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Acciaieria Arvedi, nuovi lavori antirumore

Creato il 14 ottobre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Il piano di risanamento acustiche che l'amministrazione provinciale ha richiesto all'acciaieria Arvedi dovrà essere completato entro quest'anno, e come ha annunciato Renato Crotti, responsabile delle relazioni esterne dell'acciaieria, i lavori saranno completati tempestivamente. Ma il piano non ha mai accontentato del tutto i cittadini, perché riguarda solo un'area del gruppo industriale, escludendo il tubificio, che si trova vicino a un quartiere popoloso di Cavatigozzi.

Il piano di risanamento acustico dell'acciaieria Arvedi è inadeguato perché limitato solo ad alcune aree. Lo ha dichiarato Luigi Frigoli, cittadino di Cavatigozzi, durante la riunione dell'Osservatorio Arvedi svoltasi oggi nella sala del consiglio comanale. Frigoli, che fa parte del comitato di quartiere, ha dato voce alle richieste dei residenti e ha ricordato che nella frazione cremonese di Cavatigozzi sorge una scuola elementare, esposta da anni e anni a un impatto acustico elevato. Il Comune di Spinadesco da parte propria ha richiesto a un tecnico di redigere il nuovo piano di classificazione acustica del centro abitato. Frigoli ha insistito sul bisogno dei residenti di vivere in condizioni adeguate, e non di essere esposti a rumori da 60 decibel. Le segnalazioni inviate dai cittadini sono meno frequenti che in passato, come ha fatto sapere Daniele Sacchi dell'Arpa, ridotte a quattro o cinque al mese. Entro dicembre l'industria siderurgica dovrà completare le opere previste dal piano di risanamento acustico. In seguito sarà l'amministrazione provinciale, mediante l'Arpa, a misurarne gli effetti. Stamattina si è tenuta una riunione tecnica in Provincia, come ha fatto sapere la funzionaria del Comune Cinzia Vuoto, nella quale l'industria siderurgica ha presentato un nuovo studio di impatto ambientale. Altra richiesta in corso, da parte dell'Arvedi, riguarda l'aumento di produzione. Secondo le Osservazioni presentate da alcune cittadini, non sono previste compensazioni in seguito all'installazione del nuovo forno di fusione, e nemmeno è chiarito quanto crescerà la produzione di scorie e che impatto acustico ci sarà. Da parte proprio l'Arpa ha sottolineato di essere l'unica agenzia in Lombardia a effettuare controlli di questo tipo, malgrado tutte le difficoltà presentate dalle oltre cento fonti di rumore che si trovano presso l'acciaieria. L'Osservatorio chiarirà poi quali risultati ha dato l'ispezione dell'Arpa sulle emissioni in atmosfera.


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