La Commissione Europea ha lanciato un’indagine nei confronti del gigante energetico russo Gazprom, per i rischi di monopolio che potrebbero verificarsi nei paesi dell’Europa centro-orientale membri dell’Ue: Bruxelles vede nelle politiche commerciali di Gazprom un ostacolo alla libera concorrenza, in barba alle norme antitrust comunitarie. “Il caso verrà trattato con la massima urgenza – si legge in una nota emessa dalla Commissione. – C’è la preoccupazione che Gazprom possa abusare della sua posizione dominante sul mercato delle forniture di gas, contravvenendo a precise norme comunitarie”. Sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbero in particolare tre situazioni di sospetta violazione della concorrenza: Gazprom è accusata di aver ostacolato un libero flusso di gas tra gli Stati membri separando i singoli mercati, di non aver permesso una diversificazione delle forniture, e infine di aver imposto prezzi non trasparenti agli acquirenti, unendo quelli del gas a quelli del petrolio.
Secondo Bruxelles, tale comportamento potrebbe provocare una riduzione della concorrenza, con innalzamento dei prezzi e un peggioramento nella sicurezza delle forniture, danneggiando così i consumatori dell’Ue.
Considerando il carattere politico che la Gazprom ha assunto negli ultimi anni, c’è da aspettarsi un duro braccio di ferro tra Mosca e Bruxelles. Vederemo se si arriverà a un braccio di ferro simile a quello che portò, alcuni anni fa, ad una dura condanna pecunaria per la Microsoft, anch’essa accusata di aver ostacolato la concorrenza in Ue.
Non sono giorni facili per il colosso energetico russo. Ieri il Ministero russo per lo Sviluppo Economico ha manifestato preoccupazione per il possibile arrivo sul mercato europeo del gas di scisto americano, molto più a buon mercato rispetto al gas naturale: ciò potrebbe costringere la Gazprom a rivedere al ribasso la propria politica dei prezzi in Europa.