Una veduta dello Stadio Old Trafford
Old Trafford Stadium (Manchester, Uk): inizi di settembre, giornata fresca e ventilata, cielo grigio, febbricitante prendo il tram in centro direzione Altrincham, scendo alla fermata Old Trafford, percorro Warwick Road rimanendo accecato dal rosso dei "red devils" sulle insegne dei pub, arrivo a destinazione....ecco davanti ai miei occhi il monumento a Sir Matt Busby posto sopra delle pensiline poggiate alle vetrate esterne della north stand. Ho prenotato il tour dello stadio 2 giorni prima da un internet cafè di Paddington, un quartiere di Londra (https://websales.omniticket.com/muf/index.cfm?), e per fortuna !! Fuori per strada desolazione totale, dentro lo shop dello United quasi non si cammina. Le persone che prendono parte al tour sono una quindicina, me compreso. Iniziamo a visitare il museo della società con i suoi trofei ben in vista, le maglie ed i calzoncini dei calciatori più rappresentativi e memorabilia varie. Entriamo finalmente nel "ground", saliamo una scalinata ed ecco il primo colpo d'occhio dello stadio, abbaglianti i colori dei seggiolini nonostante mancasse il sole, intenso il profumo dell'erbetta del terreno di gioco. Giovaghiamo da una tribuna all'altra con la guida che ci parla entusiasta dei record di incassi e di spettatori dello stadio, delle norme di sicurezza degli stadi inglesi e dell'ultima vittoria dello United contro l'Arsenal. Subito dopo ho il piacere di sedere in panchina (si proprio quella a mattoncini rossi dove siede Sir Alex Ferguson e squadra), sotto i miei piedi trovo delle confortevoli stufette, che sono sicuro serviranno un bel pò durante i "freschi" inverni inglesi. Ho perfino il piacere di essere al livello del terreno di gioco quasi "on the pitch" (le transenne mi soffocano, ma le rispetto). Entriamo negli spogliatoi della squadra di casa (home team) e due ragazzine in visibilio fanno quasi a pugni per occupare il posto personale di David Beckham. Ma è arrivato il momento, forse meno atteso, ma più bello del tour; siamo nel sottopassaggio che porta all'ingresso in campo, la guida ci fa schierare come fossimo due squadre rivali, mi pare 7 da una parte e 7 dall'altra (ma ciò non ha importanza, mi pare un dettaglio inutile), preme un pulsante ed ecco dagli altoparlanti uscire il suono dei cori dei supporter e della folla sugli spalti; solo questo minuto vale l'intero costo del biglietto, i miei complimenti all'organizzazione. (Prezzi Museum&Tour: £ 13.00 adulti, £ 9.50 ragazzi; orario: 9.30-17; aperto tutti i giorni eccetto festività ed il giorno della partita; durata tour: circa 50 min.)Particolare dello spogliatoio dell'Internazionale Fc
Stadio San Siro "Giuseppe Meazza" (Milano, It): questo stadio è definito la "Scala del Calcio", ma io, romanista d'origine controllata, non me ne capacito fino a quando non metto piede al suo interno. E' il mese di febbraio, sono a Milano per lavoro, soggiorno presso un hotel di tre stelle in zona Piazzale Brescia, ho il pomeriggio libero, prendo il tram in direzione San Siro; il percorso è breve, scorgo da lontano i torrioni dello stadio (e quasi mi ricorda un castello normanno visto da qualche parte....), mi affretto a giungere davanti al cancello 14, unico varco d'accesso al museo ed al tour organizzato. Acquisto il biglietto Museo&Tour (prenotato tramite telefono), visito brevemente il museo dell'Internazionale e del Milan (luccicanti coppe, maglie e palloni autografati, solite scarpette infangate), attendo l'ora prevista per il tour; è giunta, un simpatico ragazzo sudamericano ci accoglie e ci guida tra i "palchi", le "poltrone" ed i "loggioni" di colore blu-verde-rosso-arancio del Giuseppe Meazza. In mezzo al terreno di gioco alcuni manutentori ricalcano le linee bianche con una precisione che quasi mi sbalordisce. Seguiamo la ciurma con la quale