Nel decreto del Consiglio dei ministri che stabilisce quali Province meritano di sopravvivere e quali no quella di Cremona viene ghigliottinata, sparisce, costa troppo (!!!), secondo il governo Monti. E’ troppo piccola, non merita il titolo di Provincia, anche se il numero di abitanti sarebbe sufficiente. La nuova sede purtroppo non vale una licenza ad esistere. La giunta ha deciso di spendere altri 229.022,70 euro per il secondo lotto del futuro palazzone presso l’ex caserma Goito, il governo Monti non si è commosso neanche per questo.
La dimensione minima, per una Provincia che si rispetti, tecnicamente dev’essere di 2.500 km quadrati, non uno di meno. Il numero degli abitanti meritevoli di essere chiamati “provinciali”, insomma il numero minimo di abitanti di una provincia, è 350mila, e Cremona tecnicamente ce la fa. Ma è troppo piccola, peccato. Non rientrano nei parametri tecnici neanche Piacenza, Mantova e Lodi. Abolite. In realtà i “costi della politica” non sono molto ridotti. Cancellate alcune Province bisognerà inventarne delle altre, spendendo altri soldi per accorparle. Per la verità sembra una manovra senza senza senso. Gli sprechi sono ben altri. Pare che riguardino, qui in Lombardia, in particolare la Regione, ad esempio nella sanità privata.
Di che cosa sarà sede la nuova sede della Provincia di Cremona? Un giorno lo sapremo. Si presume che almeno due ex Province confinanti si accorperanno: e Cremona si porta avanti con una nuova sede. E’ l’opera più urgente, questa? Serve a ridurre i costi degli affitti dove si trovano dislocate le altre sedi dell’istituzione che oggi è un fantasma amministrativo, è vero, ma l’utilità sociale della cattedrale politica non sembra avere massima urgenza. Ma il presidente Massimiliano Salini è deciso, bisogna fare una nuova sede e chiede soldi alla cassa Depositi e Prestiti. Con quali criteri la Cassa li darà si vedrà (li assegnerà a un ente futuribile, a un’utopia, a un bel progetto utile in futuro a qualcosa di indeterminabile?).
Nel frattempo la giunta provinciale ha approvato il progetto definitivo del secondo stralcio della nuova sede.
0.000000 0.000000Un progetto che consiste nel completamento dei lavori eseguiti nel primo lotto, finalizzato al riavvio dei lavori – come afferma la sintesi preparatoria della giunta – per il recupero dell’intero complesso dei fabbricati da destinare ad uso uffici, all’interno di un progetto più ampio di realizzazione di una nuova sede della Provincia di Cremona, in modo da trasferire in un’unica sede tutte le funzioni ora dislocate in diversi immobili della città.
Le “motivazioni della proposta” spiegano che è necessario procedere al completamento degli interventi approvati con la delibera di giunta provincia n. 208 del 29 maggio di quest’anno e in particolare si prevede la fornitura e messa in opera di serramenti in legno, serramenti in ferro e ascensore, per un importo complessivo di 229.022,70 euro. La copertura finanziaria dell’opera potrà essere garantita da un mutuo da richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti.