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Abbin...gliamenti letterari

Creato il 15 settembre 2012 da Luciusday
Fate conto che sia una mattina da pendolare come tutte le altre, io e il mio mp3 acceso su qualche cosa di spagnoleggiante, per riuscire a svegliarmi del tutto durante i 40 minuti di treno che mi separano da Francoforte.  I miei occhi si posano su due individui. Il primo è un uomo vestito in maniera molto elegante: abito scuro, camicia bianca, con gemelli d'argento ai polsi. Accanto a lui giace sul pavimento del vagone una ventiquattr'ore. La custodia per l'iPhone sbuca da suo soprabito. Avrà una trentina d'anni (molto) andante, e qualche ruga inizia a percorrergli il viso. L'aria che si dà è seria, composta, quasi solenne: probabilment starà leggendo qualcosa di importante, complicato e (in genere a queste due qualità segue sempre questa terza) noioso. Quando butta il bicchiere di carta di Starbucks nel cestino, riesco a vedere la copertina del libro che sta leggendo. Sta sfogliando una copia di Game of Thrones in tedesco.
E' gioia nello scoprire che anche alcuni dei seriosi incravattati che incontro ogni giorno sul treno legge i libri della saga di Martin. Non so come sia la saga, ma il primo libro (di cinque) mi sta appassionando un sacco. A volte spero che il treno non sia già arrivato a Francoforte, in modo da finire il capitolo che sto leggendo o iniziarne un altro, in una sorta di circolo vizioso.  Ma sto andando fuori tema, vi racconterò di Game of Thrones in un altro post. Di che stavamo parlando qui? Ah già, di abbigliamenti/abbinamenti letterari improbabili. Come per esempio il secondo caso della giornata.
Dopo l'incravattato munito di Game of Thrones devo raccontarvi della "vecchierella", come direbbe Leopardi. Questa però non filava, né era umilmente vestita, a differenza di quella del Sabato. Al contrario, sarebbe potuta essere la madre della tizia impomatata col barboncino di cui vi ho già raccontato lunedì. Non è tanto la pelle incartapecorita che fa pensare a un'età intorno ai 70/80 anni, non il cappellino di pelo indice di moda d'altri tempi e abitudini ad altre temperature (perché in treno, signora mia, fa caldo anche se siamo in Germania, e invece che settembre con questo tempo sembra già novembre che manco Giusy Ferreri); non il brillocco che indossa e che varrà pure un bel po', pur restando una bella pacchianata; neanche gli orecchini d'oro che ricordano vagamente le bottiglie di Corona con i loro profili centrali in nero, in pendant con gli occhiali, rigorosamente da sole (vi ricordo che siamo a bordo di un treno metropolitano durante una fredda mattina tedesca) e ancor più rigorosamente a specchio. No, quello che colpisce è il titolo del libro, e che libro. 
Vi parlo di 50 Shadows of Grey, che sarebbe più o meno il "100 colpi di spazzola" dei tempi più recenti (come si chiamerà il prossimo? 25 addominali in bagno?). Una mia amica mi ha raccontato che, leggendolo, si susseguono diverse scene molto spinte, e che ogni tanto si guardava attorno per essere sicura che nessuno stesse leggendo o potesse capire il contenuto di quelle pagine (o comunque quello che in testa si stava immaginando). La signora si comportava esattamente allo stesso modo, solo con una nonchalance che di nonchalance non aveva nulla: le sbirciatine attorno a lei erano chiaramente sospette per gli arditi coviaggiatori, mentre ogni tanto la cartapecora faceva qualche bel sussulto, di quelli che fai quando hai sonno e ti addormenti in piedi e la testa ti crolla e ti svegli. Eh sì, qualcosa di antico s'era svegliato nell'arzilla e furba  vecchietta...
Pulchra vobis;)
LuciusDay

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