A volte ritornano...

Da Laurascarpa @scarpalalaura
Sono stata ancora molto assente.
La cucina richiede anche piccoli frammenti, ma di vuoto, di libertà e attenzione.
fatta di fretta magari è ripetizione delle stesse cose (buone, ma quelle), e se non manca il tempo di cucinare e inventare, manca poi magari la testa per ricordarsi di fotografare, perché – Insomma – di solito si cucina per gli amici.
Torno però con rinnovato vigore, e se non vi fidate vi spiego perché.

Sto seguendo troppi blog. Facendo, anzi. Ora c'è anche Comicout che si è aggiunto. ComicOut non è solo un blog, è un'Associazione Culturale, fa fumetti, corsi di fumetto, libri, riviste (Scuola di Fumetto e Comicsweb) e poi ora c'è il sito... questo mi ha tolto molte energie.
Nel frattempo Fumiefumetti (blog), continuava e io cominciavo ad avere troppe anime. Che cosa scrivere in uno e cosa nell'altro?
Ecco la decisione.
Tra non molto Fumi e Fumetti sparirà. I suoi contenuti andranno in parte su ComicOut, per parlare di fumetto e di editoria, ma anceh di mie memorie in questo campo, e critihe e link.
Quello che c'era di più privato e divertito sul fumetto, però, arricchirà fumettisticamente questo blog.
E le ricette qui a volte saranno fotografate, e in parte lo saranno quasi sempre, ma anche disegnate.
Sono o non sono una fumettista?
Il cibo fotografato è la morte sua, ma non sempre, se la foto non è iperelegante, certi cibi tendono ad assomigliarsi.
Il fumetto, o il disegno può dare un'idea del clima del piatto.
Vi segnalo per comicnire due soluzioni di ricettari fumettistici. Una la conoscete già, ma mi piace evidenziarla, perché Massi De Giovanni intanto ha aperto il blog su mio consiglio, un anno fa, e ne vado molto fiera, e poi è stato pubblicato da Cucina Italiana, e se lo merita! Se ci fosse anche un Fumetto Italiano sarebbe anche lì in bell'evidenza, logicamente. Proprio in questi giorni ripresnta un piatto che ho provato l'estate scorsa e che ha suscitato entusiasmo e fanatismi...
L'altro è una rara narrazione illustrata di cucina, una deliziosa moussakà, su un blog che invece è tutto di informazione giornalistica e politica... curioso inserto, ma ricordiamo che la moussakà è piatto greco, e qui raccontata da una fumettosa greca: Elettra Stamboulis (disegni di Costantini). Ho qualche rimostranza culinaria, però, visto che non si dà ricetta del ragù, almeno...
Tornando a noi, oggi me la cavo veloce e, mi rendo conto, pure poco originale.
GNOCCHI DI RICOTTA profumati
IngredientiGnocchi • 500 gr. di ricotta di pecora
• 150 gr di farina 00 (forse anche un po' di più)
• 100 gr parmigiano (anche qui andate un po' a occhio un po' a gusto)
• 2 uova intere
• pizzico di sale
• la buccia di un arancio non trattato
Sugo• pomodoro fresco
• aglio fresco
• menta fresca
• poco olio
• pepe al momento
Procedimento• Mettete a scolare la ricotta, per un quarto d'ora.
•  In una terrina rompere le uova, se siete fighetti montate le chiare a neve a parte, ma funziona bene anche mescolando tutto.
• Aggiungete mano a mano, mescolando, prima la ricotta poi il grana e la farina (non tutta).
• Regolate di sale e di farina. L'impasto deve restare molto morbido ma non sciogliersi. Tenete da parte la farina per quando fate gli gnocchi.
• Aggiungete la buccia dell'arancio grattugiata un po' grossa.

• Lasciate riposare 10 minuti almeno, così la farina assorbe l'acqua.
• Aiutandovi con un cucchiaino da tè, fate degli gnocchetti che infarinerete, perché non appiccichino, più piccoli di una noce. Disponeteli sul tagliere o su carta oleata.

• Intanto fate un sugo con due spicchi d'aglio fresco, interi, pomodori (salsa o freschi spezzettati, poco olio e due o tre fogliette di menta fresca (o secca).
• Portate a bollore abbondante acqua salata.
• Gettare gli gnocchi a più mandate, e ritirarli con la schiumarola quando vengono a galla, dopo averli lasciati prendere un bollore.
• Scolateli e metteteli in una terrina tiepida o nei piatti, condendo con il sugo leggero, un poco di pepe, e con parmigiano o pecorino a piacere.

Sono un piatto delicato, raffinato e facile, che non richiede tempi lunghi, tranne la fattura degli gnocchi.
Dopo un piatto così potete servire anche solo della verdura, o un piccolo assaggio di asparagi bolliti e sconditi, con un uovo sodo (vabbè, quando l'ho fatto io era Pasqua, si vede? L'uovo ha delle decalcomanie comprate a Praga 22 anni fa, credo... dio quanto era bella Praga, non oso ritornarci... in ogni caso va vista d'inverno, e non a Natale, per evitare masse di turisti).

Che cosa si può leggere e abbinare a un piatto del genere?
Come vino o un rosso leggero, o un Pecorino (bianco), il Biancolella me lo riservo per il pesce, ma sta bene anche qua...
Come lettura non mi pare che ci sia molto di lieve in giro, a parte il sempre leggiadro Bastien Vivès... molti fumetti sociali, forti, importanti, dolorosi. Ma Guy Delisle riesce a raccontare con leggerezza (e intelligenza) anche le Cronache di Gerusalemme. Cosa non facile, visto il dramma e il problema insormontabile. Eppure il suo segno è leggero, l'ironia spezza la vita allucinante di un territorio che è confine e nemico.
 
Sì. Cronache di Gerusalemme, mi fa ricordare che il primo Delisle (che pubblicai sul supplemento a Terre di Mezzo) raccontava dei record che tutti noi possiamo avere, senza saperlo. L'uomo a cui non è mai caduta la saponetta nella doccia, la ragazza che non ha la crescita di unghie più rapida... ecc ecc.
O le storielle come questa:
Che cita anche in Cronache, perché causa rezioni diverse tra ragazze velate che forse vogliono disegnare fumetti...
Quello sguardo che capovolge le cose Guy lo conserva anche lungo il muro che divide e tra religioni diverse che si rubano pezzeti di pietra, lì, dove abbiamo immaginato sempre l'ultima cena.

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