sono capitato (due fidanzatini, una coppia russa, una famiglia del centro Italia, un agente di commercio o qualcosa del genere e due ragazzotti britannici che stravedono per il Leeds United). Ecco il riassunto delle tappe principali: balconcino del primo anello rosso, tribuna d'onore, i moderni spogliatoi dei "rossoneri" (gusto alquanto pacchiano) e dei "neroazzurri" (decisamente più fine). Nota importante: sulla lavagna nello spogliatoio del Milan si leggono ancora chiaramente i moduli e le marcature della squadra nel derby contro l'Inter (e credo che la grafia sia proprio di Carletto Ancelotti, o magari mi sbaglio, sarà quella di Tassotti, o forse no è quella di Gattuso) disputato solo qualche giorno prima. Riprendendo con le tappe: vip lounge con megaschermi al plasma, "piante tropicali" e poltrone in "pelle umana" (ovviamente scherzo !!). A differenza degli altri stadium tour effettuati in Europa quello di San Siro non mi dà accesso al manto erboso (anche se transennato) ed alle panchine, e questo aspetto mi delude e non poco; speriamo che in futuro ai visitatori sarà permesso anche questo. Stavolta i miei complimenti vanno al sito internet (www.sansirotour.com), realmente ben realizzato. (Prezzi Museo&Tour: € 12,50 adulti, € 10 ridotto; orario: 10-17; aperto tutti i giorni con variazioni nelle festività ed il giorno della partita; durata tour: circa 40 min.)Veduta dello stadio Bernabeu da bordo campo
Estadio "Santiago Bernabeu" (Madrid, Es): inaspettata la centralità geografica della struttura. Lunedì di prima mattina (il sabato si è disputato El Clasico), attendo infreddolito l'apertura della biglietteria numero 10 su Paseo de la Castellana, da lì a poco una decina di persone si accalcheranno al botteghino, fortunatamente li anticipo, sono il primo in fila, si alza la saracinesca posta davanti a me, acquisto il tagliando, mi involo (quasi fossi Sergio Ramos sulla fascia destra) verso la torre B su Avenida Concha Espina, porta di entrata per lo stadium tour. Dopo il controllo ai metal detector, una signorina mi accompagna in ascensore fino all'ultimo anello dello stadio dal quale rimango inibito dall'altezza per alcuni secondi; lo stadio è costruito con una pendenza tale da permettere a tutti gli spettatori (anche ai meno alti) una visuale perfetta. Proseguo attraverso i corridoi interni degli spalti e giungo nel museo del Real Madrid; calcio e baloncesto (basket) sono i temi ricorrenti nelle luminose vetrine del museo della società più titolata al mondo, proprietaria del club calcistico e di uno della pallacanestro. Coppe Campioni, Palloni d'oro, Coppe Uefa, delle Coppe, Intercontinentali, Supercoppe Europee, insomma tutto il campionario Uefa messo in esposizione. Si prosegue visitando il palco presidenziale, arredato con stufe, tv a led e parquets; si scende poi al livello del terreno di giuoco, mi siedo sulle panchine blu, calpesto l'erbetta sintetica posta a ridosso del "pitch". E' ora il turno degli spogliatoi della squadra ospite, luogo nel quale ho modo di osservare jacuzzi e vasche da bagno adornate da mattonelle stile azulejos colorate di blu, grigio e strisce marroni; quasi per incanto giungiamo nella sala stampa dove risulta alquanto banale (ma la faccio scattare ugualmente !) una foto seduto dietro il tavolo delle conferenze con i tabelloni degli sponsor alle mie spalle. Infine passaggio obbligatorio nello store delle merengues. Tour che lascia al visitatore una certa libertà di movimento ed una buona accessibilità a quasi tutte le aree della struttura, l'unica nota negativa (o positiva, a seconda del punto di vista) è la mancanza di una guida parlante. (Prezzi Museo&Tour: € 16 adulti, € 11 ridotto; orario: 10-19.30; aperto tutti i giorni con variazioni nelle festività ed il giorno della partita; durata tour: circa 1h e 20 min.)Autore: Marco Toscano