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AAA eco-lavoro cercasi per uscire dalla crisi

Creato il 05 luglio 2013 da Lucia Navone @lucia_navone

Quale sarà in futuro il ruolo dei green jobs nel mondo del lavoro e quali le figure professionali che potranno accedervi. Il ruolo degli head hunter e della formazione

Saranno oltre 4 milioni e mezzo i nuovi posti di lavoro generati entro il 2020 dalla cosiddetta Green Economy. Un potenziale immenso e un’iniezione di positività per un’economia, quella europea, che ha sofferto più di altre la crisi e l’instabilità attuale dei mercati.

Nella categoria degli eco-lavori potranno rientrare professioni di qualunque settore (dall’amministrativo al manifatturiero, all’agricolo), purché in grado di contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali, alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale. Le ricerche condotte negli ultimi anni dimostrano come le professioni legate all’ambiente saranno le più richieste in un’economia che necessariamente dovrà diventare sempre più sostenibile.

In generale, come osserva l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), il passaggio verso questo tipo di economia influenzerà il mercato del lavoro in almeno quattro modi: nuovi lavori saranno creati, alcuni esistenti saranno sostituiti, altri eliminati senza alcuna sostituzione e, infine, molti lavori saranno trasformati e ridefiniti man mano che i metodi di produzione, i profili professionali e le competenze richieste si allineeranno con le richieste del mercato dei beni e servizi verdi.

Gli analisti più ottimisti sostengono anzi che la Green Economy contribuirà più di altri settori a condurci fuori dall’attuale crisi economica, portando nuovi stimoli al mercato e contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Non una rivoluzione quindi, come qualcuno sarebbe portato a credere, ma una sorta di torsione verde dell’economia dove anche la formazione e la ricerca del personale dovranno avere un ruolo chiave. Un ripensamento del vecchio modo di lavorare e di progettare la nascita di nuove figure professionali.

Figure che ovviamente dovranno essere attentamente selezionate e reclutate sul mercato da head hunter qualificati. Tra questi, Experteer, che nel pacchetto di offerte, ora anche in versione mobile, offre posizioni manageriali in ambito energetico, ricerca e sviluppo, responsabilità sociale d’impresa. E’ possibile iscriversi al servizio selezionando gli argomenti di interesse e rimanere così costantemente aggiornati sulle posizioni aperte. Il servizio offre anche la possibilità di inserire il proprio nominativo in linea con gli studi effettuati e dispone di un sistema di rete di “head hunter” che permette ai datori di lavoro selezionati e affidabili di contattare direttamente i clienti in base al loro profilo.

L’economia verde” richiederà inoltre una formazione teorico-pratica degli addetti, qualificata (per funzioni) e specialistica (per temi). Chi formare, su cosa formare, come formare sono insomma alcuni dei nodi da sciogliere. Nuova conoscenza e nuove competenze sia tecnico scientifiche che manageriali saranno quindi le nuove sfide da affrontare per lavorare nel settore green, a tutti i livelli, fino ai più alti di tipo manageriale. I manager di domani dovranno saper gestire nuovi rischi e cogliere nuove opportunità competitive in un mondo sempre più aperto, complesso e fragile.

In quasi tutti i comparti, dai beni industriali ai servizi, assisteremo alla nascita di nuove figure  quali il sustainability manager, il Csr manager, il carbon manager, o l’energy manager. Altri settori in crescita che richiederanno professionalità sempre più specifiche sono quelli della green finance, dei socially responsible investing e, infine, tutto il mondo delle Ong.

Ulteriori informazioni su “Guida ai green jobs” di Marco Gisotti e Tessa Gelisio (Edizioni Ambiente)


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