Dopo i pasticci del governo Monti sulla possibile abolizione delle province con meno di 300.000 abitanti e successivi riordini [1], buoni soltanto a creare malcontento tra “campanili”, ecco la notizia del provvedimento del Consiglio dei Ministri, che ha varato un decreto per l’abolizione di tutte le province. Così ha spiegato il Presidente del Consiglio Enrico Letta: «Abbiamo ritenuto necessario intervenire per dare il segno di quanto detto nel discorso alle Camere. Su quel discorso programmatico il governo ha ottenuto la fiducia in Parlamento, ci sentiamo vincolati a quell’impegno. Era necessario un intervento di maggior livello possibile, abrogando il termine province da tutti gli articoli della Costituzione, sperando che il Parlamento lo approvi nel più rapido tempo possibile per andare al superamento vero. Il Ddl rimanda ad una legge dello Stato che deve ripartire le funzioni delle province, bisogna salvaguardare anche l’occupazione. Per questo, l’invito al Parlamento è che la legge deve essere fatta il più presto possibile, bisogna prendere le misure per gestire una fase transitoria complessa». Letta ha poi parlato di “interventi ad hoc”’ per le province in scadenza naturale e non commissariate, interventi che verranno adottati e saranno discussi “nelle prossime settimane perché i tempi non sono compatibili con quelli di questo provvedimento”.
Speriamo di non assistere a ulteriori pastrocchi, ma di realizzare uno stato più snello, meno bizantino, se il senso è quello di abolire macchine ingombranti e mangiasoldi dove si annida di tutto, compresi i soliti orribili corporativismi postfascisti di destra, di centro e di sinistra.
[1] http://marteau7927.wordpress.com/2011/08/12/le-province-abolite/
http://marteau7927.wordpress.com/2012/10/31/le-nuove-province/
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