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Abisso Vuotodaria: colpaccio in Costa del Palio!

Creato il 18 febbraio 2013 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

By Max Pozzo on febbraio 18th, 2013

Da anni il G.S. Valle Imagna, sta proseguendo le ricerche iniziate verso la fine degli anni ’90 nella zona della Costa del Palio (Valle Imagna, M. Resegone, Bg). Alcune grotte locali furono trovate e d esplorate da altri gruppi agli inizi degli anni ’90 (Protei, F.I.A.S.C., Sco).
Nel versante sud, ci sono grotte note come Alaska, Siberia (meno di 2 km ciascuna) e Vuotodaria.
Nel versante nord spicca La Maddalena (GS Varese), che supera i 12 km, e alcune risorgenze che risultarono positive al tracciamento con Alaska.
Un’idrostruttura accertata, con un potenziale che può superare i 40 km di sviluppo.
Negli ultimi due anni è partito un lavoro di revisione totale dei versanti, grazie anche all’aiuto di Cristina Ciapparelli per il versante nord (Morterone – Lc).
Importanti le nuove scoperte presso La Nala, che dopo disostruzioni, si addentra proprio nel cuore del monte partendo da zone di cresta.
La settimana scorsa, dopo alcune visite di prospezione, Davide “Dado” Franchini, Giovanni “Rana” Gritti, Evon Malixi e Abramo Pirola decidono di tentare l’impresa: lo svuotamento del sifone imbuto di fango in fondo a Vuotodaria (-90m, 160 metri sviluppo).
Un luogo schifoso.
Con una massa di fango semiliquido che tende a risucchiare la persona verso il basso… non si sa dove.
A secchiate, viene prelevato il fango semiliquido, e depositato in altri ambienti.
L’enorme plastico alle spalle si muove come un ghiacciaio, e spinge comunque nel tentativo di tappare la stretta prosecuzione.
Il luogo poi, risente di marcate oscillazioni di falda durante il disgelo, e quindi si riempie più volte all’anno.
Ma negli ultimi mesi, una violenta corrente d’aria ha dato l’input alla follia.
A 17 anni dalla scoperta (1995), finalmente qualche pazzo ci prova.
Dopo 8 ore di scavo, l’imbuto si apre e al di là si prosegue in cunicoli con fondo sabbioso (il fango c’è sempre, sia chiaro).
L’aria è fotonica, addirittura in strettoia “suona”.
E’ un fiume di vento…
E il lavoro necessita di disostruzione e ancora scavo.
Le abbondanti nevicate e il discioglimento dell’ultima settimana però spingono a non mollare perchè l’innalzamento della falda vanificherebbe gli sforzi finora fatti.
Stanotte si presentano alla chiamata altri soggetti, che oltre a operare come Progetto Sebino, sono in gran parte soci Gsvi.
La notizia poi di un “passaggio” storico, riaccende anche vecchie scintille nei cuori.
Sabato pomeriggio entrano Laura Rescali, Greppi “Grip” Maurizio, Claudio “Kraus” Forcella, Fabio Gatti, Max Pozzo e il mitico “Rana”.
Lo scavo del devasto prende opera, e il lungo sifone di sabbia marcio (oltre 20 metri) viene addomesticato.
Si passa.
Al di là, l’abisso esplode in dimensioni diverse, molto “enormi” per la zona.
Eco impressionante, aria pure.
Si entra nel Salone “Ma-falda” (30x10m) con diverse prosecuzioni esplorative.
Un enorme camino con attivo, due valide verticali verso il basso che promettono sfracelli in livelli inferiori del sistema.
La vera falda è almeno 60 metri sotto, e in Costa del Palio ci sono le premesse per esplorare ancora parecchio.
Alla fine lo sviluppo dell’abisso triplica, ora si avvicina al mezzo chilometro.
Misure esplorative che per la zona dicono molto.
Conferma di un lavoro svolto con metodica, e che premiano chi continua a crederci.
Si spera di dare presto buone nuove.

Max Pozzo, Gritti Giovanni
GS Valle Imagna
Progetto Sebino


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