"Sembra quasi che siamo tutti vittime di un esperimento scientifico. - dice il comico - 50 milioni di persone che fanno da cavie dei vari livelli di sopportazione che vengono testati su di noi. Livello 1, barzellette, sopportano. Livello 2, barzellette con bestemmia, sopportano. Livello 3, barzellette con bestemmia più bunga bunga, sopportano. Livello 4, barzellette con bestemmia più bunga bunga più processi per corruzione, sopportano. Escort, sopportano. Minorenni, sopportano. Concussione, sopportano. Noi sopportiamo qualsiasi livello."
Ironico sì, ma molto, quasi troppo, vicino alla verità. Prendete l'ultimo caso che stiamo sopportando. Per chi non avesse avuto ancora il piacere di aver avuto questa buona novella, infatti, l'Agcom (Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni sui tg) ha comminato a RAI e Mediaset pesanti multe per violazione delle norme sulla par condicio in occasione delle interviste che venerdì scorso sono state fatte da più telegiornali al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che si è concesso un monologo. 258 mila euro, a Tg1 e Tg4 perche' "recidivi", e 100 mila euro a Tg2, Tg5 e Studio Aperto.
Sopportazione, quindi, ancora ad alti, altissimi livelli. Per questo motivo, ammesso che non lo paghiate già più, voglio fare chiarezza su questa annosa tassa di concessione che la maggior parte dei cittadini italiani destina alla RAI.
C'è chi lo paga pur avendo un televisore non funzionante e chi non lo paga pur avendo 5 televisori in casa.
Innanzitutto chiunque voglia disdire il canone deve sapere che esso rappresenta una tassa su chiunque detiene un apparecchio in grado di ricevere un segnale televisivo.
Avete capito bene, in teoria dovrebbe pagare il canone anche chi ha un televisore non utilizzato, un cellulare umts, un telefonino con tv annessa, un pc ecc. Quindi si è tenuti a pagare il canone anche se non si usufruisce dei canali nazionali poichè la tassa non è sulla RAI ma sul possesso di uno degli apparecchi prima elencati. Ovviamente la focalizzazione della questione è orientata esclusivamente verso gli apparecchi televisivi, la norma, cioè, viene interpretata in senso restrittivo.
Vediamo quindi come disdire legalmente il canone RAI. Le istruzioni:
- prendere il libretto e copiare il numero di ruolo dal libretto di abbonamento alla televisione. In assenza chiedere un duplicato con raccomandata A.R. all'indirizzo abbonamenti TV (1° ufficio entrate Torino - S.A.T. Sportello Abbonamenti Tv - Casella Postale 22 - 10121 Torino);
- non avere pendenze come arretrati o multe;
- versare 5,16 euro con vaglia postale, specificando nella causale del versamento "per disdetta canone numero di ruolo" (scrivere il proprio numero di ruolo)". Beneficiario del versamento: S.A.T. casella postale 22, 10121 TORINO; l'agenzia di pagamento: TORINO VAGLIA E RISPARMI;
- staccare dal libretto la cartolina "d", (la "b" se il libretto è recente) intitolata "denuncia di cessazione dell'abbonamento tv". Barrare la casella 2 che ha la richiesta di suggellamento e compilare gli spazi segnati riportando numero del vaglia e data del versamento;
- nello spazio sottostante vi è lo spazio per per la data di spedizione della cartolina: va riportata e apposta la propria firma. Sul retro della cartolina riportare nome, cognome e indirizzo del titolare che intende disdire. Correggere eventualmente il vecchio indirizzo URAR TV in S.A.T.;
- in mancanza della cartolina per la denuncia di cessazione dell'abbonamento o del libretto, usare la cartolina per le comunicazioni generiche o inviare una semplice raccomandata scrivendo:
"Il sottoscritto (nome, cognome, indirizzo) chiede la cessazione del Canone TV e chiede di far suggellare il televisore (numero di ruolo:...) a colori detenuto presso la propria abitazione. A tale scopo ha corrisposto l'importo di 5,16 euro a mezzo vaglia postale n.... del.../.../... sul quale ha indicato il numero di ruolo dell'abbonamento"
Fare una fotocopia della cartolina (davanti e dietro). L'originale della cartolina va spedito con raccomandata ricevuta ritorno all'indirizzo "Spett. S.A.T., Casella Postale 22, 10121 Torino, Ufficio Abbonamenti";
- attendere il ritorno della ricevuta di ritorno;
- spedire con raccomandata A.R. all'indirizzo del S.A.T. il libretto di abbonamento originale completo con tutto quanto contenuto, tenendo a casa le ricevute dei pagamenti degli ultimi 10 anni (o da quando si è abbonati).
Tutto questo utile e necessario solo per chi non sopporta più. Se invece volete continuare a destinare parte dei vostri soldi a questo straordinario network televisivo, imparziale, equanime e sopra le righe, continuate pure a pagare il canone. La RAI sicuramente non si lamenterà.