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Acciaieria Arvedi, attivo di 2,7 milioni e contributi pubbici da 100 milioni

Creato il 11 ottobre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

bilancio dell’acciaieria 2013

FINARVEDI-140139-Bilancio Ottico 2013

L’acciaieria Arvedi ha chiuso il bilancio 2013 in attivo di due milioni e 777.846 euro. Osservando alcuni dati riportati dal conto economico si nota però che l’utile è stato favorito da alcune circostanze particolari. Infatti l’industria siderurgica cremonese usa la tecnologia ESP, brevettata dal gruppo Arvedi. La curiosità sta nel fatto che è l’azienda Arvedi Steel Engineering a detenere i diritti di sfruttamento dei brevetti della nuova linea di produzione ESP e a incassarli dalla stessa acciaieria. La novità del 2013 è che l’Acciaieria paga quattro milioni e 50mila euro ad Arvedi Steel e non più 12 milioni e 350mila euro come nel 2012. Il risparmio per l’Acciaieria quindi è di otto milioni e 300mila euro: basta questo semplice dato per capovolgere il bilancio da passivo di sei milioni ad attivo di due milioni, indipendentemente dal fatto che il volume della produzione sia aumentato.
L’altro elemento che merita di essere messo in rilievo, nel conto economico del 2013, è l’incasso di agevolazioni statali per l’efficienza energetica. L’industria siderurgica di via Acquaviva infatti ottiene dallo Stato i certificati bianchi, cioè titoli energetici che derivano dal risparmio energetico e permettono anche la vendita di elettricità. E nel rendiconto, tra i ricavi, questa voce è significativa, dato che nel 2012 ha coperto completamente i costi del personale mentre nel 2013 è arrivata a un importo ancora maggiore. Precisamente due anni fa il recupero del costo dell’energia, certificati bianchi compresi, ha fruttato 78 milioni e 448 mila euro, mentre il costo del personale era di 77 milioni e 565 mila euro. L’anno scorso il vantaggio dato dal recupero dei costi dell’energia, sempre con l’aiuto dei certificati bianchi concessi dallo Stato, è arrivato a ben 101milioni e 346mila euro: oltre trenta milioni in più del costo del personale (78 milioni e 277mila).
L’Arvedi ottiene questi benefici perché preleva con costanza maggiore degli stessi gestori una quantità notevole di energia e non usa la rete di distribuzione bensì solo quella di trasmissione. Queste agevolazioni dipendono da una delibera dell’Autorità dell’energia e del gas del 2011, che ha consentito di godere di benefici più che proporzionali. Sono le scelte politiche nazionali ad aiutare l’Arvedi, che può contare anche su un credito di un milione e 477mila euro grazie ai particolari requisiti della società riconosciuti dalla legge del 7 agosto 2012.

L’azienda paga meno costi a TERNA che trasporta l’energia, in quanto non paga gli oneri di distribuzione ma solo gli oneri di trasporto. Questo incide in minori costi (questo impatto non è presente nei 101 milioni ma lo si vede in altra voce contabile).


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