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Acalifa

Creato il 07 luglio 2010 da Giardinaggio @Giardinaggionet

L'Acalifa


Acalifa L’Acalifa è una pianta erbacea perenne di tipo sempreverde che trae la propria origine dal sud-est asiatico fino alle isole del Pacifico dove il cilma è di tipo mediterraneo-tropicale. E’ una pianta coltivata soprattutto in appartamento a scopo ornamentale-decorativo, grazie alle sue eleganti infiorescenze a carattere ricadente di colore rosso vivo.

L’Acalifa è una pianta che cresce in fretta formando meravigliosi cespugli che ben si adatto per formare aiuole a mosaico ed altre decorazioni.

Il genere Acalifa racchiude anche alcune altre piante note come la stella di Natale e il ricino, tutte facenti parte della stessa famiglia delle Euforbiaceae.

Al fine di mettere in risalto le bellissime infiorescenze ricadenti, l’Acalifa si coltiva soprattutto in vasi e contenitori appesi, facendo sempre attenzione a non esporla a correnti d’aria o a fonti di calore. L’Acalifa è una pianta che ama molto le zone luminose ma non il sole diretto, in estate può essere posizionata all’esterno ma in un luogo ricco d’ombra; essendo una pianta originaria delle zone tropicali, la coltivazione dell’Acalifa dovrebbe avvenire in luoghi caldi e sarebbe opportuno non esporta mai a temperature invernali inferiori ai dodici-quindici gradi. I fusti dell’Acalifa sono sottili e possono arrivare ad un’altezza di novanta centimetri. Le foglie sono di colore verde scuro, a forma di cuore, di grandi dimensioni e ricoperte da una leggera peluria. L’Acalifa fiorisce dopo il primo anno di età producendo, dal periodo primaverile a quello autunnale, delle infiorescenze con una lunghezza di circa quindici centimetri ricche di tantissimi piccoli fiori di colore rosso a carattere pendulo; a seconda della specie queste caratteristiche infiorescenze possono avere diversi colori: giallo, crema, verde ecc.

L’Acalifa è detta coda di volpe rossa per la forma delle sue infiorescenze e pianta di ciniglia per il loro aspetto cotonoso; in verità il nome deriva dal greco e significa ortica, Linneo lo attribuì a causa dell’aspetto delle foglie simile a quello di alcune specie Urticacee.

L’Acalifa contiene una sostanza lattiginosa al proprio interno molto velenosa.

Data la tossicità e la velenosità di questa pianta, si consiglia di fare molta attenzione alla coltivazione all’interno delle case quando vi sia la presenza di bambini piccoli o animali domestici.

Specie


Il genere Acalypha comprende numerosissime specie, ecco le principali:

Acalypha Hispida: questa specie è originaria dell’India e della Birmania, forma dei bei cespugli che possono arrivare ad un’altezza di novanta centimetri. Durante il periodo estivo sviluppa delle infiorescenze di tipo pendulo di colore rosso e lunghe. Ha grandi foglie lunghe fino a venti centimetri ricoperte da peli, con margini con dentellature larghe e arrotondate che non formano dei veri e propri lobi. Le belle infiorescenze sono formare da tantissimi piccoli fiori senza petali.

Acalypha Wilkesiana: questa specie ha foglie molto grandi di colore scuro screziate di grigio. Si possono trovare varietà con foglie di colore crema o verde.

Acalypha Californica: come dice il nome stesso, questa specie trae la propria origine dalla California.

Acalypha Godseffiana: proviene dalla Nuova Guinea, ha foglie di forma ovale che presentano una fascia gialla o bianca. Sviluppandosi crea dei bei cespugli molto decorativi. Le infiorescenze di questa specie non sono appariscenti.

Acalypha Communis: questa specie ha infiorescenze rosso-rosate.

Acalypha Hoffmannii: la caratteristica principale che la differenzia dalle altre specie è di avere delle foglie sottilissime simili a fili d’erba, mentre le infiorescenze hanno colore rosso-verde.

Acalypha Hamiltoniana: questa specie ha un portamento eretto, ha foglie vellutate di colore verde con contorni giallo.

Acalypha Sanderi: le infiorescenze sono di colore rosso ma ne esiste una varietà con colore bianco, presenta foglie di colore verde marcato. Altre specie appartenenti a questo genere sono l’Acalypha Reptans e l’Acalypha Pendula.

Terreno e Tecniche di Coltivazione


Il terreno preferito dall’Acalifa deve essere un po’ acido, composto da torba terra di brughiera e ben drenato. L’operazione di rinvaso va effettuata durante il periodo primaverile. Per la coltivazione dell’Acalifa è indispensabile avere una giusta umidità, moltissima illuminazione e temperature non troppo basse, non devono essere inferiori ai quindici gradi. Queste situazioni sono necessarie al corretto sviluppo e alla crescita della pianta perché, ad esempio, se ci fosse poca luce essa andrebbe incontro allo scolorimento e alla mancata produzione di fiori; bisogna però fare molta attenzione anche a non esagerare, quindi ricordatevi sempre di non esporre la pianta alla luce del sole diretta.

