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A Vingança dos fantasma queijiño

Creato il 01 agosto 2013 da Albino

Leggevo oggi la storia a dir poco ilare della gara d’appalto per la linea ad alta velocita’ Rio de Janeiro – San Paolo – Campinas in Brasile. Una serie di notizie di solito relegate a noi addetti ai lavori del settore ferroviario, ma che invece e’ giunta sotto i riflettori della stampa per via delle proteste anti-corruzione brasiliane, e ovviamente a causa dei recenti incidenti in Spagna e Svizzera.

Insomma, c’e’ questa gara d’appalto per costruire una linea TAV lunga pressappoco come la Milano-Roma-Napoli e che dovrebbe in teoria avvicinare le due grandi metropoli brasiliane, se non per i mondiali (impossibile ormai), almeno in occasione delle olimpiadi 2016. Questa pero’ e’ la terza (quasi quarta) volta che la gara va deserta, visto che il governo brasiliano non ci capisce un cazzo e pretende di comprare una Ferrari pagando i soldi di una Fiat Palio a etanolo e pretentendo dal futuro operatore della linea di applicare tariffe ridicole(*) che neppure il regionale per Cavarzere potrebbe permettersi.

(*) questa del costo del biglietto e’ una bella grana visto che il Brasile, sebbene sia idolatrato come grande economia emergente, in realta’ e’ comunque un paese del terzo mondo in cui ci sono i ricchi (i quali se riempi il treno di poveracci preferiscono usare la macchina) e i poveracci (i quali se gli sbatti un biglietto a prezzo premium non hanno i soldi per salire in treno). Quindi che fare? Aggiungere un paio di carri bestiame in coda al treno per far salire i poveri cristi delle favelas?

Ma torniamo alla gara d’appalto. Presenti a questa quarta bellissima gara il consorzio tedesco, quello francese, quello spagnolo, quello giapponese, quello coreano, quello cinese e quello… italo-brasiliano. Praticamente, una rivisitazione della barzelletta del fantasma formaggino, solo coi treni. Non vi sto neanche a raccontare le vicissitudini paradossali delle altre tre gare, altrimenti potrebbe venirvi quasi il dubbio che la vera Repubblica delle Banane per una volta non sia la nostra bella Italia.

Torniamo al punto. Notizia della settimana: dei sette consorzi in gare ne sono stati squalificati ben sei su un colpo, ovvero tutti tranne quello italiano-brasiliano. Aquesto punto aggiungerei pure un bel Me cojoni, se me lo permettete. Ma sentite un po’ la ragione della squalifica: secondo il governo i sei consorzi squalificati si erano messi d’accordo e avevano organizzato un cartello per accordarsi sul prezzo e altre negoziazioni tecniche.

Resta da spiegare e da capire (1) come mai gli italiani fossero rimasti fuori da queste pastette, visto che di solito sono i primi a salire sul carro dei truffaldini, (2) come mai sebbene fossero tutti ‘d’accordo alla fine gli italo-brasileri fossero arrivati solo terzi, non ultimi, e naturalmente (3) come mai dopo aver squalificato sei pretendenti su sette il governo brasiliano invece di annullare la gara continui a contrattare con il solo pretendente rimasto in gara. Un po’ come l’Inter del famoso scudetto vinto per squalifica di tutti gli altri.

Non so a voi, ma da queste parti abbiamo un leggiuerissimo accenno di sospetto che gli italo-brasiliani invece di entrare nel club dei truffaldini siano andati a fare cartello direttamente col cliente finale, aka il go-go-go-governo. Grandissimi come al solito, noi. Vedrete fra poco che scandalo che salta fuori.

E se uno svizzero ti dice: "Italiano pizza spaghetti mandolino mamma,
mamma lo sai chi c’e'? E’ arrivato il merendero",
tu non arrossire e non abbassare il capo, ma digli:
primo, tu non prendi parte neanche a una barzelletta.
Due,
treno dell’amore portami con te,
qua trovi la gioia,
cinque inate il fiume,
sei.


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