque, ovvero due esterne e tre interne, compresa una rinnovata visuale dal casco più evoluta e usabile rispetto a quella vista in MotoGP 14. Benché nella nostra prova abbiamo potuto sperimentare solo quella in primissima persona, senza particolari visibili della moto, in Ride sarà presente la ricostruzione certosina dei cockpit di tutti i modelli, realizzati nei minimi dettagli e perfettamente funzionanti. Per quanto concerne il gameplay, resta da verificare l'effettiva incidenza delle modifiche apportate alle moto, che, oltre a riguardare componenti estetiche, come la livrea della carena, le frecce, le manopole, gli specchietti e la targa, interesserà elementi quali la scatola del cambio, i freni, le ruote e ovviamente il motore, per un totale di ben venti parti sostituibili con pezzi aftermarket, tutti su licenza.

Scampagnate e trackday

Dopo i primi test condotti sulle stradine dell'affascinante Parco Nazionale dello Stelvio, abbiamo finalmente potuto aggredire l'asfalto di diversi tracciati, che, com'è noto, sono suddivisi in tre tipologie differenti, ovvero Countryside, City e Circuit. Dal punto di vista prettamente estetico, le piste immerse negli scenari rurali, come i veloci percorsi del Nevada e del Galles del Nord, il primo caratterizzato da un aspro "corridoio" roccioso e il secondo da piccoli villaggi avvolti nel verde, risultano decisamente più solidi e appaganti, con un buon numero di dettagli a bordo strada e un'illuminazione globale ben resa. Anche i due tracciati ambientati sullo Stelvio hanno ricevuto un upgrade dalla nostra ultima prova, laddove sono maggiormente apprezzabili i raggi di sole che filtrano attraverso la florida vegetazione. Buono anche il percorso chiamato French Circuit, uno spaccato della fascinosa Costa Azzurra, mentre tra i veri e propri circuiti abbiamo apprezzato particolarmente Donington, soprattutto per l'ottima resa dell'asfalto e del cielo, quest'ultimo rigorosamente nuvoloso come si conviene al meteo britannico. Anello "debole" del lotto da noi testato il percorso cittadino di Milano, ambientato nella nuova area dedicata all'Expo: a pesare sulla resa sono soprattutto gli edifici, non tutti allo stesso livello qualitativo, e qualche magagna tecnica che dovrebbe essere eliminata nella fase di polishing finale. Nel complesso non siamo innanzi a un prodotto che mostra i muscoli delle console di nuova generazione, ciò nonostante si tratta del miglior lavoro svolto da Milestone sotto il profilo grafico, e i modelli delle moto, vero e proprio fiore all'occhiello della produzione, risultano davvero ben realizzati e ricchissimi di dettagli.

A un passo dal traguardo
A un passo dal traguardo
In media, ci ha spiegato Andrea Basilio, sono stati necessari sessanta giorni per ricostruire digitalmente una singola motocicletta, e non per tutte è stato possibile partire dal modello tridimensionale (CAD) fornito dalle case costruttrici, in particolar modo per quelle storiche. Altri elementi gradevoli sono gli shader utilizzati per rendere realistica la pelle delle tute e il modello dinamico che crea le scie di gomma sull'asfalto, mentre i modelli poligonali dei piloti, soprattutto nei particolari del volto, non risultano molto ricchi e definiti; è un aspetto che andrà analizzato nella versione definitiva del gioco, dato che sarà possibile scegliere anche diverse acconciature, tipi di teste e simili. Le animazioni del pilota sono generalmente buone, varie, e specifiche per la categoria di moto che si sta guidando, tuttavia, al momento, alcune evoluzioni legate agli incidenti presentano una fisica non sempre naturalissima e coerente: esprimeremo un giudizio definitivo solo dopo aver analizzato il prodotto completo. Un discorso analogo può essere fatto per gli effetti sonori, non del tutto integrati nella build che abbiamo testato nella sede della software house italiana. Per gli amanti del cosiddetto "Resolution Gate", possiamo confermare che le versioni PlayStation 4 e Xbox One gireranno entrambi a 1080p, mentre il framerate sarà ancorato a solidi 30 frame per secondo. Nella nostra approfondita prova sull'ammiraglia Sony, durante le fasi di gara e ad eccezione del problematico circuito di Milano, ancora da ottimizzare, non abbiamo ravvisato alcun rallentamento di sorta, presente invece in alcune rare inquadrature "affollate" dei replay, apprezzabili fra l'altro con un elegante slow motion, da gestire comodamente con la levetta analogica sinistra del DualShock 4. Nel complesso siamo rimasti soddisfatti dal lavoro compiuto sino ad oggi da Milestone, del quale, tuttavia, vanno ancora analizzati diversi aspetti, come il comparto online, la progressione della modalità carriera, le visuali interne e la componente relativa alla personalizzazione delle moto, uno degli aspetti più interessanti e originali dell'intera produzione. Non ci resta che attendere le prossime settimane, quando Ride sbarcherà nei negozi di tutto il mondo. Ride - Il trailer della Lightning LS-218
A un passo dal traguardo - Provato - PS4
Ride - Il trailer della Lightning LS-218


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