Concimazione ed Irrigazione


Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, l’Acalifa è una pianta a crescita veloce, quindi sarà necessario somministrarle del concime in particolar modo durante lo sviluppo vegetativo cioè nel periodo primaverile-estivo, mentre in autunno ed inverno le concimazioni potranno essere sospese. Il concime andrà apportato ogni due settimane e dovrà essere di tipo liquido e contenere tutti gli elementi necessari ad un corretto e sano sviluppo della pianta, quali: azoto, fosforo, potassio, magnesio, ferro, manganese, rame, zinco, boro, molibdeno.

Per avere uno sviluppo più ordinato è consigliabile tagliare i rami laterali nelle piante non ancora adulte.

Durante le stagioni più calde l’Acalifa ha bisogno di abbondante acqua, quindi andrà innaffiata regolarmente per mantenere il terreno sempre umido, fate sempre attenzione a non esagerare formando dei ristagni idrici molto dannosi per la pianta. Durante le stagioni fredde l’apporto di acqua dovrà essere ridimensionato. Un’operazione utile potrebbe essere quella di nebulizzare le foglie affinché si idratino e si provveda anche alla loro pulizia dalla polvere.

Moltiplicazione


La moltiplicazione dell’Acalifa avviene per talea legnosa. Il prelievo delle talee dalla pianta madre sana e con almeno tre anni di età si effettua tra i mesi di gennaio e febbraio, esse dovranno avere una lunghezza di circa dodici-quindici centimetri ed avere una gemma. Il taglio per prelevare le talee deve essere fatto con un coltello affilato e pulito. L’Acalifa contiene una sostanza di tipo lattiginoso che al taglio fuoriuscirà, sarà quindi necessario cospargere la parte tagliata con della polvere cicatrizzante e successivamente posizionarla in una polvere che ne favorisca lo sviluppo delle radici. A questo punto le talee andranno introdotte nel terriccio mescolato a torba e sabbia grossa che favorisca il drenaggio dell’acqua in eccesso, dopodiché si copriranno con della plastica e si posizionerà il contenitore coperto in una zona d’ombra ad una temperatura di circa ventisei gradi; in questa fase il terriccio va tenuto sempre costantemente umido. Quando i primi germogli avranno fatto la loro comparsa, togliere la plastica e mettere il contenitore in una zona maggiormente luminosa con la medesima temperatura. Nel momento in cui le nuove piantine avranno raggiunto una grandezza e una robustezza sufficienti e avranno prodotto a loro volta nuovi getti, saranno pronte per essere trapiantate in vasi più grandi e curate come piante adulte.

Potatura


Quando le tipiche e caratteristiche infiorescenze pendule cominciano a cambiare o a perdere il colore vanno tagliate per consentirne lo sviluppo di nuove. Verso la fine dell’estate invece, se notate che la vostra Acalifa è cresciuta molto e in modo disordinato, potete effettuare un’operazione di cimatura. Naturalmente si elimineranno eventuali fiori e foglie appassiti ed ingialliti.

Malattie e Parassiti


L’Acalifa è soggetta soprattutto all’infestazione ad opera di parassiti. Fate sempre attenzione e osservate la vostra pianta, a volte può manifestare sintomi riconducibili ad errori o mancanza di attenzione nelle varie operazioni di coltivazione.

Se la pianta presenta foglie che cadono facilmente, questo sarà probabilmente sintomo di un ambiente poco umido, in questo caso rimediate ponendola in una zona più ricca di umidità e aumentando le innaffiature.

Sarà invece sintomo di un’infestazione da cocciniglia bruna se la pianta presenterà macchie scure soprattutto sulla parte inferiore delle foglie. Questo parassita si potrà eliminare con un batuffolo imbevuto di alcool oppure, se la pianta è molto giovane, andrà lavata con acqua e sapone e risciacquata. Nel caso di piante molto grandi ed adulte si potrà somministrare un antiparassitario efficace e specifico; se notate invece delle macchie che hanno una consistenza simile al cotone, sarete in presenza di cocciniglia farinosa, il procedimento per l’eliminazione è lo stesso di quello per la cocciniglia bruna.

Se le foglie della vostra pianta cominciano a diventare gialle e a cospargersi di macchie gialle e marroni e, successivamente, si accartocciano e si sgretolano cadendo, sarete in presenza di un attacco da parte del ragnetto rosso, un acaro molto pericoloso che colpisce la pianta formando delle colonie. Come abbiamo detto più volte parlando di questo parassita, esso trova nell’ambiente secco ed arido il miglior habitat per la sua riproduzione, quindi un rimedio efficace sarà quello di aumentare il grado di umidità nella zona dove è posizionata la pianta; nel caso di un’infestazione molto massiccia e grave somministrare prodotti specifici.

Proprietà


Come abbiamo detto in precedenza, questa pianta è molto velenosa e produce anche una sostanza lattiginosa al proprio interno molto pericolosa e tossica; in sua “difesa” però dobbiamo dire che l’Acalifa ha anche delle proprietà utili e vantaggiose per il nostro organismo, ogni parte di questa pianta infatti agisce molto positivamente su bronchi e polmoni, attenzione però sempre a non esagerare, dosi troppo massicce potrebbero provocare irritazioni delle mucose dello stomaco risultando quindi velenose e dannose.

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