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Abusivismo edilizio, un passo indietro

Creato il 30 aprile 2014 da Makinsud

Nei giorni scorsi, nell’area di pre Riserva del Bosco di Alcamo in provincia di Trapani, è stato compiuto un importante passo in avanti contro l’abusivismo edilizio. In quest’area naturalistica di forte interesse ambientale e sottoposta al vincolo paesaggistico, sono iniziati una serie di lavori di demolizione delle strutture architettoniche costruite abusivamente, tra cui ad esempio magazzini e stalle.

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Tali costruzioni sono state realizzate illecitamente alla fine degli anni Novanta, precisamente nel 1997, e finalmente dopo diciassette anni la Procura della Repubblica di Trapani ha emesso un provvedimento in base al quale è stato stabilito il programma di demolizione degli edifici abusivi. Il caso delle costruzioni abusive di Riserva del Bosco di Alcamo, purtroppo è solo uno degli innumerevoli casi di strutture costruite illecitamente, spesso incompiute, realizzate in siti di rilevante interesse naturalistico, che sono stati deturpati da questi edifici, soprannominati “eco-mostri”, anche per via di leggi poco efficaci e per la loro mancata applicazione. Tuttavia oggi, sembra che stia finalmente iniziando un’inversione di rotta riguardo l’abusivismo edilizio, e i lavori di demolizione degli edifici abusivi che per anni hanno intaccato la Riserva del Bosco di Trapani, fanno parte di un grande progetto di demolizione di queste opere, esteso nell’area del trapanese. A tal proposito, rientrano in questo programma le demolizioni degli edifici abusivi, che sono state stabilite dai giudici, riferite alle sentenze di condanna emesse negli ultimi vent’anni circa.

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L’obiettivo infatti è proprio quello di fare piazza pulita e liberare il paesaggio naturale da queste strutture architettoniche in maniera concreta ed efficace. Nell’arco di questo tempo furono emesse le sentenze da parte dei tribunali, ma il problema è che non è mai stato dato il via libera per i lavori di demolizione. Attualmente qualcosa si sta muovendo a favore della tutela dell’ambiente e del paesaggio a partire dai lavori di abbattimento delle strutture, che per decenni hanno danneggiato la natura, confermati dopo gli ultimi accertamenti svolti dalla procura di Trapani e dalle forze dell’ordine. Altra località trapanese che è rientrata, lo scorso anno, nel programma di demolizioni delle costruzioni abusive, è Favignana dove sono stati scoperti e arrestati i responsabili della realizzazione diversi immobili, che poi sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine. Questo sembra essere il reale inizio di una fase di contrasto all’abusivismo edilizio, che ha coinvolto la provincia di Trapani, sperando che possa estendersi in più provincie possibili, caratterizzate da aree dove il rischio ambientale è alto.


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