Federacciai ha ottenuto che certe scorie fossero ridefinite per legge “sottoprodotti”. Nel verbale della conferenza dei servizi, di 17 pagine, il settore Ambiente della Provincia non accetta però la ridefinizione dei rifiuti in sottoprodotti, ed entra in conflitto con l’acciaieria, che invece insiste e continuerà a trattare i suoi sottoprodotti come tali e non come rifiuti. Sono scarti di lavorazione o no? Li si vede, a montagnole. Chi non è scienziato e si ritrova a vivere tra polveri varie non è contento per niente, anche se tali scorie, sottoposte a ulteriore lavorazione, finiscono sotto l’asfalto della Paullese e non solo. Ribadisco la serietà del concetto “sostenibilità sociale” di progetti e attività. I cittadini vanno informati, quando chiedono spiegazioni devono ottenerle, non possono essere costretti ad aver paura e tacere. Il sindaco Galimberti, in un documenti a parte, apprezza la collaborazione tra gruppo Arvedi, istituzioni e cittadini.
CREMONA – Il settore Ambiente dell’amministrazione provinciale ha stabilito i primi provvedimenti determinati, con data di esecuzione definita, allo scopo di limitare i rumori dell’acciaieria Arvedi, tante volte segnalati da non pochi cittadini della frazione di Cremona Cavatigozzi e di Spinadesco. Entro il 31 dicembre di quest’anno infatti l’industria siderurgica dovrà installare un silenziatore cilindrico per ogni camino, oltre a box silenziosi per far sentire meno le cadute dei refili di lamiere, ma anche rivestire le pareti nord e ovest con pannelli fonoassorbenti e fonoisolanti. Già entro il primo ottobre, inoltre, l’Arvedi dovrà dotarsi di un sistema strumentale di autocontrollo allo scopo di monitorare l’emissione e la correzione di boati improvvisi causati dall’interno del perimetro aziendale. Il piano di risanamento acustico approvato alcuni mesi fa entra dunque nel vivo, anche se il verbale della conferenza dei servizi del 16 settembre non fa riferimento al tubificio, stabilimento nel mirino delle proteste dei residenti. Saranno installate due centraline di misura del rumore in direzione dei due centri abitati, e una terza stazione di rilevazione presso il cimitero di Spinadesco comunicherà in tempo reale l’intensità dell’impatto acustico: quest’ultima centralina dal primo gennaio inoltre sarà in grado di dare indicazioni tenendo conto delle stesse condizioni meteorologiche. Una centralina meteo, inoltre, fornirà in tempo reale il valore della temperatura e del vento sopra i trenta metri dal terreno. In modo particolare l’azienda siderurgica dovrà attuare tutti gli interventi necessari per proteggere il riposo dei residenti tra le 22 e le 6 del mattino. Addio quindi in quelle ore alle attività di pulizia con ruspe o altri macchinari, stop alla movimentazione del rottame nelle ore di sonno, e obbligo di manutenzione preventiva di tutti gli strumenti che possono determinare rumore. Tra settore Ambiente della Provincia e acciaieria resta però una controversia. Per la pubblica amministrazione le scorie sono rifiuti, non sottoprodotti. L’azienda non accetta questa definizione, rivendicando la qualità delle scorie, che vuole siano considerate come prodotti dell’attività. L’acciaieria ha perciò dichiarato che continuerà a gestire la scoria nera come sottoprodotto, a titolo cautelativo. Il confronto comunque prosegue, con la presentazione di nuovi documenti da parte dell’azienda.
Infine, l’assessore Alessia Manfredini ha affermato di voler rivedere il funzionamento dell’Osservatorio Arvedi, per renderlo più utile alla cittadinanza e alle istituioni. La modifica sostanziale dell’autorizzazione per la gestione dell’acciaieria viene concessa, con prescrizioni che questa volta indicano tempi, modi e interventi ben determinati.
