L'evento era dedicato proprio all'anteprima di questa serie di cui per ora è visibile solo il trailer, nel quale avevo già addocchiato dei lampadari che sono sì delle lampadari ma anche - insospettabilmente! - delle cappe.
Quando vedo cose nuove che mi sorprendono per la loro originalità comincio a toccare tutto come quando a 6 anni schiacciavo tutti i giocattoli sonori al supermercato: la storia è sempre la stessa ma per fortuna non c'è più la mamma che mi sgrida.
Così ho potuto 'giocare' a schiacciare i pulsantoni colorati della mia cappa preferita e scoprire che ci sono sia le luci che l'aspirazione e il tutto si può modulare in base alle necessità.
Ma per ulteriori approfondimenti potete visitare il sito di Elica o andare a Milano nel loro showroom a toccare tutto come ho fatto io.
In questa foto: Rugiati che ci fa il risotto, io che provo a fare foto decenti e non ci riesco,
la mia cappa preferita coi rettangoli colorati
In un gremitissimo showcooking, Rugiati ha preparato per tutti un risottino con carciofi e salsiccia e poi le orecchiette con fave, asparagi e guanciale. E abbiamo visto
Poi è arrivato il fatidico momento in cui il buon Simone, non sapendo con chi avrebbe avuto a che fare, si è messo a disposizione delle marziane per un'intervista a tema CIBO.
Rossana ha esordito con l'interrogativo che porrebbe a tutti gli chef (tranne che a Massimo Bottura) ovvero pensieri, parole opere e omissioni sulla cucina molecolare rispetto a quella tradizionale.
Così abbiamo scoperto che Simone Rugiati predilige la sostanza ma una volta al mese si concede cene sperimentali
Sia chiaro a tutti che la cucina tradizionale sta alla cucina molecolare come un concerto dei Litfiba sta a un concerto di arpa celtica solista.
Naturalmente gli abbiamo chiesto se preferisce la donna del #TeamPastasciutta, club di cui siamo fondatrici nonché socie ad
Gli abbiamo perciò raccontato della nostra nuova rubrica degli orrori food MasterTrash e abbiamo intuito che ci avrebbe messo dentro sua madre perché fa il risotto col dado. Rugiati odia il dado, odia tutto ciò che non è di stagione e che non è di qualità eccellente. Emmenomale visto che lui è un cuoco. Ma noi no, sebbene ci dilettiamo con piacere forse a causa della nostra infanzia turbata.
Ce l'avremmo avuto in pugno se solo gli avessimo detto che le nostre mamme ci hanno cresciute a sofficini ai funghi: siamo certe che ci avrebbe portato a casa sua e ci avrebbe fatto tante carezze.
E invece non gliel'abbiamo detto per quel minimo senso di dignità. Lo stesso che ci ha fatto tacere quando lui ci ha raccontato di avere sempre a disposizione almeno quattro tipi diversi di olio extravergine di oliva: per noi è la stessa cosa coi profumi di Chanel ma abbiamo soprasseduto anche se da questa foto non sembra.
Qui c'è @VitaSuMarte_G che parla e la faccia di Simone Rugiati dice tutto. #loftstory pic.twitter.com/3RWqbx4TOi— Rossana F. (@vitasumarte_R) 15 Maggio 2015
Io avevo anche pronta una domanda interdisciplinare pazzesca che comprendeva in un solo colpo medicina, anatomia, scienza dell'alimentazione, gastronomia, sociologia e disagio pubblico: perché le ascelle puzzano di cipolla e i piedi di formaggio?Ma Rossana mi ha violentemente trattenuta e forse ha fatto bene.
Intanto quelli di Elica potrebbero pensare al business delle cappe aspiranti anche sui mezzi pubblici che ce ne sarebbe un gran bisogno.