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Aborto di Spagna

Creato il 28 dicembre 2013 da Albertocapece

aborto_spagnaIl magnifico risultato raggiunto dall’Europa tradita proprio da chi per esaltarla di continuo non ne ha avvertito e combattuto le deviazioni , è un profondo, probabilmente irrimediabile, ritorno al passato. Così mentre nel cuore del continente la Germania torna a dettare legge, all’estremo orientale del mediterraneo si sta sviluppando il progetto neo ottomano di Erdogan e all’estremo occidentale la Spagna sembra tornare ai margini della civiltà continentale, a covare un franchismo isolazionista e ultra cattolico. Il governo Rajoy, aiutato in tutti i modi ad insediarsi come guardiano dell’austerità, usa la forza di cui può disporre grazie alla sottomissione ai diktat finanziari, per scopi tutti suoi e avviare il Paese su un sentiero di regressione nazionale.

Lo ha fatto con una legge sull’aborto che è  un pretesto per imporre un’involuzione sociale apertamente sostenuta dalle gerarchie cattoliche con l’appoggio del buon Francesco che predica benissimo, ma razzola esattamente come i suoi predecessori e forse anche peggio (vedi qui). Involuzione che è poi il presupposto per un rapido ritorno a un regime oligarchico. Lo denuncia il testo stesso della legge che alla proibizione pressoché assoluta dell’aborto anche in presenza di gravissime malformazioni del feto, lo permette invece in caso la gravidanza sia frutto di violenza. Ora questo – giusto o meno che sia – è in evidente contrasto con le tesi  teologal -vaticane e dei partiti della vita: cosa c’entra il feto, la persona in potenza, la morula, già dotata di anima con le circostanze del suo concepimento? E perché soltanto in questo caso la voce della donna può essere ascoltata? E evidente che l’obiettivo vero è quello di rimettere al centro della società spagnola la famiglia patriarcale e padronale: la violenza più che un oltraggio alla donna si configura perciò come un affronto a questa concezione della famiglia e dell’ordine sociale immobile.

Non si spiegherebbe altrimenti come una legge che si mette sotto i piedi la coscienza delle donne, la dignità delle persone, che costringerà a una vita di pena inenarrabile le vittime ultime dei talebani clericali, trovi tuttavia uno spazio angusto solo ed esclusivamente per la violenza. E infatti – come prova del nove – le minorenni rimaste incinte dopo uno stupro dovranno comunque ottenere il benestare della famiglia per un eventuale aborto entro le 14 settimane. Il concetto di famiglia nucleare padronale è salvo.

In effetti l’aver aggredito l’aborto è solo un modo per dare il là alla regressione sociale attraverso un elemento di grande emotività nel quale è facile nascondere il lucido intento di tornare a una società autoritaria. Così a oltre un secolo e mezzo di distanza viene ancora buono il brindisi di Rossini, che dopo una cena a Parigi con patrioti italiani sollevò il bicchiere e propose un cin cin alla Spagna. E di fronte alla perplessità degli invitati spiegò: “Brindo alla Spagna perché se non ci fosse l’Italia sarebbe ultima in Europa”.


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