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A.A.A.A.A. Cercasi forma decente

Creato il 27 aprile 2013 da Ironfrankie
Ogni anno (anche quest'anno, ovviamente), intorno a meta' marzo, mi domando se riusciro' a fare tutti le gare che metto in calendario. E ancora non mi capacito di come sia riuscito a finire l'Escape from Alcatraz. La forzata preparazione ridotta invernale (che negli ultimi anni si e' accentuata per le frequenti nevicate) infatti, mi porta piu' che ad uno scadimento della forma in se' (sempre limitata) ad un aumento di peso,  che per me e' l'indicatore di fuori forma-in forma.
In sostanza se la bilancia dice che peso piu' di 85 chili sono fuori forma, se ne segna meno, allora la forma e' vicina. Quest'anno la forma era (ed e') proprio lontana. Attualmente veleggio sugli 87 kg, ma ho gia' avuto un discreto calo per aver ripreso la "dieta talebana" di Mariano, il quale e' l'unico che riesce a farmi calare repentinamente e poi aggiustando i 5 pasti a farmi calare e stabilizzare. 
Purtroppo io ho un rapporto con il cibo di odio ed amore quindi anche con i dietologi o nutrizionisti che dir si voglia. Comunque pur con un minimo calo mi sento gia' piu' leggero, prova ne e' che anche nella salita di Montescudo, affrontata ieri, mi sia sentito meno distrutto delle prime volte. 
Certo che ora ho preso un discreto passo negli allenamenti, e dopo che lunedi a nuoto avevo un po' scaricato Volano, martedi ho corso, perche' sembra che adesso la corsa sia quella che mi faccia dimangrire piu' velocemente, anche se due ore di bici mi distruggono. Quarantacinque minuti, perche' di testa di piu' non reggo, mentalmente ma quanto basta per fare qualcosa. 
Mercoledi escursione nel faentino con Leo, dove il nostro top biker GMP ci ha deliziato di un percorso impegnativo, per noi. Lui sembrava, alla fine, uscito da una passeggiata. Da Faenza, Modigliana, Monte Chioda, Monte Trebbio attraverso una "bretella", San Savino, Santa Lucia e ritorno a Faenza. Percorso nervoso, come io odio. 
Giovedi, 25 aprile, Riccione, dove appena arrivati abnbiamo approfittato, io e Carla, per farci una corsetta. Quarantadue minuti, stavolta, ma un po' piu' impegnati. un po' per la "cappa" di umidita', un po' perche' da casa nostra al mare un minimo dislivello c'e'. E poi sul lungomare una fiumana di gente ci costringeva a cambi di direzione improvvisi. 
Ieri, complice una quiete incredibile e l'assenza dei petulanti gatti, abbiamo dormito a lungo, e quindi sono partito per il giro del Challenge piuttosto in ritardo, decidendo, una volta a Montescudo, di tornare indietro. Oramai lo conosco, so quello che mi aspetta e mi domando perche' sia stato studiato un percorso cosi' faticoso, ma soprattutto perche' io sia stato cosi' sciocco da iscrivermici. Comunque ora sono dentro e lo finiro'.
Infine, oggi, rientrando a Bologna mi fermero' a Bertinoro, dove si svolge la storica corsa (cross, in verita') delle 5 Ville, con passaggio nelle cantine della Fattoria Paradiso.

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