Il 27 luglio 2011 il senato accademico ha approvato il nuovo statuto dell’università di Pisa. Il suo testo è visibile a questo indirizzo.
Lo statuto recepisce il principio dell’accesso aperto all’articolo 4, comma 2, dedicato alla ricerca, e all’articolo 38, comma 1, dedicato alle biblioteche. A onore e merito della commissione statuto della mia università, posso testimoniare che l’intero processo di elaborazione, che nello spirito della legge Gelmini avrebbe dovuto essere oligarchico, è stato invece pubblico e trasparente.
L’accesso aperto è inoltre riconosciuto e promosso nell’articolo 10 del nuovo codice etico, dedicato alla rilevanza sociale della ricerca e alla libertà d’accesso alla letteratura scientifica. Eccolo qui:
1. L’Università di Pisa, in considerazione della rilevanza sociale della ricerca scientifica, ritiene che i risultati delle ricerche condotte debbano contribuire allo sviluppo e al benessere della comunità intera. Pertanto, i membri della comunità universitaria si impegnano a garantire la massima condivisione possibile dei risultati della ricerca svolta in ambito universitario e a non servirsene per fini privati.
2. L’Università di Pisa è impegnata nella promozione del paradigma dell’accesso aperto mediante pubblicazioni, comunicazioni, convegni, attività didattiche ed ogni altro mezzo ritenuto idoneo a tal fine.