Dopo Scott Brooks, nominato miglior coach della stagione, un altro Brooks vince un premio quest’anno nella NBA, si tratta di Aaron, playmaker degli Houston Rockets che è stato nominato Most Improved Player 2010, ovvero secondo una traduzione letterale molto brutta “giocatore più migliorato“, vale a dire che ha avuto la maggiore crescita in cifre ed impatto rispetto alla stagione precedente.
Il mini play ha ricevuto ben 403 voti (62 primi posti) distanziando di un abisso tutti gli avversari, dietro di lui, infatti, sono arrivati Kevin Durant, George Hill e Marc Gasol, tutti a pari merito con 101 voti. Anche il nostro Danilo Gallinari è entrato in classifica con 10 voti, il che dimostra come anche nella NBA si siano accorti dei suoi miglioramenti.
Brooks ha vinto il premio nonostante non sia riuscito a portare la sua squadra fino ai playoff, d’altronde in una conference difficile come la Western, anche un record del 51.2% (42-40) non è bastato per entrare nelle magnifiche 8; al suo terzo anno nella Lega, Brooks è diventato oltre che playmaker titolare anche il leader offensivo della squadra che ha perso Yao Ming ancora prima di iniziare la stagione e Tracy McGrady dopo pochissimo tempo, messo fuori squadra per i dissidi con il resto del gruppo e con il coach. Nel suo primo anno in NBA i punti messi a referto sono stati solamente 5.2 in appena 11.9 minuti giocati (51 partite disputate e 0 quintetti base), l’anno scorso le sue cifre sono cresciute e così la sua importanza nella squadra: 80 partite di cui 35 in quintetto base, 25 minuti, 11.2 punti, 3 assist e 2 rimbalzi e 9.8 tiri tentati.
Quest’anno, però, è arrivata la definitiva esplosione che l’ha portato a essere uno dei giocatori più pericolosi dell’intera Lega. La partenza di Alston gli ha liberato spazio nel ruolo di playmaker, preso definitivamente in mano dal giovane di Seattle che ha giocato tutte le 82 partite in quintetto base restando sul parquet per 35.6 minuti di media, un minutaggio che gli ha permesso di mettere insieme cifre importanti: 19.6 punti, 5.3 assist, 2.6 rimbalzi, 16.2 tiri tentati (43.2%) di cui 6.4 di media dalla lunga distanza (secondo nella Lega dietro a Granger) con il 39.8%.
Un miglioramento davvero importante che oltre al premio gli ha permesso anche di acquistare maggiore considerazione agli occhi degli addetti ai lavori e che di sicuro gli farà portar via anche un contratto abbastanza alto per il suo futuro, così come hanno fatto i suoi predecessori in questo premio: Granger (2008/09), Turkoglu (2007/08) e Ellis (2006/07).