PUBBLICATO DA: Einaudi 2012, 381 pag, brossura
VOTO: 8GIUDIZIO: Questo è un libro irriverente, volgare e scurrile. Trasuda ironia da ogni riga e leggendolo a ogni pagina mi sono fatta grasse risate.
Bella l'idea del paradiso, dell'inferno di Satana e di Dio e ben fatta la descrizione del ritorno sulla terra di nostro signore Gesù Cristo.
Dio, ovviamente, deluso dalla piega che sta prendendo la vita sulla terra decide di rimboccarsi le maniche e manda suo figlio a fare il lavoro sporco. Gesù è un cannarolo metallaro amante della "buona" musica, che vive in maniera spartana e alla giornata tra un concertino e l'altro e il volontariato in prima linea.
Certo, per molti il linguaggio utilizzato qui è esageratamente parolaccione ma personalmente l'ho apprezzato perché dietro di esso vi è, per così dire, nascosto un significato molto importante: prendersi poco sul serio ma agire di più.
Infatti l'unica e vero comandamento che Dio ci ha lasciato è "fate i bravi" poco importa se si è neri, gialli,verdi o blu, gay o etero, ci si concentra troppo sugli aspetti sbagliati della vita. Mi piace molto l'idea di American popstar (poco velato il riferimento ai giudici alla base del programma nel mondo reale) e di quello che nasconde dietro.
Questo libro ovviamente non porta nulla di nuovo, anche la paternale è trita e ritrita, quello che cambia tutto è il linguaggio espressivo che fa bere la storia dalla prima a l'ultima pagina.