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Abi disdice contratto nazionale e parte lo sciopero

Creato il 31 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
I sindacati dei bancari hanno indetto uno sciopero unitario contro la decisione dell'Abi di disdire il contratto nazionale di categoria.

Photo credit: eagleapex / Flickr / CC BY-SA 2.0

I sindacati dei bancari sono scesi oggi in piazza contro l’Abi per il primo sciopero unitario dal 2004, quando protestarono per il rinnovo del contratto di categoria. Questa volta il motivo è la disdetta, da parte dell’Abi, del contratto nazionale di categoria, a causa dei previsti aumenti con lo scatto contrattuale, considerati insostenibili dall’associazione dei bancari italiani. I sindacati però si sono subito organizzati per una protesta unitaria, promettendo di non fermarsi fino a quando l’Abi non tornerà sulla sua decisione. Grande adesione allo sciopero secondo i sindacati “nonostante banche e gruppi bancari si siano rifiutati di accettare l’adesione allo sciopero di quei lavoratori che avevano già programmato una giornata di ferie”, dice Lando Sineoni, segretario della Fabi. La decisione dell’Abi sembra seguire le indicazioni date da Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, che aveva invitato a tagliare i costi dei manate e dei lavoratori. Dal Governo sembra essere venuto invece un invito al dialogo e alla condivisione di posizioni, stando alle parole del ministro del Lavoro Giovannini, che ha invitato a pensare alla necessità di salvaguardare i posti di lavoro e di non prendere decisioni unilaterali.  L’Abi chiarisce in una nota la sua posizione. Il vicepresidente Micheli ha ribadito che: “siamo sicuramente disponibili al confronto, cosa che abbiamo auspicato e ribadito nel momento stesso cin cui abbiamo dato la disdetta del contratto: sulla trattativa non abbiamo nessuna chiusura preconcetta e questo i sindacati lo sanno. L’Abi ha disdetto il contratto con 3 mesi di anticipo chiarendo al sindacato che questo esprime la volontà di metterci al tavolo da subito, da ora per ridiscutere completamente un contratto che a parere delle banche in questo momento, sia dal punto di vista normativo sia dal punto di vista economico, è considerato unanimemente insostenibile”. Una posizione di muro contro muro quindi, che aggiungerà altra tensione tra categoria e associazione in un momento di provvedimenti di tutte le categorie visti dai sindacati come a sfavore dei lavoratori.


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