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Abidjan (Costa d'Avorio) /La Cedeao (Ecowas) concorderà una strategia comune e efficace per dare l'alt ai fondamentalisti islamici in Mali?

Creato il 19 gennaio 2013 da Marianna06

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Le speranze, anche se modestissime, sono proprio queste da quando, ieri, venerdì 18 gennaio, i capi di Stato dei rispettivi Governi  dei Paesi  aderenti alla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale(Cedeao-Ecowas) sono giunti all’aeroporto di Abidjan , accolti festosamente dal presidente ivoriano Ouattara e dalla popolazione locale con canti e balli gioiosi come è nella tradizione.

Il summit per le grandi decisione, presente anche il ministro degli Esteri francese , Laurent Fabius, porta la data di oggi ma, al momento, non sono trapelate alcune indiscrezioni.

E’ certo solo, in quanto ufficialmente annunciato, che l’apporto maggiore per numero di uomini sarà del Ciad, che quasi certamente invierà 2 mila miltari.

Gli altri capi di Stato non si tirano indietro ma è piuttosto evidente (potrei sbagliarmi) che non sono eccessivamente entusiasti di questo concorso nella guerra maliana.

Avrebbero preferito, e questo fino all’ultimo, una linea  negoziale.

Chi ha premuto sull’accelleratore e dato il “via libera” è stato il semaforo verde del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il clima, che si respira in loco,parlo di Abidjan, è più quello dei grandi raduni politici festaioli  che di un’assise alle prese con decisioni serie e impegnative.

I francesi,sul campo, continuano comunque  a incassare  piccole o grandi sconfitte e /o, quanto meno, a segnalare frequenti rallentamenti nell’azione bellica contro il nemico.

I maliani, anche quelli che non abitano nel nord del Paese, sono scoraggiati e temono per la propria incolumità oggi molto più di prima  dell’intervento francese.

Intervento, che i più leggono, e non del tutto a torto, in chiave  neocolonialista.

I maliani delle città settentrionali,  lì dove è passato e ha occupato il nemico, soffrono  maledettamente ogni tipo di disagio, che è superfluo stare a ripetere.

E gli interventi delle organizzazioni umanitarie sono molto limitati, perché di continuo intralciati.

Si resta perciò ad attendere un qualche  comunicato che arrivi dalla Costa d’Avorio per capire  quali potranno essere le probabili e successive mosse di una guerra che ha colto di sorpresa l’Africa nord-occidentale ma anche il resto del mondo.

L’Europa, in particolare, è stata presa sul serio alla sprovvista.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

  

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