Lago di Oxilia
Addentrandoci in Val Bormida incontriamo successivamente il lago artificiale di Oxilia, nel territorio dell’omonimo comune. Frutto della mano dell’uomo e non della natura, il lago di Oxilia rappresenta una risorsa turistica, molto apprezzato per la pesca, soprattutto dello storione. E’ sede di attività sportive come la canoa. L’invaso contiene una quindicina di milioni di metri cubi d’acqua ed è stato creato con la costruzione di una diga negli anni trenta. Gran parte del lago è visibile in tutta la sua imponenza fino allo sbarramento in cemento armato che lo contiene, come pure tutta la tortuosità della valle sottostante. Durante lo svuotamento periodico per il controllo dell’invaso, si possono notare i resti di alcune vecchie case, sacrificate per creare il lago.
Scendendo per la valle, entriamo nel comune di Murialdo. Qui, attraversando un ponte sulla Bormida nei pressi della bellissima chiesa quattrocentesca di San Lorenzo, si trova un interessante percorso storico-naturalistico privo di difficoltà, tracciato attorno alle vestigia dell’antico castello del paese e molto ben segnalato. Veramente incantevole è il giro delle piccole chiese di campagna murialdesi, quasi tutte d’epoca seicentesca, immerse nel verde e avvolte in una pace agreste da fiaba.
Proseguendo arriviamo a Millesimo, paese ricco di storia, dove le truppe
Millesimo
napoleoniche combatterono una lunga battaglia contro gli austriaci in rotta. Qui troviamo un parco che protegge due splendide aree carsiche non lontane l’una dall’altra: il Parco Regionale del Bric Tana e della Valle dei Tre Re. Quest’ultima è una valle chiusa, con una grotta che raccoglie e convoglia l’acqua superficiale lungo itinerari sotterranei. I sentieri del Bric Tana, invece, sono suggestivi, piacevoli e di facile percorrenza. Come dice il nome l’area è caratterizzata da un elevato numero di grotte ed inghiottitoi, dove sono stati fatti ritrovamenti archeologici che dimostrano la presenza dell’uomo fin dal neolitico. Fra le grotte ve n’è una di particolare estensione: è la grotta Tana dell’Orpe.
Non lontano da Millesimo troviamo Cengio e Cairo Montenotte, sede dei più importanti poli industriali della Val Bormida. In frazione Rocchetta, in prossimità dell’antico ponte romano vi è l’oasi faunistica della Piana di Rocchetta, la più importante della provincia. Essa comprende la zona collinare del Monte Ubrì e la vasta piana creata dalla Bormida. Nell’oasi sono state censite ben 130 specie diverse di uccelli, sia di passaggio, che stanziali, comunque significative del ruolo e dell’importanza naturalistica del luogo. Il più nobile degli abitanti dell’oasi è sicuramente il Biancone, un’aquila serpentaria che si libra alta nei cieli fra le rive della Bormida e le alture boscose.
Proseguendo la statale verso a nord si raggiunge un altro parco regionale, quello delle Langhe di Piana Crixia. Il parco, nel territorio dell’omonimo comune, si trova sul versante sinistro della valle del Rio della Madonna. Il paesaggio è caratterizzato da imponenti fenomeni di erosione noti come calanchi di Piana Crixia, dirupi instabili e ripidi dove la vegetazione è
fungo di Piana
assente ma che hanno un potente fascino selvaggio. Fuori del parco, a pochi chilometri, c’è il fenomeno naturale più spettacolare e più famoso: il fungo di Piana Crixia. Si tratta di uno stranissimo fenomeno erosivo veramente unico nel suo genere per via delle notevoli dimensioni, che desta grande meraviglia in chi lo vede per la prima volta. Situato in un terreno privato all’ingresso dell’abitato di Piana, il fungo è ben visibile da chi transita lungo la statale in direzione ed essendoci un’area di sosta proprio di fronte, non si può non perdere l’occasione di apprezzare questo stupefacente spettacolo della natura.
Proseguendo per il paese di Dego, famoso per la sua vetreria, ci addentriamo nel complesso naturalistico dei Boschi di Montenotte, che costituiscono una vasta area vegetativa. Sfruttato per il legname e sostanzialmente poco insediato, racchiude al suo interno il gioiello di un’altra riserva naturalistica: il Parco Naturale della Rocca dell’Adelasia, divenuto d’interesse nazionale nel 1984 grazie al Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali. E’ caratterizzato da un predominio di boschi cedui, spesso invecchiati, mischiati a boschi d’alto fusto ed alla presenza di alberi secolari. In autunno sono assai frequentati dai ricercatori di funghi per la ricca presenza di questo ricercato e prelibato prodotto del bosco. I boschi di Montenotte sono habitat di cinghiali e caprioli oltre a numerosi animali di più piccola taglia. Una sosta può essere fatta hai piedi di un faggio secolare, dove si narra che Napoleone, dopo la battaglia di Montenotte, si sia fermato a riposare. Proseguendo a sud, passiamo Altare con le sue botteghe artigianali per la lavorazione del vetro artistico e giungiamo al passo della Bocchetta di Altaredove a 436 m. di quota nascono le Alpi e gli Appennini. Sul luogo esatto è stato issato un monolito in pietra con iscrizioni in bronzo.
Bocchetta di Altare
Lasciata la Bocchetta di Altare e le Alpi, ci addentriamo negli Appennini. In questa parte, l’entroterra è largamente dominato dall’estensione del Parco Regionale del Beigua, il più vasto della provincia, che copre ben 18 mila ettari di boschi e praterie d’altura. L’omonimo monte (1287 m.) è la vetta più alta in questo esteso altopiano che per tutta la sua estensione, dal passo del Giovo al quello del Turchino, consente di ammirare uno stupendo panorama a 360° dal Mar Ligure al versante padano, con vista sulla Corsica e sulla catena delle Alpi. Il parco si estende anche nella confinante provincia di Genova. Tornando in quella di Savona, oltre ad interessare il territorio di diversi comuni costieri, già citati precedentemente, occupa parzialmente o per gran parte il territorio dei comuni di Urbe e Stella. All’ingresso del parco, presso il Giovo, troviamo la cittadina di Pontinvrea, luogo climatico estivo e centro frequentato dagli appassionati dell’escursionismo equestre e Sassello, famosa per i suoi gustosissimi dolci a base di mandorle: gli amaretti e i canestrelli.
Il parco è attraversato da numerosi sentieri percorribili per escursioni a piedi, in mountain-bike od a cavallo. Nei pressi del Convento di Deserto, nel comune di Varazze, è stato allestito un percorso botanico che aiuta il visitatore al riconoscimento delle specie e degli habitat più tipici. Il Beigua mostra, infatti, una straordinaria varietà di ambienti dalla macchia mediterranea, alla vegetazione di montagna e continentale.
Il vagabondare fra le bellezze della Riviera delle Palme, finisce qui; ma in Italia vi sono altri posti che meritano di essere descritti ed è ciò che si cercherà di fare per valorizzare il nostro territorio.