Magazine Racconti
Una volta fuori dal bar Isa le porse una pistola – Perché gli hai fatto capire che cerchiamo proprio la Magpie? Dopo avergli detto che eravamo mercenari potevi tenerlo sotto torchio un po’ e depistarlo! –
– Così Keller saprà che deve guardarsi da due pazze. Lui non si aspetta che io abbia dalla mia parte un membro del clan Jaguar e finché il tuo addestramento nel corpo a corpo distoglierà l’attenzione dalle tue particolarità fisiche non avremo problemi. – spiegò CJ nascondendo la pistola tra le vesti.
– Girare ancora con quella roba ci farà guadagnare molte occhiate indiscrete: quella veste grida io sono una prostituta anche da lontano! – commentò la ragazza sistemandosi meglio la propria arma nel cinturone.
Era usanza comune portare a vista le armi nello spazio nebular, ma farlo in una qualsiasi stazione dello sciame centrale equivaleva a farsi interrogare dall’ufficiale di guardia del settore dove ci si trovava – Togli quell’arma dalla cinta, qui non siamo su Alabaster! –
La ragazza obbedì continuando a guardarsi intorno alla ricerca forse di punti di riferimento – Continuo a chiedermi come fa tutta questa gente a vivere su una stazione spaziale sola: dove dormono? –
– Columbia Central è una delle stazioni spaziali più grandi dello spazio conosciuto, forse neanche su Viking ci sono tutte queste persone. – spiegò CJ avviandosi verso i settori più interni di quel colosso, con l’intenzione di trovare qualcuno disposto a darle delle informazioni sui separatisti amici di Keller – Vedi Isa, questa gente ha cominciato a costruire nello spazio perché vogliono preservare l’ecosistema del pianeta sottostante, cercando di non rifare gli errori commessi sulla Terra. –
Camminavano in un quartiere poco più elegante di quello appena lasciato, in quella zona della stazione c’erano dei motel a poco prezzo e gli appartamenti della gente meno fortunata: tutti coloro che non potevano permettersi un vero appartamento e tutti i confort della stazione vivevano in quel limbo, spesso capitava che la gente di passaggio optasse per quel luogo con l’idea di risparmiare. Per loro fortuna c’erano anche altre attività che potevano essere portate avanti in quel settore, cose di poco conto che alimentavano il sottoproletariato della stazione, crimini che le autorità ignoravano o in cui erano complici per arrotondare lo stipendio – Isa forse prima non ti ho detto tutta la verità, riguardo quello che voglio fare da queste parti, in realtà io voglio incontrare degli europs. –
La Jaguar fissò CJ senza capire, come se si aspettasse una spiegazione a quella che aveva preso come una battuta sciocca – Stai dicendo che incontreremo davvero dei neoeuropei? –
Annuendo CJ le fece cenno di seguirla lungo un paio di corridoi isolati e più silenziosi degli altri – Se Hardtop è stato in quel bar allora è passato a salutare un vecchio amico, lo stesso che ci ha procurato dei permessi per Whistler Compound. –
– Un’installazione militare? –
– Whistler è una piccola stazione spaziale al bordo più lontano del sistema. – spiegò CJ, omettendo che quella roccia gelata era in realtà la più fiorente bancarella del mercato nero. La Magpie era stata rimessa in sesto un paio di volte dentro il bacino di carenaggio di quella piccola stazione spaziale e come tutti i complessi al limite della legalità, al suo interno era possibile trovare qualsiasi genere di personalità, compresi i separatisti neocanadesi amici di Keller – Per arrivarci occorre un invito. – più di un anno prima Hardtop aveva sfruttato le sue conoscenze tra gli europs di Columbia Central per arrivare a quel contatto e CJ era intenzionata a ripercorrere la trafila nuovamente.
Entrarono in un complesso di corridoi residenziali, non era raro che quelle zone delle stazioni più grandi ospitassero delle bande, ma se gli estremisti neocanadesi erano considerati criminalità di quel sistema, alle bande di quartiere era prestata un’attenzione molto vicina allo zero.
CJ puntò un ragazzo appena approdato all’adolescenza avvicinandosi minacciosa – Voglio parlare con chi comanda da queste parti! – sussurrò puntandogli la pistola alle costole.
– Io non vi porto da nessuno. –
– Chico que pasa?– chiese un energumeno con forte accento spagnolo – Problemi? –
– Voglio parlare con Miguel! – ammise CJ cambiando bersaglio.
– Una puta non può pretendere! –
– Stiamo cercando Kevin Hardtop. –
– El doctor? – chiese lo scagnozzo sorpreso da quelle ultime parole.
– Hardtop è stato qui tre giorni fa. – intervenne un uomo, uscendo da una delle porte di quel corridoio, l’accento era appena distinguibile e lo sguardo corse a CJ riconoscendola immediatamente.
– Miquel El serrado. – lo riconobbe CJ abbassando l’arma – Voi europs siete sempre pronti a farvi nuovi amici scommetto! Hardtop era con quel serpente di Keller, non è così? –
Quel piccolo boss di quartiere sorrise – Puta tatuata se non mi avessi fatto guadagnare un sacco di crediti dello sciame a quest’ora ti avrei già venduto al cabron che è venuto qui l’altro giorno! –
CJ non si sorprese di quelle parole: sapeva cosa avrebbe fatto Keller e quali erano i contatti utili ai suoi piani, quella banda non era tra i gruppi più organizzati di Columbia Central, ma gli uomini di Miguel erano l’unico gruppo in grado di far entrare qualcuno nel quartiere degli europs, oltre ai loro contatti con Whistler Compound – Ho un conto da regolare con il mio vecchio primo ufficiale. –
Il neoeuropeo scosse la testa – Keller sta lavorando con i separatisti: gente pericolosa con cui è meglio evitare di fare affari, se capisci cosa voglio dire. Anche tu hai fatto amicizia con gente strana ultimamente, puta tatuata. Cosa ci fa qui una chica con il marchio di un clan, cos’è? Una freeiana o peggio? – quelle parole erano tipiche dei criminali neoeuropei, protezionisti fino al midollo e per nulla interessati a dare qualche possibilità agli altri – Ti dirò dove puoi trovare Hardtop e quel cabron di Keller, ma questo salda i nostri conti Cameron, la prossima volta ti sparo in testa e ti butto ai cani! –
Isa s’irrigidì a quelle parole, pronta a reagire a qualsiasi minaccia – Tranquilla Isa, non c’è ragione di dimostrare quanto sia reciproca questa loro intolleranza: dobbiamo avere le nostre informazioni e tanto basta per lasciar correre. –
La Jaguar fissò il neoeuropeo con disprezzo – Dicci dove possiamo trovare Keller. – incalzò.
– Chica non chiedere una sciocchezza del genere: El serrado vi farà provare l’ebrezza della battaglia, ma prima vi garantirà l’accesso al settore neoeuropeo! Venite dentro, vi serviranno dei documenti nuovi e autorizzati! – spiegò Miguel entrando nell’appartamento dal quale era uscito.
L’interno puzzava di tabacco, ma CJ non vi fece caso, troppo impegnata a guardare due tessere magnetiche – Costano un occhio al mercato nero, ma El serrado farà un’eccezione per Cameron Jennings, vai e fai a pezzi quel cabron da parte mia! – CJ annuì, consapevole che Miguel avrebbe riguadagnato quei soldi nel giro di poche ore, ammesso che effettivamente quegli affari passassero i controlli degli europs.