La massima espressione della decadenza democratica
La crisi del sistema politico, la decadenza della democrazia a cui assistiamo inermi da quasi un ventennio, ha trovato la sua massima espressione nell’attuale legge elettorale (n. 270 del 21 dicembre del 2005), denominata “Porcellum” dal suo stesso autore, il ministro leghista Calderoli, una delle peggiori espressioni del berlusconismo.
E’ il porcellum ad aver consolidato quel sistema perverso ed autoreferenziale, meglio conosciuto come “Casta”, che ha portato l’Italia nel pantano della recessione economica e nel baratro di uno Stato sempre più distante dai bisogni del paese reale. E mentre la “Casta” si dota di tutte le garanzie e protezioni il paese va sempre più verso l’abisso della bancarotta.
E’ necessario affermare il diritto dei cittadini di riappropriarsi degli spazi della politica, della possibilità di decidere e condividere le scelte che determinano il futuro del paese. E’ necessario accorciare quanto più possibile la distanza tra la politica e il popolo. Approfittiamo dello strumento referendario, uno dei pochi strumenti di democrazia diretta, senza passare per la delega in bianco ceduta con il voto alla peggiore classe politica della storia repubblicana. Siamo difronte ad una possibilità unica e rara, quella di sbarazzarci di una legge liberticida che ha tolto ai cittadini la libertà di scegliere i propri rappresentanti.
Perché questo referendum?
Il “Porcellum” non è assolutamente paragonabile al “Mattarellum”. Sono sicuramente due leggi inique che avvantaggiano le grandi coalizioni e poco le minoranze, senza che si rispetti in modo proporzionale la scelta degli italiani. Il “Porcellum” è certo la peggiore legge elettorale della storia italiana e solo per questo andrebbe abrogata.
A questo proposito sono necesarie alcune considerazioni. Qualora il referendum dovesse andare in porto costringerà il parlamento ad una seria riflessione sull’approvazione di una nuova legge elettorale che vada nella direzione di una maggiore proporzionalità.
Quello che preoccupa è che questo parlamento potrebbe addirittura peggiorare il porcellum. Fino ad ora sono stati capaci di tutto il peggio possibile!
Chiedere il referendum è stato necessario affinché la consapevolezza di questo obbrobrio della politica si radicasse maggiormente nelle coscienze, tanto da porre al centro del dibattito politico una legge che garantisca il rispetto della democrazia: scelta dei candidati attraverso il ripristino della preferenza e recupero del sistema proporzionale.
Allo stato attuale anche il semplice ritorno al passato (Mattarellum), per mezzo del referendum abrogativo, può segnare l’inizio di un nuovo percorso legislativo che non irrigidisca ulteriormente chi usa il potere come una clava per demolire i fondamenti della democrazia, e che potrebbe portare a rimedi peggiori del porcellum.
Un milione e 200 mila firme: ancora un record
Durante la campagna referendaria per l’abrogazione del “Porcellum”, le firme raccolte aggiornano un record. Oltre un milione e 210 mila firme, il secondo miglior risultato nella storia della Repubblica italiana dopo quello del 1993, quando, gli italiani chiamati ad esprimersi sulla legge elettorale, chiesero il referendum, ottenendo un milione e 370 mila firme.
E’ necessario, dunque, un percorso legislativo nuovo che impegni il prossimo parlamento, non certamente questo.
Allo stato attuale delle cose il ritorno al matterellum rappresenta un passaggio di mediazione che, in questo momento e con questo parlamento, è la soluzione più rapida per porre fine allo scempio del porcellum.
Sappiamo bene che la proposta di legge popolare sul ripristino del proporzionale senza soglia di sbarramento è ferma in parlamento da anni. Che facciamo continuiamo ad aspettare?
giuseppe vinci